martedì 9 febbraio 2016

Il terrore della clinica veterinaria

Devo ringraziare cordialmente (immaginatevi voi come) quei colleghi che ho incontrato, fresca di laurea ma non di età, (insomma mi sono laureata tardi) che come primo scopo formativo hanno quello di distruggere le convinzioni, giuste o sbagliate che siano, dei colleghi neolaureati perchè "così si fa".
Ebbene nel mio caso, questo loro modo di fare, ha fatto danni talmente grossi alla mia piccola autostima di veterinario che ho il terrore di andare qualsiasi altro collega che non siano F., M. o A. Solo che questi miei colleghi di cui possiamo ricordare docenti ed aneddoti in comune stanno ad oltre 800 km da casa, quindi ora per il bene di Manolo mi tocca mettere mano al dizionario medico (e non è un grande problema) al telefono, e relazionarmi con un collega/ una collega autoctono.
Il primo incontro che ho avuto con un collega autoctono non è stato dei migliori: il mio tedesco era peggiore di quello che parlo ora e non parlava inglese la collega, perciò è stato decisamente difficile comunicare, e la mancanza di un sorriso mi ha fatto pure sentire "non gradita" (ok questo però fa parte del fatto che sono anche permalosa).

p.s. 1: sulla cura della degenza ( e tante altre cose) avevo ragione io.
p.s. 2: li consiglierei a clienti perchè lavorano bene, li consiglierei a neolaureati che vogliono vedere un po' di clinica ma senza impegno, non li consiglierei mai come posto di lavoro.

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