domenica 30 aprile 2006

A dicembre ho trovato il mio profumo dopo anni ed anni di ricerca: " fiori scuri" dell'erbolario.
Ieri a spasso con la mia amica Laura (no no non soffro di sdoppiamento della personalità ho veramente un amica che csi chiama Laura! Anzi due!!) ho deciso che mentre acquistavo il regalo di compleanno per lei in ritardo, bagnoschiuma al muschio Bianco dell'Erbolario, mi sarei fatta un regalo anch'io e mi sono presa il bagnoschiuma fiori scuri!
Così Sotto la doccia oggi mi sono concessa l'onore di usarlo e l'onere di leggerne la descrizione che dice:
" Una schiuma ricca e delicata gonfia delle virtù idratanti, addolcenti e protettive dell'Iris e del Grano si formerà nella vasca e sulla spugna per detergere ed abbellire ogni tipo di epidermide. Intanto i ricchi effluvi che invadono l'aria sapranno inebriarvi e trasformeranno il vostro bagno in un rituale da Mille e una notte. Ne uscirete tutte vestite della fragranza intensa rubata al più ricco bouquet di fiori scuri, fiori sensuali, dalla colorata ed appariscente bellezza."

Sulla confezione dell'acqua di profumo c'era scritto qualcosa di simile, ma ahimè l'ho buttata tempo addietro...
Tuttavia ero sulla strada della riconciliazione con la mia femminilità a Dicembre e sembra che stia progredendo nel verso giusto ;)

Non faccio altro che ripensare…


 


…a ciò che NON è successo ieri.


 


Ieri prendo la mia motina. Dopo la caduta di giovedì scorso, dopo quella caduta un po’ tanto stupida, mi sono spaventata e per una “camomilla” come me i passi indietro che mi ha fatto fare sono stati tanti troppi, morale vado in giro come una deficiente.


In moto da dopo la caduta ci sono già salita ma mi sento impacciata, per nulla serena ne tantomeno rilassata come prima.


Così ieri decido di fare un giretto. Poca cosa: qualche via industriale, qualche incrocio, cose così poco trafficate, giusto per muoversi.


Nel tornare a casa decido di fermarmi al parcheggio grande che c’è qui vicino per fare qualche manovra di quelle che servono raramente ma che quando servono è bene saperle fare (partenza con manubrio completamente girato, curve molto strette col motore al minino)


Metto la mia bella freccia a sinistra per entrare nel parcheggio e vedo un idiota con una macchina bianca che DEVE a tutti i costi sorpassarmi a sinistra mentre rallentavo per entrare nel parcheggio. Rallento tanto da fermarmi, anzi mi fermo proprio mentre la macchina bianca mi sorpassa. Guardo negli specchietti: in quello di destra vedo un coso grigio mi passa correttamente a destra e in quello di sinistra vedo un punto verde che attiva sparato in contromano per sorpassare il coso grigio!


Se non avessi visto negli specchietti prima di ripartire, poichè di fronte a me non arrivava nessuno, non credo, nella migliore delle ipotesi, che riuscirei a scrivere adesso.


 


Ma questa storia mi fa riflettere.


 


Non mi fa riflettere su quanto sia “pericoloso andare in moto” quello è un luogo comune: statistiche alla mano gli incidenti in moto sono per lo più provocati non dalla guida spericolata del motociclista ma da automobilisti che “ eh ma non l’avevo vista la moto, “ oppure “ eh ma tanto è piccola e ci passava”.


Mi fa riflettere su quanto ognuno di noi siamo fottutissimamente egoisti.


Perché uno deve mettersi a superare dove c’è una riga continua? Solo per il suo egoismo di andare più veloce di arrivare prima. E quando dico “uno” ci metto dentro anche me. Perché non sono migliore degli altri anche se quando c’è una riga continua tendo a rispettarla ( se è lì c’è u n motivo, no?


Tante volte mi piacerebbe che le persone smettessero di pensare al belloccio di beutiful, alla gonna nuova al mutuo della casa, ed iniziasse pensare che al posto del pirla che sta per attraversare e che “può stare fermo lì che adesso passo io” potrebbe esserci in un’altra zona un suo amico, un suo parente, se stesso. Tutti sono convinti che “a me certe cose non capitano mai , perché io sto attento, perché io sono bravo”, ma sono solo bravi ad avere la bocca piena di “io” e la testa vuota.

martedì 25 aprile 2006

Ice Age 2

Ieri sera sono andata al cinema, come è facile intuire dal titolo del post. Ed in tutta sincerità non ci sono andata per Manfred, Diego o Sid, ma per Scrat! Per chi non lo sapesse Scrat è lo scoiattolo coi denti a sciabola quello che è ossessionato dalla ghianda. In Se la storia del mammut, della tigre e del bradipo è una specie di intermezzo divertente tra le peripezie dello scoiattolo alla continua ricerca della sua ghianda.
Non vi dirò nulla a parte il “portatevi i fazzoletti! Si perché Scrat fa morire dal ridere, gli altri 3 con i nuovi compagni non sono da meno, ma alla fine Scrat va in paradiso e le lacrime non sono più per le risate: il nostro eroe ci lascia.
Ma sono rimasta molto colpita dal fatto che di bambini ce n’erano pochi, o almeno di età, e c’erano un sacco di “adulti”. Ma poi cosa conta l’età quando si è fanciulli dentro?

lunedì 24 aprile 2006

Le decisioni...

In ogni momento della nostra vita dobbiamo prendere decisioni, e credo che la più difficile da prendere sia quella di posticipare la comunicazione di una decisione già presa solo per far piacere a qualcuno.
Ieri ho preso una decisione, una decisione di amore verso me stessa.
Ho deciso di lasciar perdere la gestione e la partecipazione ad un sito e ad un forum correlato dopo aver letto il post veramente cretino di uno dei co-moderatori e mi sono detta: " se devo farmi il fegato attendendo la prossima cazzata del genere, allora levo le tende: ho cose ben più importanti a cui pensare che stare a farmi il fegato per l'idiozia altrui che può suscitare facilissime guerre di messaggi."
Con Luca ci abbiamo messo un 'ora buona di messanger per far capire al terzo moderatore che ha fatto una cazzata e che il post andava tolto (ed è stato tolto), ed un'altra mezzora di telefonata dove per la mia incazzatura mi sono sentita ridere nell'orecchio per tutto il tempo sulla riga di:" sei una scema che te la prendi troppo per niente".  Nelle cose ci metto passione, amore, e non ho bisogno di qualcuno troppo "facilone" che per leggerezza sua, " per una cazzata", mi crei casini che per oggetitvi motivi di tempo non può smazzarsi da solo, che per ogni passo falso che fa dice: "eh ma era uno scherzo".
Forse prima di scherzare c'è bisogno di conoscere BENE chi si ha di fronte e non per il proprio divertimento urtare la sensibilità altrui, cosa che " per scherzo" con me ha fatto già altre volte.
So che leggi il mio blog, se vuoi commentare, visto che hai la mia mail, puoi farlo in privato e sarebbe meglio: come vedi non ho fatto il tuo nome, sono stata discreta, ma se vuoi metterti tu in piazza fai pure.

domenica 23 aprile 2006

Una perla di saggezza:

" se devi prendere a pesci in faccia qualcuno, assicurati che il pesce sia ben surgelato"

pensierino delle 12.30 tirando fuori dal freezer una trota da scongelare.
Come tutte le mattine ho fatto il giro dei " miei blogs": intendiamoci, non li scrivo tutti io, ma sono quelli che leggo quotidianamente perchè le persone che li scrivono sono belle dentro ed hanno qualcosa da dire che mi piace.

Oggi su uno di questi ho letto una cosa che mi ha lasciato un senso di rabbia, non verso la blogger ma verso ciò che è successo: Quello che ho capito è che lei ed un'altre donne sono state insultate da chissà chi per aver parlato liberamente di sessualità ed eros.

questo è il mio commento al post in questione.

"A me  non piace usare parole a sproposito, ma oggi mi sento di dire a **** e a ****,  " mie care", perchè dopo quello che ho letto tra post e commenti lo siete diventate. L'ignoranza la presunzione colpiscono chiunque senza limiti di età sesso colore o religione.
L' Eros (che mi pare di aver capito essere l'argomento per cui vi hanno tacciato di parole insulse) è una parte così importante di noi stessi che se solo fosse coltivata un po' di più ci innalzerebbe di 20 cm da terra, ed invece pur professandoci atei, abiurando gli insegnamenti religiosi che ci hanno martellato in testa da piccoli, e perchè no, bestemmiando, siamo sempre attaccati lì a preconcetti legati a secoli di castrazione dei nostri sensi. Così c'è chi vuole liberarsene come me e lo fa solo nel suo piccolo perchè non mi importa condividerlo col mondo, c'è chi è più coraggioso e si espone al mondo e c'è chi in me e te vede "persone di malaffare".
Vi voglio bene: riporterrò questo commento sul mio blog. tranquilla **** non metterò in chiaro da dove inizia questa discussione a meno che tu non lo voglia. "

Ora mi rendo conto che nella foga ho lasciato dei concetti a metà, come il fatto che il "noi" usato è un genericissimo "noi" ampliato alla società di cui spesso mi vergogno farne parte.

In questo blog ho parlato di amore più di una volta e vediamo di capirci che quando intendo "amore" non intendo una cosa pura e spirituale come i ragazzini dell'oratorio pensano (e non fanno), ma un amore completo che coinvolge spirito, amima e corpo in modo incondizionato e senza limiti. Quando si ama si ama con tutto se stessi senza restrizioni di sorta.
In questo blog ho anche parlato di religione e sono pronta a  ribadire che possimo vivere benissimo senza l'idea di avere un genitore supremo di cui avere approvazione o biasimo per ciò che facciamo,  non serve. Serve capire che non siamo soli e che esistono un sacco di cose che non vediamo o non possiamo vedere, ma che dobbiamo solo ancora capire, e fino a quando non ci libereremo di gretti e meschini preconcetti che non ci rendono liberi non saremo in grado di farlo.

venerdì 21 aprile 2006

Le cose importanti…

Le cose importanti nella vita non si vedono, sono cose come l’amicizia l’amore , la passione, e talvolta ci perdiamo dietro a frivolezze e scaramucce sceme da bambini dell’asilo piene di ripicchine e ripicchette, che ci degradano ed umiliano e dovrebbero farci solo vergognare di noi stessi.

Così mi vergogno profondamente di me di essermi persa ieri sera in una di queste scemenze nata da una serie di equivoci, spiegazioni richieste e non date, sordità d’orgoglio e non per un difetto fisico.

Tornerò a fare quello che scrissi qualche giorno fa, cioè amare, perché come dicevano i Beatles “All you needs is love” e come dicevano i blues brothers “ everybody needs somebody to love” insomma nel mondo serve amore non risentimenti e odii piccoli o grandi essi siano, quindi torno ad amare ocn tutta me stessa, anche chi mi vuole male direttamente o indirettamente: perché se odi vuol dire che hai una ferita al cuore che nessuno ti ha mai medicato.

giovedì 20 aprile 2006

Sta mattina ho sdraiato Bastet.

Tranquilli io sto bene: ho solo una sbucciatura leggerissima al ginocchio e ho avuto la prontezza di tirare il piede a me e non lasciarlo sotto la moto.

Bastet si potrebbe dire che si è sbucciata anche lei: ho rotto il vetro della freccia posteriore, arricciato la leva del freno ( che però pare funzionare meglio ora) e spaccato poco poco il paramani.

In sintesi sono caduta da ferma, da pirla.

dovevo ammetterlo a qualcuno che ho combinato questa cazzata;  non da andarci fiera, ma che mi sia di monito per la prossima volta!

Cmq un po' di fortuna l'ho avuta: da brava Vergine ( segno zodiacale, maliziosi!) ho tirato su i pezzi del vetrino della freccia e ci sono tutti! con un po' di colla che non molla penso di poterla rimettere insieme :DDDD

qualcuno che mi da un bacino sul ginocchio?

:DDDD
Andate a vedere la pagina iniziale di google ma solo per oggi! è magnifica!
Vabbè per quelli che lo leggeranno più avanti potete trovarlo qui

Io di arte non ci capisco un bel di niente, ma mi incanto davanti ad un quadro o ne scappo inorridita, e tra le due preferisco incantarmi.

Shami e l’ipnosi o la telepatia.


 


Effettivamente non so se Shami stese cercando di fare un esperimento telepatico o ipnotico con me.


Sono le 6.50 di giovedì mattina: l’insonnia ho deciso di combatterla alzandomi; il mio stomaco ringrazia sentitamente perché i succhi gastrici se ne stanno nella posizione migliore dove è più protetto.


Detto questo ammetto di essere in piedi dalle 6.15 e 3 facce da cyulo pelose stanno implorando la pappa in anticipo, ma io sono inflessibile.


La Tabi ha deciso per un aristocraticissimo “sto alla larga”; Manolo invece è qui a 10 cm dalla tastiera, dandomi le spalle: è il suo modo per dirmi “ricordati di me, ma non voglio infastidirti, cara mamma” lui è un po’ ruffiano e lecchino a volte. Shami (anche lui a volte è ruffiano e lecchino, anzi spudoratamente paraculo) invece è seduto sul mobile accanto alla mia scrivania, in modo compitissimo, che mi osserva senza batter ciglio in modo molto insistente, come se volesse trasmettermi il suo pensiero.


Quando mi sono resa conto cosa stesse “facendo” il commento mio è stato: “tu lo sai che io sono refrattaria ai tuoi influssi telepatici, vero?”


Ora ho un gatto imbarazzato,che si guarda in giro pur di non guardare me (beh a quest’ora non sono un bellissimo spettacolo) che è stato sgamato nei suoi intenti e che ha capito pure che la fatica che stava facendo è inutile.

mercoledì 19 aprile 2006

Eccomi!


 


E’ da un po’ che non scrivo cose spassose e divertenti…


In se non sono in vena, ma l’allegria è come l’appetito: vien mangiando, solo che l’allegria non si mangia, ma se ci si prova allora salta fuori!


 


Partiamo dal dire che non sempre sono isterica: ci sono dei momenti in cui sono tranquilla rilassata serena, con voglia di ridere e scherzare.


 


Ma prima o poi qualcuno mi guarderà in faccia in uno dei miei momenti di isteria e mi consiglierà una sana seduta di sesso per calmare i miei umori, o meglio se fossi io nei suoi panni mi consiglierei proprio questo.


 


Ma ho sfogliato il nuovo catalogo premi dell’esselunga ed non ci ho trovato nulla che valga la pena. Tuttavia mi sono soffermata su uno dei premi per bambini, un delizioso gioco set da pic-nic che ti intenerisce il cuore solo a vederlo! Non ho tra le mani bimbi dell’età giusta altrimenti i punti e i soldi per quel gioco li sputtanerei volentieri.


 


Poi ho una gran voglia di dimenticarmi di un po’ di scazzi vari: dovevo rilassarmi a pasqua, ma mi sono incricchiata la spalla e questo anche se non si è visto tantissimo mi ha inversato quel po’ per rovinarmi la festa. Spero di non averla rovinata agli altri. J


 


Beh visto che ci sono vi parlo della mia Pasqua.


Da principio la Pasqua per me e per i miei compagni di avventura è un pretesto per ritrovarsi e fare un po’ di vacanza, ma non di certo per festeggiare qualcosa di religioso, anche se uno di loro è buddista ed ho avuto il piacere e l’onore di assistere alle sue orazioni e trovarle molto belle ed intense: altro che certe cantilene vuote di cui conosco le parole a memoria tanto da poter dire quanto siano inquietanti.


 


Io e Luca siamo arrivati venerdì sera con la Pomi,  Avremmo desiderato andarci in moto, ma i soli materassini ed annessi erano troppo ingombranti per fare il viaggio in moto e le previsioni del tempo non erano delle migliori, anche se poi si sono rivelate errate, con somma disperazione di Mauro.


 


Sabato arrivano per primo Mauro, e poi Nicla con Elena.Siamo in 6, troppi in macchina ed io e Mauro ci offiramo volontari per andare a piedi, imbattendoci in una bellissima mostra alal pinacoteca. Lì ci emozioniamo di fronte a Cezanne, Renoir e un Monet da fiaba, anche se quello che ci colpisce di più è un vaso di fiori di De Pisis che torniamo a vedere ben due volte.


 


La domenica è semplicemente deliziosa, da innamorarsi. E sicuramente ancor di più il ristorante dallo strepitoso menù a base di erbe. Anche se la cosa più divertente e una parabola satellitare dipinta di giallo con tanto di smile. Ed un cane che ha deciso di abbaiare da sdraiato senza scomodarsi minimamente.


 


E per concludere la domenica la pizza in cortile che per me e Luca ha quasi il sapore di una tradizione


 


Lunedì mattina è grigiognolo, Luca fa notare che se è così potremmo trovare molto traffico al rientro così cerchiamo di partire al più presto dopo una mini gita per Ravenna alla caccia di un capuccino ;)


 


Partiamo per poi sapere che in mezz’ora a Ravenna ci sarà un bellissimo sole e 5 minuti dopo che a Milano piove.


 

martedì 18 aprile 2006

Allarme Isteria cessato!


 


Sono stata in canterie ed ho parlato con capo cantiere ed Architetto: due personaggi veramente squisiti ed ho scoperto che:


 


1-     mio padre per quanto stia dietro ai lavori mi passa notizie sfalsate dal suo punto di vista


2-     Il capo cantiere non è poi tanto vero che non vuole parlare con le donne: anzi a me è parso molto disponibile e cordiale: insomma se è vero che non ama parlare con le donne, dopo aver parlato con mio padre preferirebbe 1000 volte parlare con una donna.


3-     La casa procede ed è bellissima


4-     Per la gattaiola in cucina parlerò direttamente con chi si occupa degli infissi


5-     Per le piastrelle ci chiameranno.


6-     Non è vero che tutte le modifiche che vorremmo non le possiamo fare come ci ha detto mio padre soprattutto a livello elettrico


 


Ora mi sento più rilassata da birra sul balcone pensando alla mia casetta che viene su.


 

Isteria….


 


Oggi è una giornata no.


Ma di mio niente di più


Mi sento solo di dover correre come una pazza: vorrei andare al cantiere in moto ma mi fa male la spalla, e sto pensando di farlo lo stesso…


Vorrei che la gente mi stesse alla larga: piantatela con i messanger per oggi! Sopratutto se è una vita che non vi fare vivi e non avete un cazzo da fare se non farvi i cazzi miei! Vi ho abituato troppo bene, sempre solare, sempre disponibile… mai una volta a pensare che potrei non avere tempo per tutti.


Ok la cogliona sono io: potrei fare a meno di rendermi disponibile.


 


Ho voglia di scrivere qui della mia pasqua di come è stata bella, di quanto mi sono divertita;: ho volgia di scrivere che giovedì è stata una bella giornata, venerdì una giornata di corsa, che Manolo è uno stronzo patentato, e invece sono isterica, mi sento in catene e ho voglia di volare via!


 


Ok mi calmo e vedo di fare cose migliori e chissà mai che per sta sera non riesca a far ridere attraverso il mio blog ;)


 

lunedì 17 aprile 2006

Grazie!


 


In ordine Cronologico di Commento a:


Monica


Vicktor


Pralina


 


Per il sostegno che avete lasciato ed anche a tutti coloro che non si sono esposti, ma che in forma privata mi hanno detto la stessa cosa.


 


Giovedì e Venerdì non ho avuto tempo di scrivere, ma l’incazzatura di è risolta come una bolla di fumo: Ho chiamato prima l’architetto poi il capo cantiere per capire che…


Erano solo preoccupati che volessi una vasca ovale o idromassaggio!


Domani armata di minigonna ed altre arti femminili mi precipiterò in cantiere a prendere coscienza della situazione.


 


Grazie ancora: alla mattina grazie a mozzilla con un semplice click apro molti blogs e ci sono little monica, the terminal e pralina tuttifrutti: magari non li leggo subito (dipende quanto sono lunghi i post e “ the terminal”, se c’è qualcosa, lo devo aprire poi con IE) ma ormai è abitudine vedere cosa avete di bello da dire!

mercoledì 12 aprile 2006

Incazzatura…



Fino alle 18.30 oggi è stata una bellissima giornata costellata di soddisfazioni sia professionali che sentimentali, fino a che…


Mi chiama mio padre che si sta occupando di entrambe le case ( la nostra e la loro) per dirmi dobbiamo correre a comprare la vasca da bagno e patapim e patapam una serie che rognine e rognette varie che mi hanno guastato l’umore tanto che la povera Fanny se n’è accorta: poco ci mancasse che partendo la tirassi su.


Ora il mio umore non è migliorato non so dove sbattere la testa, so solo che sono arrabbiata dal fatto che l’impresa edile si sta facendo i cazzi suoi e se non ci fosse mio padre la casa ce la farebbero come gli pare a loro, cosa che in parte hanno già fatto.



Così mi “cullo” se può dire, con Nothing Else Matter di cui ignoro il testo ma al momento mi va bene musicalmente…

lunedì 10 aprile 2006


Primavera Musicale


 


Già questo è il bilancio che posso dare di questa primavera che continua a viaggiare su note musicali tanto da portarmi spinta da “talkin’bout a revolution” di Tracy Champman a riprendere in mano quella meraviglia verde che è la mia Chitarra, quella che per fortuna non sono riuscita a vendere.



Così dopo un paio di ricerche su internet ho in mano accordi e testo e vado a fare due chiacchiere con una vecchia amica.


Non ci ho messo molto ad arrendermi ad imparare una canzone nuova dopo anni di fermo della pratica però ho provato a fare qualche accordo di qualche canzone conosciuta, e... sprizzavo ruggine da dovunque, ma qualcosa di buono saltava fuori!  Ho provato con una canzone che mi piace tantissimo, ma non mi tornava qualcosa c’era qualcosa di sbagliato negli accordi. Chiamo Alberto inchiodato a casa da circa un mese per una brutta caduta in moto. Che mi fa “si ti do subito gli accordi,aspetta un attimo che li tiro fuori…” e per “tirare fuori” intende dalla sua testa  non da un canzoniere!


Mi dà in un batter d’occhio gli accordi con tanto di assolo iniziale che non ho mai imparato e che non so da che parte cominciare. Poi mi spiega come ricavare minori e settime e mi rendo conto che la mia preparazione da autodidatta fa schifo. Così concordo qualche lezione per una teglia di tiramisù: Alberto è un uomo facilmente convincibile e grazioso sia d’aspetto che nei modi di fare.


Mi metto lì, faccio un sacco di errori l’elasticità non c’è più ne di destra ne di sinistra, ma mi sento felice e trascrivo qui una delle canzoni più belle che conosca e la conosco a memoria: niente copia ed incolla tutto dalla mia testa. La canto solo per me, perché dicono che sono stonata e mi vergogno tanto se così fosse ( non mi ha mai sentito cantare un maestro di musica quindi non so se sia vero o falso) perché mi piace cantare, tanto, tantissimo. E la dedico ad Alberto che quando mi ha portato il blocchetto accensione della moto mi ha incoraggiato a non smettere, a chi non ha voluto la mia chitarra perché bella di suono ma brutta di aspetto, a chi mi è vicino pur abitando a centinaia id Km di distanza, a chi mi ama per quella che sono.


 


Wish you were Here - Pink Floyd


 


So, so you think you can tell


Heaven from Hell,


blue skies from pain.


Can you tell a green field


from a cold steel rail?


A smile from a veil?


Do you think you can tell?


 


And did they get you trade


your heroes for ghosts?


Hot ashes for trees?


Hot air for a cool breeze?


Cold comfort for change?


And did you exchange


a walk on part in the war


for a lead role in a cage?


 


How I wish, how I wish you were here.


We're just two lost souls swimming in a fish bowl,


year after year,


running over the same old ground.


What have we found?


The same old fears,


wish you were here.


sabato 8 aprile 2006

Shopping!



Giovedì, per una serie di sfortunate (o fortunate) coincidenze ho visto queste magnifiche scarpe in una bancarella in piazza Lima ed oggi non ho resistito all’idea di andarle a prendere!

Così alle 8.30 di sabato mattina decido che dopo 2 anni è ora di fare un po’ di shopping per dare libero sfogo alla vanità femminile tenuta sempre repressa per 2 motivi principali:

1-    Gli ambienti che frequento sono da jeans e scarpa da ginnastica;

2-    Il portafoglio è sempre perennemente in lacrime.

E lo sarebbe anche adesso, ma qualcosa mi diceva che se avessi aspettato avrei detto addio alle scarpe.

Così faccio un restauro non di tutto punto, ma decoroso tanto da pensare di mettermi rimmel e lucidalabbra, e mi ci va un ora( non per il rimmel e il lucida labbra, che però mi porto dietro con tanto di specchietto), e vestita sportiva, ma con un tocco di femminile parto da Baranzate verso Buenos Aires ( non la città la via!) con tre amiche:

Becky Bloomwood, personal shopper, Holly Golightly in transito, e Crissie di sex and the city. Cioè in breve tiro fuori 2 amanti dello shopping e del fashion e una donna misteriosa e per questo femminilissima che mi dice: “tesoro l’occhiale scuro lo devi mettere per forza”. Esco con loro che sono solo nella mia mente, ma ho bisogno di loro oggi: loro fanno di quel superficiale e vanesio femminile un arte sopraffina che troppo spesso rinchiudo in un angolo per questioni di praticità.

Vorrei contattare Lavinia che abita non troppo distante dalla mia meta,e con la scusa di un caffè magari la coinvolgo a darmi una mano nella scelta. Purtroppo non ho il suo cell…

I mezzi pubblici sono un delirio ho fretta di arrivare là tanto che mi faccio forza e prendo la metropolitana.

La fortuna mi assiste e non solo c’è la bancarella che desidero, ma c’è una sorpresa! Di quelle scarpe ne sono rimaste 2 paia di cui una è il mio numero ed hanno abbassato il prezzo! Per la verità porto il 36 e mezzo, tanto che il 36 mi è stretto e il 37 mi è largo e perciò devo sempre prendere il 37.

Sono felice: ho le scarpe di cui mi ero innamorata…

Ma non sono uscita solo per le scarpe.

Mi rendo conto che con la scusa di essermi allargata di fianchi nel mio guardaroba non c’è più l’ombra di una gonna parte i Dindeln tirolesi che adoro, ma che fanno purtroppo troppo effetto heidi e le caprette ti fanno “ciao!”

Così volo verso Camaiueu che è un posto delizioso: tante cosettine una più bella dell’altra a prezzi ancora abbordabili, talvolta meglio dell’Oviesse.

Lì la grande sorpresa! Per i loro misuratori entro nella 42! Si lo so è una questione di numeri, ma è una soddisfazione che ti fa viaggiare a 20 cm da terra quando sei convinta di portare la 46,e la taglia dei pantaloni da moto è la 50…

Così corredata dei Collant in lycra acquistati 5 minuti prima da calzedonia inizio a tirare su gonne e vestitini da provare. Provo 3 o 4 cose, scelgo cosa prendere e cosa no. Una commessa addetta alla zona camerini mi incoraggia e mi dice che ha visto di peggio. Solo il cielo sa quanto mi rende felice questa cosa, io che ormai mi ero arresa all’idea di assomigliare ad un anfora!

Vado in cassa acquisto pago e ritorno alla zona camerini dove i jeans e le scarpe da ginnastica finiscono in borsa sostituiti da gonna e scarpe col tacco del 7. Adesso mi sento proprio come Crissie: felice dei suoi acquisti, che viaggia con le scarpe meno comode del mondo per lo shopping,

ma vanesiamente donna… C’è da dire che avevo calcolato le distanze in modo che non dovessi camminare molto. E poi lo si può sempre fare con passo lento, no?

Prendo il tram con i miei 2 sacchetti, e mi accordo con Luca per trovarci in piazzale Accursio.

Sono lì lo aspetto 10 minuti; accidenti ma quanto ci mette? Speriamo non abbia deciso di venire a prendermi in moto, e mi arriva una telefonata è lui. “fatti trovare all’inizio di viale Espinasse!” “ viale Espinasse (coi tacchi del 7?) è dall’atra parte della piazza!!!!” gli dico di contro e ci accordiamo per un semplice attraverso il semaforo e mi faccio trovare nella direzione “giusta” secondo il navigatore Satellitare che gli ha detto di passare più o meno da Udine ( non la piazza la città, ma anche se gli avesse detto la piazza il risultato sarebbe stato identico) per arrivare in piazzale Accursio.

Atraverso tutta radiosa di sentirmi felicemente donna vestita da donna.

Salgo in macchina, felice.

Gli chiedo come mai sia arrivato dal centro anziché dalla periferia dove abitiamo (per di più sapendo che è partito da casa) ed incolpa il navigatore.

Passa un paio di minuti e gli chiedo: “allora ti piace la mia gonnellina nuova?”



Vi risparmio ciò che ha detto, ma la felicità e l’autostima costruita in 2 ore sono state distrutte in 10 minuti, ed ora sono qui con jeans, scarpe da ginnastica e camicione da uomo a righe rosse e blu su sfondo bianco in un perfetto look alla Sandra Bullock in miss FBI prima che facesse il concorso di miss america…

giovedì 6 aprile 2006

C'era una volta una bella fiaba verde, che molti bambini giocosi amavano per quello che era.
Era stata creata da un mago e una maga, ma la maga col tempo si rivelò una strega cattiva che si poteva riconoscere dal suo sorriso blu. Le maghe buone avevano sorrisi rosei, bianchi, ma non blu come la debolezza.
Il mago un giorno disse alla strega, che credeva una maga, “dovrai occuparti tu della fiaba io non posso devo andare in un paese lontano”. Ma la strega cattiva non seppe far altro che cambiare la verde fiaba perchè voleva una cosa tutta sua.
Alcuni bambini ci rimasero male e chiedendo perché la fiaba veniva cambiata, e la strega, che ormai aveva dimesso i panni della maga, disse che non era affar loro e che quella era la nuova fiaba. Prendere o lasciare: rimanere nella fiaba col nuovo nome o prendere la porta.
Il mago non si oppose alla cattiveria della strega e lasciò che la sua bella fiaba venisse distrutta.

Alcuni bambini rimasero molto delusi del tradimento della strega dal sorriso blu come la debolezza e se ne andarono ricreando in un angolo lontano del mondo sconfinato una fiaba che avesse un nome molto simile in cui gli altri bambini delusi potessero ritrovarsi un po’ più a casa.

La strega cattiva andò su tutte le furie, maledisse i bambini fuggiaschi come sciacalli e ammonì gli altri.

I bambini maledetti risero a crepapelle perché la strega infuriata era ridicolissima e continuarono con la loro fiaba iniziata dal mago buono.

martedì 4 aprile 2006

Amare…


 


Amare è una cosa meravigliosa!


E non dico un uomo o una donna con cui vuoi passare il resto dei tuoi giorni, ma amare incondizionatamente ogni attimo della propria vita, le cose che sono veramente importanti. Non voglio parlare delle cose che sono importanti, perché chi la pensa come me sa già di ciò di cui sto parlando, gli altri... beh forse hanno bisogno di stropicciarsi gli occhi e guardare un po’ meglio per scoprire che le cose importanti sono tante, attorno a noi e sono sempre esistite. Le più semplici le vedi con gli occhi, quelli sopra il naso, anche con l’aiuto degli occhiali, se serve; le altre le vedi con gli occhi del cuore, e se vedi ed ami quelle non hai più bisogno di nulla nella vita.

domenica 2 aprile 2006

Memorial Spadino.

Eccomi qui dopo tanto tempo a fare un motoracconto di un motoviaggio.
Beh non è che sia stata ferma dal moto befana ad oggi, ma non ho avuto voglia di parlare del mio primo motoviaggio da pilota con la mia KLE, per andare a vedere come procedono i lavori della casa, o di parlare del motoviaggio a Bergamo per andare a trovare l’Asparaga. In tutto, sommati l’uno all’altro, 240 km molto meno di quelli fati ieri come zainetta.
Aprile ogni goccia un barile, e per non smentirsi proprio il primo del mese ne abbiamo presa tanta ma tanta che quella di pasqua dell’anno scorso ci ha fatto una pippa.
Ma partiamo dal principio.
Quelli di Iri ne parlano da un po’ del memorial Spadino al monte Bianco. La faccio breve. Il 24 marzo 1999 Pierlucio Tignazzi detto “Spadino” perde la vita sul posto di lavoro andando al di là dei suoi doveri probabilmente. Scoppia l’incendio nel tunnel, lui inforca la sua moto che usava anche per lavoro per ispezionare il tunnel, ed inizia a fare avanti indietro a portare fuori gente, fino a che entra e non ne esce più. Lo ritrovano nella cabina di sicurezza con la persona che stava salvando.
Decidiamo di andarci forse più per uscire in compagnia di alcuni motociclisti di Iri dopo averne conosciuti alcuni al ristorante.
Ma ieri da passeggera ho avuto tempo di rifletterci e pormi qualche domanda. Che sto andando a fare là a commemorare una persona che ha perso la vita, quando io non commemoro mai nessun defunto? Poi ho visto il tunnel d’ingresso ed ho capito di essere là per dire grazie a Spadino. Grazie per aver lasciato una lezione di vita che pochi, che nessuno, sa: frequento altre ML ma nessuno che abbia detto “bah”, a parte Iri. Aspetto che mi vengano a parlare di fratellanza motard, gli altri.
Ma fino ad adesso ho fatto solo considerazioni niente cronaca.

Ieri mattina ore otto becco la Lucy on line in messenger che mi chiede “Allora ci vai oggi allo spadino?”
Cado dal pero, credo che sia domenica e non sabato, così recupero il numero di cell del conte che mi conferma che è oggi (cioè sabato) e che ci si ritrova a Carisio per le 10-10.30.
8.15 vado da Luca che dorme e lo sveglio: “ tesoro, che programmi hai per oggi?”
“Nessuno perché?”
“Perché è oggi lo Spadino”
Luca si catapulta fuori dal letto ci prepariamo prendiamo Fanny e partiamo.
Ci fermiamo al primo autogrill sulla Milano-Torino; benzina, pipì, il caffè si salta e sentiamo da un tizio con la Gran Canyon che dice “ su c’è neve: è caduta sta notte”. Il tizio lo ri–incontriamo a Carisio per caso; è Schwarz che però ha altri itinerari. Siamo i secondi, ma il primo non lo conosco e lo ignoriamo (e tutt’ora non ricordo come si chiama però è quello col V-Strom) per trovare il bar e farci il caffè saltato all’autogrill. Tornando al parcheggio vediamo la madama che ferma di tanto in tanto qualcuno, ma riparte prima che il branco si muova.
Il conte è arrivato durante il nostro caffè, e mi sento tranquilla: una faccia nota. In una mezz’oretta abbondante arrivano anche gli altri: 13 moto 16 caschi: un gruppo abbastanza misto come moto. Il clima meteo fa schifo, quello di gruppo è bello e si parte alla volta del Bianco per stradine che non so nemmeno se riuscirei a ritrovare tutte.
Arriviamo a Nus per la pausa pranzo e il gruppo si scinde: alcuni non si sono accorti ed hanno tirato dritto di quel gruppo rivedo davdesmo sul Bianco. Però noi mangiamo, e bene, per uscire ed essere accolti dalla pioggia. Le tute reggeranno l’acqua fino a casa come a Pasqua dell’anno scorso, ma i guanti non reggono più di un paio di minuti e saranno il nostro supplizio.
Teniamo duro, arriviamo a Curmayeur e non possiamo tirarci indietro: sono pochi km ad arrivare su anche se sta nevicando.
Fanny è una grande: siamo sul Bianco lei è parcheggiata le faccio il nome della precedente proprietaria ed è come se si animasse da sola per farle il gesto dell’ombrello… povera tata c’ha pure ragione se avessimo continuato a darle retta nei suoi deliri, forse ora sarebbe un rottame. Ed invece era lì: se una moto può essere felice lei lo era.
Rimaniamo circa una mezz’ora, non assistiamo alla commemorazione, non si sente nulla, ma siamo lì a ricordare con affetto una persona che nessuno dei presenti, o quasi, non hanno mai conosciuto; una persona che ha fatto un grande gesto riconosciuto con una targa davanti al monte Bianco. Torniamo verso valle lasciandoci dietro la massa delle moto alla ricerca di un bar, che io e Luca troveremo parecchi km dopo una volta finita la pioggia per poter indossare dei guanti asciutti che ci riscalderanno dentro più di mille cappuccini.
Il percorso fino a casa senza pioggia ( che al ritorno ci ha accompagnato fino ad Ivrea) passa in un baleno.
Fanny riposa fino a domenica mattina quando alle 12 viene svegliata per un bagnetto meritato.
Una bellissima esperienza che spero vivamente di poter riaffrontare l’anno prossimo con la mia motina.