venerdì 8 aprile 2016

Domani e oggi.

Ci siamo quasi.
Domani è giorno di Contest.
Il mio primo.
Spero di una serie.
Come andrà non ne ho la più pallida idea: per me ho già vinto.
Ho già vinto anche se non ho studiato molto la coreografia, anche se mi sento phyyga ballando ma poi rivisto il video mi sembra di tentennare e di avere braccia deboli e poco convinte.
Ho già vinto perchè dopo l'ultimo spettacolo a cui ho partecipato, uno dei tanti con musica che non mi convinceva, che coreografia che non mi convinceva, con costumi che non mi appartengono (beh quest'ultima volta molto di più di altre) finalmente faccio qualcosa che MI PIACE fino in fondo.
MI PIACE la musica che ho scelto IO;
MI PIACE la coreografia rivisitata fino all'ultimo che ho messo insieme IO;
MI PIACE il costume che ho creato dal primo taglio all'ultima pietra incollata IO.
Sebbene si tratta dolo di 3,15 minuti sarà il mio primo personalissimo spettacolo.
ed IO HO GIA' VINTO per questo motivo.
Parteciperò a panza scoperta, perchè non mi importa di quello che pensa la gente per le fattezze abbondanti: non sono lì a partecipare ad una gara di magrezza, ma sono lì per danzare.
Non nascondo che ho pensato di abbandonare, di cambiare musica, di comprare un costume già fatto. mi osno scornata con una coreografia che non voleva venire e che grazie a qualche imbeccata del mio Maestro Aladin e delle mie amiche-colleghe-sorelle-in-danza è venuta su come un fungo in autunno.
Ora dovrei ripassare  per fissare meglio i punti della mia coreografia, ed invece sono qui a scrivere, poi preparerò le fragole da portare via a Marcella  che mi terrà le bimbe mentre farò un seminario con Taha Moussa, l'uomo che danza come il fumo e t'incanta con la sua leggerezza di nuvola.
E dovrei prepararmi per il contest, preparare la cena per domani sera, e fare fare e fare, mentre vorrei vivere quella leggerezza frizzante dell'eccitazione per una gran cosa, quando invece mi sento semplicemente in balia degli eventi.

E oggi.

Oggi mi è stato restituita la simulazione d'esame per il grado B1. 145/160. E ci aggiungerei pure un paio di cordiali vaffanculo alla mia insegnante di lingua col suo modo da maestra del dopoguerra mancata, che ha demandato la maggior parte del lavoro a casa perdendo tempo a raccontare la sua vita di russo-tedesca nata in Siberia, trasferita in Kazakistan ed approdata infine a Colonia. 300 ore di corso di tedesco passate per lo più a correggere compiti e ascoltare storie e sfuriate nei nostri confronti.


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