martedì 19 aprile 2016

Preoccuparsi, arrabbiarsi...

Ieri, scherzando, ho detto a Luca che la nostra grande preoccupazione sono gli stronzi. Poi se vogliamo possiamo dare una scala di priorità agli stronzi di cui dobbiamo preoccuparci ed effettivamente i miei stronzi, la prof sclerata che ci tratta come delle merde ignoranti e fannullone o il fotografo "gna gna gna peggio per te se non compri le mie foto", sono infondo alla scala delle preoccupazioni o addirittura fuori.
Però mi sento pirla, mi sento pirla perchè so che entro il 9 maggio la prof sclerata non la vedo più ( e volendo finisco pure prima) e il fotografo è decisamente acqua passata, ma continuo ad averli in testa; che sia sintomo di:

A- una vita troppo vuota
B- fragilità emotiva
C- sindrome dello struzzo che metto la testa sotto la sabbia per non vedere problemi più grossi e che guarda caso assillano più mio marito che me?

Non ho voglia della solita retorica "sei una donna forte e bla bla bla": vorrei trovare soluzioni che mi diano forza, convinzione e determinazione, altro che!

Stare qui a lamentarmi delle cose che avranno un termine certo (leggasi corso di lingua ed integrazione per immigrati) è una cazzata: prendiamoci sto pezzo di carta alla cazzo di cane e vaffanculo.

poi andiamo a preoccuparci seriamente di mandare di nuovo il CV a Trivago: anche se si tratta di un contratto a tempo determinato, in questo momento se trovassi un lavoro ci sentiremmo meglio tutti quanti.

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