lunedì 4 settembre 2006

In genere quando mi va di parlare di musica metto il testo di una canzone ma oggi non mi va perchè testo e musica non mi danno le stesse sensazioni.

Così il testo di Aqualung dei Jetrho Tull (che mi pare molto da fattoni acidi in perfetto stile hippies) non ve lo metto ma se potete ascoltarla fatelo, a parte le tonalità lugubri della prima parte al cambio del ritmo e l'assolo di chitarra ne vale veramente la pena.

Altra bella che oggi mi fa compagnia ( a dire la verità è da un po' che ce l'ho in mente insieme a tutto l'album con una predilezioen per "The Phantom of the Opera") "The Rime of the Ancient mariner" testo di Coleridge e musicata Iron maiden. E' un "dejavu" di un 17 anni tutti ma rimane il fatto che la tua musica non ti tradisce e non ti abbandona mai.
L'unico vero rimpianto che ho è che veramente il traffico a Milano è cambiato tantissimo e farmi una delle belle pedalate che mi facevo all'epoca non è per nulla igienico.

2 commenti:

  1. E' bellissima canzone. testo e musica.
    Fu nel sattantaquattro il mio concerto preferito.
    Musicisti sopraffini,come si usava.
    chapeau, miss.

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  2. Aqualung... che bel pezzo, e che bravi i Jethro Tull con quel bizzarro e stralunato Jan Anderson a suonare il flauto su una gamba sola. Sai, è triste percepire che bisogna ricorrere a pezzi di tanti anni fa per rivivere emozioni. Un tempo credevo che fosse una questione di nostalgia per la mia giovinezza. Ora vedo che anche molti, più giovani di me, riescono ad assaporare quei pezzi forse perché non trovano analoghe sensazioni nella musica di oggi...

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