mercoledì 26 febbraio 2014

Ciao Mati

Sei stata la mia macchina per tre anni e non pensavo che ti avrei venduta.
Ma da domani sarai una macchina " da cascina" dispersa un mezzo alle mucche, vai a prendere il posto di una Polo che non ce l'ha fatta più e il tuo posto lo prenderà la Polo della mameta che è più recente etc, etc, etc...

Mi spiace un sacchissimo tutte le volte che devo dare via uan machcian o una moto: sono oggetti ma mi ci affeziono come se fossero vive.

Come se tutte fossero un po' come Herbie.

giovedì 20 febbraio 2014

Fatela Incazzare

Martedì mattina, interno giorno, bagno, il luogo più affollato della casa.

Iaia sul trono, con felpa gattosa
mamma accanto a lei, insignificantememente vestita.

Iaia: "Miao" ( rivolgendosi ai gatti sulla felpa)
Io: No amore si dice gattim non Miao. I gatti fanno miao.
Iaia: "Miao"
Io: No, si dice gatti non Miao.
Iaia: "Miao"
Io: No, si dice gatti non Miao. I gatti fanno miao.
Iaia: No 'Atti, Miao!


Basta farla incazzare per scoprire che è una fetente che se vuole sa le parole e sa usarle.

lunedì 17 febbraio 2014

metodi educativi

Una volta invidiavo una mia amica che mostrava una grande serenità col proprio figlio, all'epoca unico.
Un mesetto fa mi guarda e mi dice: "A volte quando fa così e mi prende a schiaffi avrei voglia di restituirglieli: non capisce proprio che mi fa male".
Ieri mi chiede se una sculacciata fa bene. Io dico che a volte può servire.

Poi ho  iniziato a guardare la situazione da un punto di vista diverso.

La sua serenità è forse più lassismo che serenità vera e propria.
Suo figlio non è vivace è semplicemente selvaggio.
L'ho visto lanciare giochi, comportarsi da emerito stronzo, fare capricci allucinanti: certo ogni mamma a il suo metro di paragone, ma se credoc he ci siano dei limiti a ciò che è concesso e ciò che non lo è in una situazione di società, e i limiti che vengono sorpassati vanno ristabiliti: insomma se credo che sia possibile educare senza sculacciare (anche se non ne sono capace perchè mi scappano) non credo che basti uno sguardo severo e un "no" per educare quando tuo figlio fa di tutto per sfidare i tuoi limiti e la tua pazienza. Magari qualche piccolo castigo o perdita di piccoli privilegi potrebbe già servire per riportare sulal via della ragione chi lancia matite (non sue) o rovescia la ciotola con le patatine giusto per il gusto di fare un dispetto.

E no non credo che la differenza stia tra tu hai 2 femmine io ho un maschio: credo stia nei genitori, perchè alla fin dei conti i bambini sono tutti uguali a meno che non abbiano handicap veri e propri e nemmeno quelli guardano in faccia il sesso.

Valeria e Marina hanno rispettivamente un anno in meno e uno in più.
Non sputano (Valeria spernacchia, ma ci stiamo lavorando) non danno ne pugni ne sberle non rovesciano ciotole e non lanciano giocattoli in giro per la stanza. Vanno a fare la pipì da sole, riordinano i giocattoli ( a volte spontaneamente la maggior parte delle volte sotto incitamento a volte con la frusta a volte con la minaccia del sacco della spazzatura).

Quando mi dicono " come sono brave le sue bambine" rispondo che a vederle dal di fuori sono angeliche, ma se le si conoscesse meglio potrebbero riservare sorprese, come le scenate isteriche della Iaia. Però da un oretta mi frulla per la testa questo pensiero: se le mie figlie sono così brave da sembrarlo sempre fuori, se al risotrante il maggior disturbo che danno è alzare la voce, forse il fegato che mi faccio venire nel seguirle nel dire no tempestivamente, nel dare i castighi quando servono, e quella sculacciata di tanto in tanto, forse a qualcosa sono servite, e non sono poi la cattiva mamma che a molte mi sento essere.

sabato 15 febbraio 2014

segni di presagio

Quando ti svegli, o meglio vieni svegliata un'ora dopo esserti addormentatda da figlia piccola;
Quando ti svegli con tuo marito furioso l'ora dopo perchè svegliato sempre da figlia piccola;
Quando ti svegli l'ora dopo con figlia grande al tuo capezzale che ha fatto i sogni brutti,
Quando mandi affanculo figlia grande mezz'ora dopo perchè fa la scema pur di non riaddormentarsi, e crolla 5 minuti dopo che l'hai la sicata da sola nel suo letto,
Quando la gatta ti sveglia prima perchè vuole le coccole poi perchè piscia in giro*,

E rimani poi sveglia fino alle 4.40 per poi riaddormentarti fino alle 6.40 svegliata dal connubio Lenticchia + Iaia, i segnali che sarà una giornata in cui potresti uccidere sono forti.

Poi basta una limetta, un unghia che da fastidio sull'alluce di figlia piccola e il suo solletico per cambiare la prospettiva delal giornata.

 Almeno un po'.



* La tabi è in IRC manifesta. devo solo trovare il coraggio per fare quello che va fatto e non è per niente facile.

martedì 11 febbraio 2014

A volte ti cviene solo voglia di urlare...

...perchè ci sono solo tempi di attesa e attesa e attesa, mentre chi ha bisogno ti deperisce più o meno lentamente tra le mani.

Oggi a Lodi una delle dottoresse si è " svegliata" dopo che ho dichiarato che abbiamo intenzione di andare a fare un consulto. Già, oggi. Non prima quando mia madre le ha detto che stava malissimo dopo la chemio, no. Non prima quando il deperimento proseguiva e stavano lì a guardarla. Oggi dopo che ho parlato settimana scorsa di IEO, hanno parlato di TAC di controllo. A pensar male si fa peccato, ma raramente ci si sbaglia: gli brucia il culo che un'altro medico possa vedere che loro abbiano mancato in qualcosa? O melgio gli brucia il culo che perdono i soldi del SSN perchè va in erapia da un'altra parte?

sinceramente un bel vaffanculo ci sta tutto.

lunedì 10 febbraio 2014

Il razzismo non esiste!

Ieri, approfittando di uno sprazzo di sole, abbiamo portato le bimbe al parchetto dove c'erano altre 2 bimbe, una bionda e una dai caratteri decisamente africani.

Marina va dalle due bimbe ed inizia: " Ciao mi chiamo Marina, giochiamo?"
Inizianoa a giocare tutte e tre insieme, Valeria voleva l'altalena perciò non le interessava più di tanto, e dopo un po' sento Marina che chiede ad una delle due bimbe:

"E' tua sorella?"

Ed è semplicemente fantastico.

domenica 9 febbraio 2014

Non si dice!

Domenica pomeriggio, non mi ricordo come, ma Marina mi salta su con "Non s i dice che palle! ". Certo ha ragione e allora le spiego che si dice quando una cosa è davvero noiosa, e che in casa qualche volta lo si può dire.

Mezz'ora fa durante una scenata isterica della Iaia.

Io "certo che tua sorella è noiosa col botto."
Mimi: "Eh, sì. Già. Che palle"

Direi che il concetto, il contesto, e il luogo dove usarlo l'ha capito alla perfezione.

sabato 8 febbraio 2014

Piccoli subacqui crescono

Dopo che mi è stato detto " la ragazza è intelligente però non si applica"*, (con ragione perchè Valeria è pigrotta nel parlare), la Iaia si è lanciata parlando per finali delle parole nuove: biscotto -to, barbi -bi.

Stamattina guardavamo alcune foto di fauna marina:

 Io "Questo è un cavalluccio marino"
V. "-no"
Io "Questo è un nudibranco"
V. "-co"
Io "Questo è un gamberetto"
V. "Am!"
Io "Questo è un pesce"
V. "Am!"

Forse dovrò spiegare a Valeria che sott'acqua ci si va epr vedere i pesci, non per mangiarli.


* un sacco di mamme a cui ho riportato la storia si sono risentite. Dai ragazze, toglietevi la scopa dal culo, intanto io ci rido, poi è figlia mia, e ultimo, ma non ultimo c'hanno dannatamente ragione!

giovedì 6 febbraio 2014

Svolte

Dopo il consulto allo IEO, che per me è stata un'altra doccia fredda per molti motivi, mi è stato chiaro come la situazione la debba prendere in mano io perchè è una barca alla deriva: mia mamma che ha sempre comandato non ha letteralemte le forze per tenere il timone, e  mio padre guarda le stelle e dice " mah."

Oggi ho focalizzato una cosa tristissima ed italianissima: che non è la patologia "tumore" l'inferno, ma è la burocrazia che devi affrontare nell'iter terapeutico della patologia.

Abbiamo comunque concordato tutti e tre di andarcene da Lodi. I motivi, molti. Primo fra tutti il fatto che mia mamma ormai debilitata da non camminare da sola, di fronte al suo dubbio che la terapia che le stessero facendo fosse troppo forte per lei, è stata ignorata, spero non zittita o derisa. Allo IEO il medico con cui abbiamo parlato ha fatto il punto su un unica cosa: signora metta su massa, perchè così fa solo il gioco del tumore. Ha consigliato l'interruzione della terapia, non ha toccato una virgola della terapia del dolore, ed ha consigliato l'uso di integratori alimentari ipercalorici.

Oggi per correttezza ho avvisato il day hospital di Lodi che abbiamo intenzione di fare un consulto in un altra struttura ed eventualmente valutare il trasferimento (bugia, ma non sono tenuti a sapere che abbiamo già deciso). La dottoressa con cui ho parlato ha avuto la faccia come il culo di chiedermi come mai questa scelta. Dico faccia come il culo perchè se si guardasse allo specchio e si sentisse parlare come parla lei ai pazienti capirebbe perchè la gente se ne va.

Intanto domani un po' di corse varie: Anatomia patologia per i vetrini IEO per consegnarli ed un altro po' di commissioni varie. Peccato che corro in macchina: fosse a piedi magari ci guadagnerei in forma fisica.

martedì 4 febbraio 2014

Sprazzi di sole

"Volevo scrivere una cosa complicata che non so dire."

Non so voi ma di fronte a certe sparate dette iper-convinta da Marina, io faccio fatica a tenermo seria,ma fortunatamente con una cosa del genere un un istante, torna a splendere il sole.

lunedì 3 febbraio 2014

IEO

Da che è stato diagnosticato il tumore a  mia mamma tutti mi hanno detto " portala via da Lodi".
Ci ho messo due cicli di chemio a convincere mia mamma a sentire un lator parere, mentre continuava a non mangiare a perdere forze ad indebolirsi senpre di più.
Tutti mi dicono di portarla in Venezian, all'istituto dei tumori, ma ho seguito il consiglio della mia migliore Amica (e se mi legge nel pensiero da oltre vent'anni lo sarà bene) e la porto allo IEO, che è comunque un 20 km più vicino.
I motivi tanti.
Primo c'è bisogno del sostegno psicologico che a Lodi non c'è. O meglio lo devi richiedere tu. Peccato però che se non ti dicono che puoi averlo, o lo buttano lì come se fosse una quisquilia, il sostegno psicologico manco ti sogno di chiederlo.
Secondo di qualcuno che la aiuti davvero. O ci aiuti ad aiutarla.
E' dimagrita tantissimo che poco ci manca che la radiografia gliela fai guardandola controluce, e nessuno a Lodi si è preso la briga di dirle che quando fa la chemio lunga potrebe rimanere spossata per una settimana.
Si limitano a dirle " mangi quello che vuole", ma se la sua dieta quotidiana si riassume in 3 fette biscottate qualche tazza di tè, una fialetta di ricostituente che le ho "prescritto" io, e qualcos'altro a pranzo e cena, come fa ad avere le energie che le servono per affrontare gli effetti collaterali della chemio?

A questo aggiungo le mie considerazioni.
Io mi ci impegno a ripetermi che per almeno altri 6 mesi non si può capire se le terapie stanno facendo effetot o no, ma sinceramente a me vederla così non piace.
Non mi soffermo a dire che " mi si stringe il cuore", perchè quelli sono affaracci miei, che tengo ben chiusi da qualche parte, ma la vedo sempre più debole sempre più affaticata sempre più giùdi morale che non capisco se sia un effetto collaterale della chemio, se sia colpa del tumore o se sia colpa di entrambe el cose. In pratica più la vedo più a me sembra che si stia lasciando andare.
Di fatto se lo sta facendo non ha il coraggio di ammetterlo nemmeno a se stessa.

Vedo che vivono malissimo la situazione: non capiscono nulla di quello che sta accadendo e sono stati lasciati da soli in balìa della tempesta. Anche da me talvolta,c he mi nascondevo dietro al devono imparare a rivedere le loro posizioni. Ma le cose anzichè adattarsi ai cambiamenti sono semplicemente degenerate.
Mio padre vive in un perenne stato di ansia preoccupazione ed agitazione, e pare che l'unica cosa che gli dia sollievo è andare a prendere Marina alla materna, quando sono blindata in casa con al iaia ammalata ( e siamo a 2 settimane). Mia madre nel suo lungo periodo di unica amministratrice della vita sua ed altrui non concepisce per nulla il fatto che le cose possono essere fatte in modo diverso dalle altre persone, che le picocle cose come prendere una salvietta da mettere in bagno può essere fatto da qualcun'altro che non è un disonore se lo fanno gli altri per lei e che non è quello il "reagire" decantato da un'infermiera del day hospital oncologico che deve dividersi tra miliardi di pazienti e cose da fare, limitando ad una parola tutto il sostegno psicologico che è stato dato.

A volte vorrei avere la casa così grande da averli qui, anche se mi farebbero ammattire e preoccupare più di quello che già non fanno, e non avremmo più "zone sicure" dalle influenze che le bimbe portano in casa, ma tante cose sarebbero più gestibili, fosse anche solo il fatto di farla ragionare.

Oggi pensavo che se fosse possibile ricoverarla per un po' non sarebbe malaccio: lontana da casa non può rompere i coglioni se le cose non vengono fatte come le farebbe lei nel momento in cui le farebbe lei, togliendosi una fetta di stress, e mio padre non vedendola che non mangia che scapriccia e che rompe i coglioni potrebbe tirare un attimo il fiato, che male non gli farebbe.

Oppure un bel badile: una bella badilata a tutti e due e magari rinsaviscono, oppure s'elimina il problema.