lunedì 14 febbraio 2011

Si fa un grande parlare di B.ofili e di anti B, ma mi chiedo quante persone hanno  veramente a che fare con personaggi che davvero credono nella politica di quello col manico e di quello del partito dell'amore, e che la difendono come la vecchina che dà dei sinistati culattoni alla magistratura.

Io prutroppo si.
Al piano di sotto.
Ed è mio padre.
E non avete idea di quanto sia squallido ed avvilente.

Mio padre che MAI dichiarerà di essere un leghista così a chiare lettere, non si fa scrupolo però a dire che è razzista, ne a difendere il sindaco di Adro, pronto a dire che è tutta una montatura l'accusa di sfruttamento della prostituzione minorile, ed altre porcherie alla faccia della civiltà e della tolleranza.

Lui figlio di un'immigrata anche se solo dal Veneto: peccato però che mia nonna è nata lì perchè dall'Argentina i miei bisnonni sono tornati in Italia. Lui figlio nato a Milano da un padre per metà Piemontese e per metà Toscano, in un epoca in cui in Italia se non andavi a lavorare nelel grandi città non avevi speranze.

Che differenza c'è tra le grandi città di allora e le nazioni di oggi?
Nessuna.
Nemmeno nel voler capire che oggi come allora le dinamiche di diffidenza con la scappatoia sono le stesse, giusto per giustificarsi con se stessi per un ragionamento becero di cui nessuno di quelli che lo fa vorrebbe esserne la vittima.

La tristezza non è il non condividere uno stesso punto di vista, ma il dovere subire lo sberleffo ignorante e sarcastico, perchè non ha strumenti intellettuali ed ideologici per controbattere.

Che intelligenza ha chiedermi se erano mutande o cos'altro al collo ciò che era stato indossato ieri da tutte le persone che erano in manifestazione con me?

Che intelligenza ha di fronte al fatto che In Italia si fa finta di non avere un emergenza immigrazione e rispondere che l'Europa ci dovrebbe dare i soldi, e nient'altro, per costruire campi non d'accoglienza ma di concentramento? Dimenticandosi che i campi di prigionia tedeschi non erano poi tanto diversi da quelli di concentramento e che mio nonno, suo padre, ne è uscito vivo per miracolo.

Ed altri interventi di questo tenore. Sicuramente non fatti per discutere e ragionare su punti di vista diversi, ma solo per il gusto di essere, provocatorii? O più semplicemente stupidi?

A me è stato insegnato che le persone possono avere le proprie idee, che è un diritto sacrosanto averle e difenderle, e che è un dovere rispettarle. Puoi non essere d'accordo, ma non è civile essere offensivi perchè hai un ideale diverso.

Evidentemente chi mi ha insegnato queste cose, non era mio padre.

2 commenti:

  1. Io ho lo stesso problema col suocero...guarda il TG4 e t'ho detto tutto spero.

    RispondiElimina
  2. la paura del diverso
    se hanno un colore diverso
    se parlano una lingua diversa
    se hanno una idea diversa
    se sostengono un ideale o una religione diversa

    purtroppo è diffusa molto, troppo e serve a giustificare le peggio cose :(
    non ti preoccupare non sei sola purtroppo

    è altresì vero che oggi lo stato di fatto e di diritto sono tali che c'è da preoccuparsi ma non dei "diversi" da noi, no, di quelli che sarebbero "nostri simili" e "nostri rappresentanti" nelle sedi istituzionali e legali ...

    RispondiElimina