giovedì 19 gennaio 2012

La Smielegenitorialità

La Smielegenitorialità è quell'atteggiamento smieloso che noto in parecchi genitori, e non lo sopporto.
Frasi tipo: "non cambiare angelo mio resta sempre così come sei!" oppure " eh quei calcetti e pugni del co-spleeping, col senno di poi quanto mancano..." mi fanno letteralente venire l'orticaria e nel peggiore dei casi i conati di vomito.
Ma che senso hanno?
Il bello, anzi no, il magnifico dei bambini e vederli crescere ogni giorno, vedere le conquiste che fanno, aiutarli nel farle (e non fargliele! una tra tante, bambini che a 4 anni non sono in grado di mettersi le scarpe da soli) vedere che la loro autostima cresce e che si sentono importanti, si sentono persone.
Non dico che i smielogenitori non facciano anche queste cose, ma trovo patetico l'atteggiamento smieloso sui ricordi del passato. I sorrisini sdentati e gli sbadigli contagiosi mancano? Sì ci può stare che sono dolci ricordi, ma dire che "mancano" e come dire che quello che hai ora di tuo/a figlio/a non ti piace. O per lo meno, non si è mai considerata la questione sotto questa chiave di lettura.
Ammetto che ci sono cose che vorrei che mia figlia non perdesse per strada, come la voglia di imparare e rendersi indipendente, caratteristica di una bimba di due anni, o quella dolcezza d'animo che la spinge a darmi un bacino se mi fa male. Non mi interessa che tra due anni dia i baci, ma è lo spirito che c'è dietro di attenzione e dolcezza verso le altre persone che mi interessa. Non voglio che non cambi: se avessi voluto questo mi sarei comprata una bambola, ma mi auguro e le auguro  di non perdere certe caratteristiche che sta sviluppando ora, che migliorino che la rendano una bella persona, che non muoiano. E le auguro, cosa più importante di tutte di avere una mamma che si ricordi sempre che le cose cambiano soprattutto i figli e che sappia adattarsi: un fattore, che personalmente, vedo molto molto sottovalutato. 

5 commenti:

  1. Secondo me (ma lo sai che è solo un'opinione strettamente personale), gli smielogenitori sono quelli che non taglieranno mai il cordone ombelicale. L'autostima di un adulto comincia da bambino.
    Roberta

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  2. Sì ma lo sai che se non sono questioni tra me e te trattate via mail, ci ritroviamo, più spesso di quanto non si pensi, in accordo ;) Per non parlare di quelli che col figlio quarantenne lo chiamoano ancora " il mio bambino!" lo trovo così umiliante....

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  3. Io la vedo così: dire che mancano determinate cose dei figli "da piccoli" non vuol dire necessariamente che non ti piace tuo figlio attuale; mi sembra più una sorta di malinconia. Ho visto madri non smielose fare più danni di quelle smielose. A me sembra che quello che fa venire l'orticaria a te sia quella specie di sottobosco di ipocrisia e simulazione che c'è in tante "affermazioni" della gente; ammetto che anche io quando vedo o leggo miele che cola mi fa venire la carie ai c..ni, però è pur vero che ognuno ha il suo modo di esprimersi, e magari, a volte, invidio chi non ha millemila inibizioni come me (figlia di una madre non smielosa, non rottenmeier, ma che ha peccato molto nel lavoro sulla autostima dei suoi pargoli)
    ;-)

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  4. Un conto è pensarlo e dirlo, un conto è agire in un certo modo. A volte fermarsi a dire "quanto mi manca quello sguardo pacioccoso sdentatino" è solo una autococcola. E non credo che se ne trovino poi tante di madri che rimpiangono i loro figli da neonati ma li amano di meno o li accettano di meno perchè sono cresciuti.

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  5. Me lo auguro, Mamigà, che sia un autococcola, soprattutto per le persone a cui voglio bene. Però, mi conosci e sai che fatte rare eccezioni (che riescono comunque a scatenarmi l'orticaria) per cui posso ammettere una spiegazione diversa e più "razionale" per il resto non sono così accondiscendente.

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