giovedì 9 agosto 2007

può la felicità passare da un armadio, una serie di traduzioni e un vaffa?

si la risposta è si.

martedì il mio tesoro mi ha fatto notare che la cosa peggiore che vede recentemente è il fatto che io non sono più serena. Ho un sacco di cose da fare: il devasto post atomico di casa non si sposa con l'impellente bisogno di scrivere una tesi che è un lavoro di traduzione certosina che MAI e poi MAI affiderei a traduttori on line che di senso medico di certi termini non ci azzeccano.

sono due giorni che della casa me ne sto stra fregando per la tesi, ma arrivo ad un punto che gli occhi vanno in palla e allora devo staccare. Di ricamare non se ne parla, così mi dedico all'altro affanno per distrarmi e metto a posto la casa e la cosa straordinaria è che poi mi sento felice!
Ieri ero felice di aver stirato tutte le lenzuola e messe via nel mio amante svedese tutte belle ordinate con una miriade di sacchettini di lavanda (che luca non ama più di tanto ma più che altro per il numero) sarà una sciocchezza, ma è così bello mettere via chiudere un anta e sapere che le lenzuola sono lì pronte all'uso piegate non più un infinità di volte.

e poi un bel vaffa....

si proprio bello, direi liberatorio.

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