domenica 31 gennaio 2010

E va bene ADSL è rediviva, ma io?

Io no, e ammetto che stavo meglio senza. Si perchè collegandomi con parsimonia tramite chiavetta UMTS sfruttavo meglio il tempo sia di connessione sia del resto delal gironata. Adesso, con la connessione sempre attiva e conseguentemente il pc sempre acceso, passo più tempo a vedere se ho nuovi commenti nuovi messagig di posta e compagnia bella, che a fare cose effettivamente utili nel mio tempo libero, che corrisponde a quando mia figlia dorme.
In pratica se da una parte internet mi permette di evadere dal paese dormitorio che odio sempre di più, dall'altra mi fa perdere un sacco di tempo a mo di stillicidio, un minuto qui, trenta secondi di là. Se lipotessi mettere insieme verrebbe fuori un bel gruzzoletto di tempo che potrei usare magari per scrivere un post in più, o per andare a sfanculare quel forum di mamme da cui me ne sono andata via grazie alla "grezzitudine" delle partecipanti.
Oppure potrei ricamare, o farmi un bagno caldo in più, oppure oppure oppure...
Tuttavia però sono sempre qui a cercare, tramite video, quel contatto con altri esseri viventi al di là del signor Baule che in altro modo non è facile avere, o è troppo breve, o di scarsa qualità.

Biberon Questo Sconosciuto

Occhei il tempo del ritorno al lavoro si avvicina, cioè, non c'è una scadenza ma devo tprnarci quanto presto, sia per questioni monetarie, sia, a quanto pare, per mancanza di personale.
Ciò implica che epr tornare ai miei amatissimi turni di notte la Marmocchia debba prende il latte dal biberon.
Fosse facile quanto dirlo!
In 4 mesi la Marmocchia il biberon lo ha visto solo come oggetto decorativo in casa e non abbia la più pallida idea del che cosa sia e a che cosa serve.
Così ogni volta che glielo propongo ci gioca, non poppa e sputazza. Al consultorio mi hanno detto che per abituarla devo:
- proporglielo quando non ha fame
- proporglielo come gioco
- perseverare

E soprattutto lo dovrebbe fare il papà, visto che poi sarà lui a doverglielo dare la notte, ma il papà va lavorato un po' sui fianchi perchè capisca che la perseveranza deve diventare la sua nuova dote,e non arrendersia l primo sputazzo di biberon dicendo: "non lo vuole".
Così fatto salvo (ma non troppo) che la perseveranza attualmente non è una dote paterna (ma credo non sia una dote maschile in generale), ci pensa la mamma e una volta spianata la strada ci si augura che si sigilli il sodalizio biberonesco padre-figlia.

Intanto stasera il bagnetto lo hanno fatto loro (con la mia supervisione per tutto il rituale del bagnetot a cui la Mimi è abituata). La Mimi mi pare non essersene avuta a male, e il papà, mi pare, si sia un po' divertito, ma lui ommo è e non si sbottona.

Poi si farà una notte prova, cioè vediamo che la Mimi riesce a svegliare suo padre perchè ha fame. Tanto la mamma si sveglia ad ogni suo respiro e così il gioco è facile.

E se la notte prova va bene, la mattina dopo posso dare il via libera ai turni in clinica.

mercoledì 27 gennaio 2010

Oddio Oddio Che Tenerezza!

Controllando sui commenti, ho socperto che "l'utente anonimo" del post precedente è al terzo mese di gravidanza!!!

Non la conosco nemmeno, ma mi assale una tenerezza da urlettini saltelli di gioia e lacrime!

Sarà che oggi la Marmocchia compie 4 mesi ( con urla da trapano del dentista)
Sarà che un anno fa sapevo di essere incinta da 5 giorni

sarà che mi sono bevuta del tutto il cervello ma mi fa una gran tenerezza!

Un abbraccione Serena! E mi raccomando se ti viene da piangere anche per delle vaccate fallo: sei incinta!

Risposta sul Boppy Per L'Utente Anonimo ( che se ti firmavi almeno avevo un nome con cui chiamarti)

ciao Utente anonimo,

Dopo quasi due mesi di utilizzo ti dico SI ne vale veramente la spesa.
Inanzitutto le fodere sono già volate in lavatrice più di una volta, e i motivi per cui ci vanno sono dalla semplice polvere al rigurgitino.
In lavatrice inoltre non ci finiscono solo le fodere ma anche il cuscino stesso, e questa è una gran cosa.
Me lo sono portata in Germania per Natale e l'ho usato anche come cuscino per me e ti assicuro che è molto comodo.
Anche Lenticchia uno dei miei gatti lo usa e lo trova molto comodo.

Nel boppy
Poi per quello che riguarda la "spesa" non è nemmeno questa esagerazione: se pensi un cuscinone di quelli " a tubo" in pula di farro costa sui 50 euro circa e non è ne sfoderabile ne lavabile totalmente in lavatrice e non ha nemmeno una borsa sua per il trasporto, perchè il sacchetto di plastica in cui te lo vendono gli fai "bu" e si rompe, il boppy ti offre di più con la versione base (cuscino+ una fodera) senza  andare poi tanto più in là con gli euro.

Spero di esserti stata utile.

venerdì 22 gennaio 2010

Aggiornamento Numerologico

3 mesi 3 settimane e 5 giorni

64 centimetri

6,350 kg

potrò dare del maialino a mia figlia, no?
ADSL Rediviva e ....

VODAFONE........ mavafff....

Parliamoci Chiaro

Dire che "essere mamma è la cosa più bella che possa capitare", è il lato bello della medaglia.
A volte vorresti fuggire da tutto e da tutti solo perchè sei effettivamente stanca.
Stanca perchè si dorme poco o male o tutt'e due;
Stanca perche la tua vita di adesso non è più la vita di prima e non ti ci ritrovi affatto in quella nuova,
Stanca perchè anche se dovresti rendere partecipe il papà nelal vita della Pupattola alla resa dei conti sei TU e nessun'altro,
Stanca perchè quando vorresti avere un po' di tempo per te accade SEMPRE qualcosa che te lo impedisce.

Altro che Y del metodo EASY che significa Your Time.

Seeeeee..... Il "your time" che dovresti prenderti quando la pupattola/il pupattolo dorme, sempre che non dormi con lui secondo la massima "dormi quando dorme il tuo bimbo",che suona tipo "sei in guerra dormi appena puoi", te lo fumi/bevi/giochi nel piegare tutine, lavare pavimenti, mettere a posto le cose che vengono lasciate in giro, fare lavatrici e compagnia bella e ap-pe-na hai finito di fare le suddette cose e stai pensando: "ora mi siedo 5 minuti sul divano" senti quei lamenti tra ilfrignante e il chiacchiericcio che segnalano la sveglia del vampiro-tarma che da li a 30 secondi vorrà la sua tetta.

E poi ti dicono che spesso sei nervosa, isterica, e pesante da sopportare, ed in genere chi lo dice è il tuo compagno/marito.

Noi donne, non è una diceria, ma un dato di fatto, siamo in grado di fare due cose contemporaneamente: vorrei vedere un uomo, che fa una sola cosa per volta, se non viene fuori coi capelli in piedi a fare una giornata da mamma-moglie-donna di casa-lavoratrice ( quando torna al lavoro) facendo TUTTE le cose che fa una donna.

Mi correggo, non gli verranno mai i capelli in piedi, semplicemente gli cadranno: del resto la calvizie, come il poter fare una sola cosa per volta è un dato geneticamente maschile.

Ah per favore se un'amica motociclista (anzi meglio due) passa dal blog la invito a passare da casa mia a prendere sia le chiavi di P-chan che di Blue Belle: almeno non posso essere tentata dal fare fagotto e dar di gas.

l'altro ieri...

... Marina ha allungato al sua manina cicciottella aperta sul mio viso guardandomi negli occhi.

Era la sua prima carezza alla mamma.

E dopo 3 secondi di numero ha stretto la mano stropicciandomi la guancia come se fosse la carta di una caramella.

mercoledì 20 gennaio 2010

progetti 2010...

Questo è il titolo di un post comparso a metà dicembre sulla ML Puntocroce, parlando, ovviamente, dei progetti ricamosi per il 2010.
Ecco io fino a ieri mi sentivo veramente a terra dal punto di vista ago e filo.
A parte la produttività a crocette durante il viaggio per Berlino, e quando dico viaggio intendo la parte in movimento, non ho più fatto nulla. Questo perchè il poco tempo libero che ho lo spendo quasi tutto nei mestieri di casa e qualche briciola in internet a leggere mail di amiche e visitare qualche sito che mi portino lontana da questo paese-dormitorio dove si aprono solo centri estetici e nessun'altra attività commerciale che abbia un utilità superiore all'asportazione dei peli superflui.
Comunque stendiamo un velo pietoso sulla realtà del paese dormitorio, e apriamo una gloriosa finestra sui ricami. Dicevo che fino a ieri mi sentivo veramente a terra. Mi manca un sacco il ricamare, il tuffarmi in quel mondo di colori e bei disegni che posso copiare una quadretto per volta, io che a disegnare sono una capra, anzi una capra saprebbe far di meglio. Così oggi ho deciso che devo comunque ritagliarmi del tempo per me stessa, che vuol dire, per sedermi e far crocette. Quindi ho deciso di partire dalla scatola dei fili e dalla valigetta dove ci sono gli ufo e mettere a posto tutti i fili tranne quelli di Cioccoberta (che sono filati speciali solo per lei, e la foto ve la metterò un'altra volta) e del gatto di Natale della Sherry

xmascat-foto
che sono filati Anchor che non uso in altri lavori (è un kit). Poi ho tirato fuori quelli per il sal strofinaccio, e questo mi sembra gia un buon inizio.
Sto anche pensando di riprendere in mano il gatto natalizio di cui sopra come SAL UFO.
xmascat-wip02
Questo lavoro tanto carino è fermo per un motivo ben preciso. L'anno scorso stavo andando a Milano dalla mia non più ginecologa in piena agitazione emotiva perchè sospettavo di essere incinta (come è andata a finire sta storia si sa :D) e mi portai dietro quel ricamo. Non solo non fu in grado di dirmi "si" o "no", ma mi liquidò con un "forse" che pesava di quello che mi aveva detto: "eh signora se si aspetta così tanto a fare figli..." che nello stato emotivo in cui ero suonava come " non illuderti cocca, anche se sei SEMPRE stata puntuale come un orologio sfitzero sta volta sei in ritardo,capito? Quello che tu prendi per gravidanza è un fottuto banale ritardo illusa di me'!" Cioè non si è nemmeno sbilanciata a dirmi "Guardi vada in farmacia i test sono molto affidabili, ne faccia uno e ci risentiamo". Per fortuna che c'è stata Mamigà che ha virtualmente asciugato le mie lacrime al telefono e che mi ha spinto in farmacia... Per fortuna poi c'è stata Cuore di Tela che mi ha spedito a calci in bagno... Quindi, nonostante la giornata alla fine fosse foriera di lietissima novella, al gatto, suo malgrado, è rimasta attaccata la tristezza di quel "forse". Ma ormai è passata! quindi potrei riprendere in mano il gatto.
Potrei anche pensare di prendere in mano Cioccoberta. Tutto sommato quest'anno ho fatto molta pratica sulle tele a fili contati con il fiocco di nascita, i topini, il SAL Thè ou Cafè... Quindi anche se si tratta di lavorare con i Marlitt della Anchor (equivalenti ai Satin della DMC) potrei riuscirci bene!
In ultimo poi il RR che ha voluto mia mamma. Accade che a Dicembre ha conosciuto un po' di altre crocettine ed ora si sta lanciando! Così mi ha chiesto di tirare su un RR. Detto fatto: il gruppo c'è ma è il mio strofinaccio che non c'è! O meglio: lo strofinaccio è a pupazzi di neve, il tema è ovviamente "Pupazzi di Neve" (non se ne parla di metterci, che ne so, "fiori"!) ma non trovo lo schema che mi convinca! Ma ne verrò fuori anche da questo problema simil insormontabile, a costo di creare al prima giornata di 48 ore....

giovedì 14 gennaio 2010

Piccole Scoperte

Siamo arrivati a 3 mesi e mezzo, inutile dire che " mi sembra fosse ieri che eravamo in ospedale", inutile anche dire che rimpiango quei tre giorni magici in cui non facevo un tubazzo di niente se non guardare incantata una bimba che si svegliava giusto per mangiare per poi riaddormentarci insieme, inaugurando già allora la prima di una lunga serie di coreografie di sonno sincronizzato. All'epoca le scoperte le facevo solo io: nel pannolino tante, e forse le più facili, poi ci sono state tutte le scoperte di quale pianto significa cosa, e tutt'ora, lo ammetto, non sempre ci azzecco.

Ed ora ci sono le scoperte della Mimi.

Abbiamo scoperto le mani, che sono buone da mangiare, abbiamo scoperto che si può mangiare anche la mamma.
Abbiamo scoperto la televisione, che parla e ci attira l'attenzione anche quando stiamo dormendo, svegliandoci, impedendo così a mamma e papà di vedersi un film sotto le coperte.
Abbiamo scoperto la nostra voce con tanti di quei vocalizzi da tirare scema la mamma già più di quello che è al naturale.
Abbiamo scoperto che oltre alla mamma e al papà e ai nonni in casa ci sono altre cose che si muovono da sole: la mamma dice che si chiamano "Manolo, Tabi, Shami, Lenticchia".
Abbiamo scoperto che il nonno è brutto e ci fa piangere (vi lascio immaginare il nonno come ci sia rimasto male al passaggio da tutti sorrisi a pianto spaventato).
Ed ogni giorno c'è qualcosa di nuovo da scoprire....

venerdì 8 gennaio 2010

E così ci siamo fermati a Regensburg, o Ratisbona all'italiana. Il nome mi torna noto come "luogo interessato da importanti accadimenti storici" ma non chiedetemi quali perchè non me li ricordo affatto. Per la vostra curiosità ci sono sempre san google e santa wikipedia.
Ma prima un piccolo aggiornamento fotografico:

libro
Ieri ho trovato il tempo per dare fuoco al libro! Luca mi ha guardata con biasimo, io sinceramente ne ho ottenuto grande soddisfazione e un bel tepore! Almeno a qualcosa è stato utile.

Regensburg, prima di questo viaggio per noi era nota come "la città vicino alla raststaette (autogrill) di Pentling, dove fanno una goulaschsuppe divina!" In principio avevamo intenzione di fermarci a Monaco che cade giusta giusta a metà strada, ripetendo anche la bella esperienza dei mercatini natalizi; ma non riuscendo a trovare una soluzione per il pernotto che ci soddisfasse, e personalmente terrorizzata per il freddo per Marina, buttai lì l'idea di fermarci al di là di Monaco. L'idea era quella di fermarci in un paesino qualsiasi appena a nord di Monaco, ma la scarsa conoscenza dei luoghi ci ha portato a scegliere Regensburg, appena apppena un centinaio di km oltre Monaco, insomma, come dire, proprio dietro l'angolo. La scelta di fermarci a Regensburg quindi non è stata dettata da motivi culturali, anzi direi da pura ignoranza geografica. Comunque l'ignoranza ci ha portato a scoprire questa piccola città di origine medioevale  sul Danubio che vale la pena di essere visitata alla luce del giorno. Invece noi, di giorno l'abbiamo vista in un breve tour automobilistico per riprenxere lì'autostrada (c'è la tangenziale, ma visto che c'eravamo...) mentre l'abbiamo vista a piedi solo al buio. E al freddo. All'andata per il Romantische weihnachtsmarkt presso il castello dei conti di Thurm und Taxis, mercatino a pagamento, ma per l'orario a cui siamo arrivati l'unico aperto. Purtroppo non ho foto da mostrare di questo mercatino, ma posso dire che se non fosse stato per il freddo stra-becco sarebbe stato bellissimo! Caratteristico i fuochi sparsi qui e là tra le casette-bancarelle, il gruppo di ottoni dal vivo, il fabbro in costume tradizionale, e quel poco che abbiamo visto del castello dal di fuori. Nemmeno il gluhwein (vin brulè) ci è bastato per riscaldarci, a differenza di quanto accadde a Monaco. Anche al ritorno ci siamo arrivati col buio, ed ovviamente i mercatini non c'erano più, così abbiamo optato per un giro in centro per cercare un ristorante, ma la caccia è stata infruttuosa: posti "all'italiana" e dannatamente cari. Così abbiamo ripiegato con somma gioia al "gut essen" Ristorante visibile anche dall'autostrada, aperto 24 ore su 24 dove ci siamo scofanati un filetto a testa, mezzo hamburger, ma non come quello di McDonalds, e non paghi un piatto di kaiserschmarren con apfelmus, una via di mezzo tra crepes e pancakes con purea di mele. Al ristorante Marina ha dato sfoggio di quanto sia paracula: con 2 sorrisi si è conquistata la cameriera, che non perdeva occasione di passare di lì per guardarsela o farle un complimento.
Una parola la spendo pure sull'albergo. Purtroppo niente di pittoresco: ci siamo fermati un un Etap Hotel, un albergo di modesta pretesa per camionisti e scappatelle, pulito ed onesto con classica colazione alla tedesca, cosa che io apprezzo moltissimo. Non posso garantire che gli altri alberghi della stessa catena alberghiera siano gestiti come pulizia allo stesso modo, ma se dovete fermarvi a Regensburg, l'Etap lo consiglio vivamente.

Quest'anno però ci è andata male con i mercatini natalizi: anche a Berlino in Alex (abbreviazione colloquiale per  Alexander platz, l'ex centro della parte est) non c'era un granchè: anzi il nostro reale interesse era di mangiarci il famoso wienerwuerst da metro, ma casette da cibo ce n'erano poche e quelle poche ormai avevano finiti quasi tutto. Però lì abbiamo acquistato Leonello ( foto a venire: si chiama così in attesa che Luca, a cui non piace questo nome, ne trovi uno che piaccia a tutti e due) che si butta nel microonde per 90 secondi a potenza massima e il suo cuore di semi di lino e fiori di lavanda si riscaldano per tenere al caldo, nel caso specifico, la Mimi. Dicevo che ci è andata male quest'anno coi mercatini, perchè due giorni dopo, quando ormai erano stati chiusi, grazie al telegiornale abbiamo scoperto che 500 metri più in là da dove eravamo noi, cioè davanti alla Rathaus, il municipio,  ce n'era uno più bello e più grande.
Però nonostante il flop dei mercatini, in occasione del ventennale del crollo del muro, è stata restaurata la East side gallery.

esg
 In una visione molto semplicistica, la East side gallery è una galleria di murales a cielo aperto dipinta sul tratto più lungo rimasto in piedi del muro di Berlino.

pinna Si tratta di circa 1,5 km di pannelli di cemento armato che hanno circondato i settori americano, inglese e francese, l'ovest in pratica, dalla restante Germania orientale.

wall
Io non ho vissuto il muro, non capisco in pieno ciò che ha significato, ma Berlino una città che mi affascina, forse la capitale europea che ha fatto la storia del ventesimo secolo più di altre.

kiss Comunque dicevo che forse non capisco appieno il muro e ciò che significa, ma ho avuto modo, in questi anni, andandomene in giro per Berlino, di approfondire la storia della città e di intuire la pesante malinconia di una città divisa in due.
 L'east side gallery è una specie di grido di libertà su ciò che era la negazione della libertà. Il muro racchiudeva l'ovest, ciò che per molti rappresentava la libertà, soprattutto di parola, di ideali, e non poteva essere fisicamente avvicinato da chi abitava all'est, mentre all'ovest molti tratti del muro erano già colorati da una gioventù che viveva in una città chiusa in una scatola e contenuta in un territorio politicamente ostile. E' proprio nell'impossibilità di potersi avvicinare dall'est al muro (interveniva la polizia se non addirittura l'esercito all'avvicinarcisi) che rende speciale e sfrontatamente sacrilega l'east side gallery. Non credo di poter descrivere bene cosa sia l'east side gallery, ma spero di aver dato una piccola idea di quello che è, e di quanto trovi superficiale e sciocco il comportamento di molti turisti che si fanno fotografare sorridenti accanto a questo o a quell'altro murales. Magari sono strana io, ma per quanto abbellito e "sconsacrato" questo tratto di muro non è un monumento di gioia o felicità o romanticismo come il Canal Grande, ma è un memento della stupidità umana nella storia, per cui sinceramente non ci trovo nulla da sorridere.
cv
Dopotutto su questo muro delle persone ci sono morte.

Del Natale coi parenti non c'è poi molto da dire, tranne che è stata una bella giornata con Marina che si è conquistata tutti con i suoi sorrisi sdentati. E così il breve soggiorno tedesco si è concluso, portandomi in Italia il virus gastroenterico "dell'acqua", e vi lascio immaginare perchè lo chiamo così.

martedì 5 gennaio 2010

ohhh là!

Finalmente un nuovo post su un blog che decisamente, langue.

Inanzitutto FELICE ANNO NUOVO! Avete buoni propositi? Si? bene sono felice per voi. Io invece no non ho buoni propositi. Ne tantomeno cattivi. Semplicemente non ne ho. Intanto non si mantengono mai, quindi tanto vale farne; poi tempo per pensarci proprio non ne ho avuto e non ne avrei nemmeno adesso, a meno che non voglia rinunciare a scirvere il post e pensare a dei buoni propositi.
Non mi sono nemmeno accorta del fatto che siamo nel nuovo anno, se non fosse per il calendario del PC che scrive 2010. Anzi dovrò ricordarmelo di scriverlo sulle ricette: 2010, non più 2009. Il 2009 è finito con me che mi riprendevo del'influenza gastroenterica detta anche "influenza acquosa" il perchè ve lo lascio immaginare, e quello nuovo è incominciato con Luca che si faceva l'influenza. Giusto il primo di gennaio abbiamo avuto un giorno di tregua dove io iniziavo a sentirmi bene e Luca a sentirsi male. Marina grazie al cielo, fino ad oggi, sta benissimo a parte essere in pieno balzo di crescita e volersi attaccare al seno ogni ora, prosciugandomi.

Ma parliamo delle feste passate, anche perchè questa volta non ho dichiarazioni illuminanti sul senso della vita, tranne qualche considerazione sull'essere mamma (oddio sono mamma!) e che, come ben si sa, non scrivo su questo blog.

Quindi si parla del Natale 2009.

Questo Natale siano dovuti andare a Berlino.

Allora... La comune logica mortale direbbe che con una bimba di quasi tre mesi sia il caso che siano i parenti a muoversi, non tu con la bimba, soprattutto se devi fare 1200 km! Ma in questo caso Maometto col ca' che si smuove, quindi montagna, famiglia (i gatti no!), armi e bagagli si parte per la città che vent'anni fa si riuniva. Oltre al viaggiare sulle spine per Marina, che ha dormito tutto il tempo accorgendosi solo che non dormiva nel suo lettino, Si viaggiava, almeno noi adulti, sul chi vive, considerando il fatto che da 2 anni per la mia dolce cara suocerina io sono la stronza che la tratta male, la sfida, la considera una rivale, e dulcis in fundo che la considera aria, ed altrettanta sfilza di semi-insulti detti alle mie spalle, ma in faccia a suo figlio. Viste le suddette premesse la voglia di andarci, almeno mia non c'era affatto, ma devo dire che ad una settimana dal rientro la visita è stata meno drammatica di quello che ci si poteva aspettare: forse le serviva vedermi in faccia per rendersi conto della massa di immani cazzate che ha detto, scritto e pensato sul mio conto. Ora che ci penso: potrebbe aver rubato lei il motorino di Alex drastico? Tuttavia visto che i casini sono scoppiati due mesi dopo l'ultima volta che ci siamo viste (natale 2007) io e Luca attendiamo un po' timorosi gli sviluppi dei prossimi mesi: sia mai che " quella volta che mi sono sistemanta il cerchietto la volessi sfidare in qualche modo".
Purtroppo perà dal canto mio qualcosa da ridire ce l'ho. Per quieto vivere non vado a spiattellarglielo in faccia, ma lo sputtanamento qui e anche da altre parti, è la mia via di sfogo ad una situazione che mi ha fatto stare talmente male da desiderare di ritornare immediatamente a casa. Per farla breve non ho gradito come si è comportata con me riguardo il regalo di Natale che mi ha fatto. Mi ha regalato un libro di "Ricami col computer" peccato che si tratti di un libro scritto apposta per una macchina da cucire supercomputerizzata da circa 8000 euro, di cui non avendo la tal macchina non me ne faccio niente. Passi la cazzata del regalo completamente inutile e sballato, ma come potevo sul momento non rimanerci male quando, facendole notare che non avrei mai potuto utilizzare il regalo, se ne è uscita, parlando in tedesco come se io non fossi presente, " Si lo so che il libro è per macchina da cucire, me ne sono accorta tardi per poterlo cambiare. Beh lo può sempre tenere per le idee".
Brutta stronza.
Per 2 motivi:
Primo: se lo sapevi che il libro non era azzeccato potevi dirmelo subito anzichè far finta di niente sperando che non me ne accorgessi, mi credi così rincoglionita, o totalmente tedesco-ignorante da non capire che "motiv" seguito da una sfilza di numeri non sia il codice di programmazione della macchina da cucire che fa bella mostra di sé a pagina 5?
Secondo: Ma tu con chi credi di avere a che fare? Con la rincoglionita che si prende il primo numero di puntocroce facile e veloce e si crede un dio delle crocette per aver ricamato un cuoricino monocromatico? Vorrei ricordarti, cara "donna che non sa come si bloccano i punti con la macchina da cucire (non devi fare i nodini!!!!)" che il pile che indossi con le zampe di lupo me lo hai visto tagliare e cucire per te; che me ne faccio di un libro che come "idee decorative" mi spaccia tre tovaglie ricamate, una tovaglietta all'americana, un set cucina, un corredo camera bimbo con la stessa fantasia in bianco e rosso ripetuta fino alla nausea ( che se lo faccio a Marina poi non avrei da stupirmi se cerca di uccidermi) e 3 coordinati per cameretta lenzuolo + tenda ? Le classiche idee "Oddio come ho potuto vivere fino ad oggi senza!!!"

Ingoiare il rospo un corno: me lo tengo lì e me lo coccolo. Intanto aspetto di avere una mezz'ora di tempo per prendere questo fantastico libro, cospargerlo d'alcool e dargli fuoco, perchè è l'unica idea geniale che mi ha fatto venire (ed anche quella che mi ha fatto tornare il buon umore)

Comunque, come ho già detto, a parte ciò, tutto bene.
Dicevo anche che Marina del viaggio non se ne è nemmeno accorta. Dunque la dinamica era questa: si metteva in moto la macchina, stava sveglia per mezz'ora in cui la intrattenevo con un gioco colorato, e poi cadeva come un sasso nel mondo dei sogni per svegliarsi esattamente quando il motore si fermava.
In Germania comunque sono abiutati a vedere viaggiare i bimbi piccoli. In ogni Autogrill o meglio "Raststaette" non c'è un angolo fasciatoio, come accade nelle migliori situazioni degli autogrill Italiani, ma c'è una vera e propria stanza fasciatoio con temperatura adeguata, carta usa e getta per coprire il fasciatoio o dispenser di tappetini igienici, lavandino a portata di chiappette, e talvolta dispenser pannolini e di salviettine umidificate: insomma "se ti sei dimenticata di qualcosa noi abbiamo pensato a mettertela a disposizione". In Italia invece la situazione "fasciatoio" è tragica. Se c'è, è a malapena un cuscino fasciatoio riciclato appoggiato, se va bene, all'interno delle toilette delle signore, se va male nel disimpegno lavandini bisex costringendo l'esposizione delle pudenda del tuo bambino a chiunque, cosa che trovo decisamente riprovevole se penso a quanto ce la si mena per la tutela dei bambini dai pedofili. Comunque non ha mai un lavandino vicino figuriamoci "dedicato", e comunque sia che si tratti della toilette femminile o del disimpegno, non ha mai una temperatura adeguata per poter mettere a nudo (beh in parte) un bambino: se mi fermo a pensare alle toiette dell'autogrill di Vipiteno pulite si ma a porte splancate con la neve fuori! In pratica, finchè si è in Italia qualunque stagione sia, il bebè cambiatelo sulle ginocchia in macchina: più pulito, più climaticamente adeguato e più riparato da sguardi indiscreti.

Mentre mia figlia dormiva io ricamavo. Che novità, eh? In realtà il viaggio mi ha permesso di riprendere in mano l'ago da quando è nata, e il ricamo, come il mio lavoro, mi manca. Anzi mi manca più il ricamo del lavoro. Così ho finito il RAT halloween,

Halloween
e il ricamo per Paola del RR a tempi rilassati (mai impiegato così tanto tempo per un RR!),

carrot cake
ricami entrambi iniziati prima della nascita di Marina. Ho anche portato avanti (e pure sbagliato) il ricamo per il SAL thè ou cafè, che è ufficialmente concluso per le altre, e iniziato (e quasi concluso) il ricamo premio per il toto nome. Ed ora smanio di trovare un'altra manciata di minuti abbastanza cospicua per mettermi a far crocette, anche perchè tra ML e blog di Lo' co sono un po' di idee intriganti, oltre al desiderio di far fuori un po' dei miei UFO.

Il viaggio sia all'andata che al ritorno lo abbiamo spezzato, fermandoci a Regensburg. Ma questa è un'altra storia che vi racconterò un'altra volta.