lunedì 25 dicembre 2017

forse non odio il Natale, ma ci si impegna però.

Le ore passano, e fortunatamente hanno migliorato il mio stato d'animo.
Abbiamo avuto un Natale senza lo sfarzo della tavolata, anzi, un pranzo della domenica di 7 portate, consumato in un tempo record per quello che sono gli standards italiani. Un ospite solo verso il quale mi sento molto in colpa per la quasi completa mancanza di conversazione, e l'uscita da casa nostra dopo appena 2 ore, tanto da sembrarmi di averlo cacciato via.
Però poi ci siamo sbragati sul divano in 4 a vedere l'ultimo film di Pirati dei Caraibi, che non sarà un tipico film di Natale, ma chissenefrega. A seguire le bimbe hanno guardato la carica dei 101 gentilmente offerto da Babbo Natale, mentre io mi sono dedicata a paillettame e perlinamenti vari sul mio costume, corredandolo di ansia da prestazione: "sarà decente?" Luca si dedicava alla fase " aprire l'ultima scatola di lego del nuovo Millennium Falcon".

Alla fine dei conti, nulla che sembri un Natale, a parte l'apertura dei pacchetti, ma dopo la tristezza e lo sconforto mattutini, dopo lo sbrago sul divano, tutto mi è sembrato "insolito per un Natale" ma bello. E poi ci sono loro: le mie figlie che con poco mi hanno fatto sorridere.

E ho realizzato che non potrò magari avere il Natale da cartolina, ma che posso fare molto per avere un Natale più mio, più bello, più.... insomma un Natale più e basta, senza guardare troppo a ricordi magari distorti del passato.

L'anno prossimo intanto darò più indizi per i regali che mi piacerebbe ricevere. Intanto si potrebbe recuperare, offrendomi un fine settimana di Ausbildung da Aladin.

Io odio il Natale?

Il Natale è un periodo che per me ha poco di magico. O per lo meno ha perso il suo fascino magico, e non so come dove o quando.
Mentre penso al pranzo di Natale ai regali da fare e a tutto il resto, rimango sempre con quell'amaro in bocca pensando a chi il Natale lo passa la freddo, chi non ha nemmeno un biglietto di buon Natale, penso che anche se facessi un buon Gesto per Natale, poi mi direi: " e gli altri 364 giorni?". Come ha scritto Ada, probabilmente sono una disfattista del tipo " Maria Teresa di Calcutta": assalita da complessi di colpa verso chi non ha niente quando io ho molto. Poi arriva il momento del molto, e mi incazzo per essere quella che: "riceve il cavatappi, un oggetto fine delicato, scusa se non ho avuto nemmeno il tempo per incartartelo", e dover dire col sorriso: " grazie mi serviva proprio!" Oppure sceglierselo da sola, che si fa un secolo prima, è quello che vuoi, ma il prezzo da pagare è che non avrai sorprese.
Insomma sono proprio Grinch dentro. Anche se il Grinch in realtà era stato ferito da persone cattive e per questo era imbestialito.
Penso che la tavolata coi sorrisi non la ricordo da... non so quando. Mi ricordo mia madre e mia zia imbronciate per tutto il lavoro che è preparare il Natale. Penso a quando per "fare il Natale rilassato" si è iniziato a farlo: "ognuno a casa sua perchè i nonni sono morti" e il Natale diventava di poco più diverso di un pranzo della domenica.
Perchè il Natale che tutti dipingono come un momento di gioia, per me è un momento per tirare fuori una salva di ricordi e pensieri tristi?
Forse mi aspetto troppo da questa festa?
Si dice: "Natale con i tuoi." I miei sono tutti qui negli stessi mq in cui vivo io. Con il trasferimento qui in Germania pensavo si sarebbe potuta inaugurare una nuova tradizione trovandosi qui coi nonni, tutti insieme, ma questo non è possibile. L'abbiamo fatto il primo anno, ed è stato un disastro. Così ogni anno il "peso della liberazione" di non invitare nessun nonno. Sono la prima a dire che è brutto, ma davvero mia suocera ha la capacità di ammorbare l'aria, e sinceramente stare a tavola a Natale con qualcuno che mi ha insultata senza troppi problemi e mi accusa di volerle fare male apposta, non mi va proprio: anzi al solo pensiero mi viene da vomitare. Avrei più piacere ad avere qua mio papà, che sì è diventato il classico vecchio rompicoglioni che si ripete, ma di fatto a parte chiedermi un extra di attenzioni perchè è il terzo o quarto bambino che devo seguire, almeno non ti fa stare sul chi vive desiderando che tutto finisca al più presto possibile e senza incidenti.
Io auguro a tutti voi di cuore il Natale che volete, non quello che meritate, perchè potrebbe essere troppo o troppo poco, ma quello che volete non deluderà le vostre aspettative.
Io dal canto mio cercherò di farmi una ragione come tutti gli anni, e poi alla fine tra un paio di ore probabilmente spunterà un sorriso.

giovedì 30 novembre 2017

Marhaba, un festival che lascia il segno.

Oggi è giovedì, e il festival si concluso domenica. Però questo festival è stato così ricco di esperienze, emozioni, energia e calore, che persiste ancora come certi profumi che indossi oggi è senti ancora domani e dopodomani sulla pelle e nei vestiti. E pensare che non ci volevo andare, sebbene il motivo fosse incontrare finalmente Claudia dopo anni di chat! È stato mio marito che mi ha detto:" vai e non rompere". Dopo essermi iscritta l'organizzatrice Maryem Bent Anis, mi ha chiesto l'amicizia su fb, e da lì ho iniziato ad essere travolta da un entusiasmo, che solo conoscendola di persona ho capito essere puro e genuino, per nulla di circostanza. Ho incontrato insegnanti meravigliosi che sono anche grandi artisti, e grandi artisti con poca attitudine all'insegnamento, ma soprattutto belle persone. Ho amato lo stile e l'energia di Iris Sukara e di Rosadela, la capacità di riempire il palco di Angeles Cayunao (ma non molto il suo stile didattico), il carisma di Sharon Kihara, e l'autorità espressa efficacemente e con leggerezza di Jillina. Mi porto nel cuore il calore di Alex al Eskandaran, con il quale si creata una magnifica complicità nelle sessioni di studio, e durante le esibizioni: ammetto che vederlo sorridente in prima fila al contest mi ha dato più serenità, cosa che mi ha permesso di ballere meglio, anche se, come la mio solito, mi sono scordata la coreografia ed ho improvvisato.
Di cose da dire ce ne sono un sacco.
Intanto ho imparato un sacco di cose. Scelto di farne alcune mie e scelto di capire meglio altre che non si sono potute approfondire sul momento, e scelto di lasciare perdere con altre.
Sono tornata carica, carichissima.
Ho voglia di coinvolgere le mie compagne di corso in un piccolissimo progetto. Al Marhaba ho visto tante danzatrici con maglietta o felpa di gruppo, e la trovo  una cosa bella e anche importante: secondo me è un piccolo segno che cementa i rapporti tra le persone. E noi non abbiamo una cosa simile. Anch'io avevo la mia " felpa di gruppo": Aisha e le Figlie di Ra, gruppo in cui sono stata adottata "a distanza" da Aisha (che è la mia amica Claudia) anni fa. Appartenenza sancita con il battesimo della cintura nera da danza. Ma ne voglio una con scritto: "Aladin's Show Gruppe" che parli di noi dello Show Gruppe. Dovrò parlarne con Aladin per sapere se a lui sta bene una cosa del genere. E per farla scomoderei pure Anna Carrino per farci fare un disegno personalizzato: al Marhaba è stato bellissimo incontrare altre danzatrici che indossavano t-shirt o portavano una delle sue borse, e i suoi disegni meritano di viaggiare ed essere vissuti ( si anche col sugo di pomodoro Anna!)
Vorrei anche portare Aladin a Roma, far avvicinare il festival di Bonn al Marhaba, portare qui in Germania Aisha e le figlie di Ra, Maryem e le sue ragazze, Alex e la sua Troupe (così rivedrei pure Angela), Rosadela ed Iris, Anna e i suoi magnifici disegni ( ma questo gliel'ho già detto). E tutto perchè a quasi una settimana di distanza da che ho preso l'aereo per andare a Roma ne sono ancora stra-entusiasta.
Per non parlare poi di Jillina, o meglio del suo spettacolo. Ci ho messo solo una notte di sonno a realizzare che era tratto da " le mille ed una notte", cosa che spiega il mio livello di rimbambimento da mancanza di sonno (10 ore in 2 giorni) Ma bello bello bello! Senza scenografie, solo con luci su uno sfondo neutro, la storia di Sherazade, che incanta il principe con le sue storie e si salva, notte dopo notte, dalla morte. 
Sarà difficile portare Bellydance Evolution qui, ma sarebbe un gran colpaccio. Da queste parti un po' di Danza orientale che faccia clamore serve.
Ed intanto sull'onda del Marhaba, penso a come dare il meglio per Bonn sul palco, per dare il mio contributo a fare quel clamore. 
Martedì sera dopo la lezione Aladin mi ha chiesto come era il Marhaba. Non posso essere certa, ma mi pare fosse felice del mio entusiasmo: o per lo meno mi sembrava che gli occhi gli brillassero. Quella mezz'ora di chiacchiere mi ha fatto molto piacere, e prima ancora di partire mi ha permesso, il Marhaba, di avvicinarmi al mio maestro per costruire un dialogo costruttivo, che ha faticato a partire principalmente per difficoltà linguistica.

lunedì 20 novembre 2017

Il nuovo lunedì dell'ansia (che è incominciato la domenica)

Venerdì alle 6.30 ho il volo per Roma.
Il che significa che mi sveglierò alle 4. Per prendere l'autobus alle 4.49 ed essere in aeroporto alle 5.23, un ora prima della partenza.
Ovviamente consigliano sempre 2 ore prima per check in e controlli di sicurezza, ma il check in con Ryan-air lo fai on line e oltre a risparmiare un sacco di tempo risparmi anche 50 euro di check in fatto non al bancone.
Quindi si suppone che un ora prima per i controlli di sicurezza e di documenti per un volo interno UE (od EU) dovrebbero bastare.
Bagaglio a mano ed imbarco prioritario. Non che voglia essere la prima a salire, ma quando ho scoperto che con l'imbarco prioritario ho meno problemi per il bagaglio a mano e in più posso poetare una borsa piccola extra, non ci ho pensato 2 volte a farlo.
Questo nell'ipotesi più rosea.
Poi ieri sera mio marito mi ha ricordato quell'ignobile incidente a Francoforte di meno di un mese fa, in cui, al controllo di sicurezza il mio zaino è risultato positivo alle sostanze pericolose non trasportabili, vincendo un doppio controllo alla macchinetta rileva sostanze e della polizia, che mi è valso un attesa di 20 minuti per l'arrivo degli agenti che controllassero e il panico di perdere l'aereo. Ora parto con bagaglio a mano con dentro TUTTO quello che mi può servire, trucchi compresi. Pare, stando a quello che dice mio marito, che la glicerina presente in molti preparati cosmetici inganni queste macchinette dando un falso positivo (non ho trovato fonti in merito), e potrebbe spiegare molte cose, tranne il fatto che ai controlli di sicurezza non ci siano agenti della polizia per sbrigare la pratica indagatoria, ma solo il personale aeroportuale che non è autorizzato a farlo.
Mi sale l'ansia a pensare che la mia valigia 55 x 40 x 20 con costumi, trucchi, e quant'altro venga smontata tutta per controllare che non ci sia qualcosa di pericoloso a parte il mio giramento di palle.
E amore mio bello che mi ami per quella che sono e non per te la dò, passi che alle 5.30 del venerdì mattina possa non esserci la ressa del sabato sera di vacanza scolastica, ma perdonami l'ansia mi sale lo stesso. Se poi il controllo antiesplosivo è il dazio che devo pagare per poter vedere 2 squali a Sharm, sono sicura che la prossima volta sei disposto pure a farti spogliare pur di vederne uno che non sia la Katy ( squalo femmina stanziale: vai lì e sai di trovarla).
Quindi credo che mi sveglierò alle 3.30, prenoterò un taxi per le 4, sarò in aeroporto con 2 ore di anticipo, e sicuramente passerò 1 ora e 45 minuti assonnata ad annoiarmi prima dell'imbarco.

Ma poi ci sono altre ansie. Mentre io sono via, la suocera è qui.
Non ci crederete, ma di fronte al terrore di perdere il volo (anche quello del ritorno) l'idea che la suocera sia qui mi spaventa un po' di meno. Partiamo da presupposto che Luca è capacissimo di badare alle bimbe da solo e che non avrebbe bisogno dell'aiuto della nonna, ma il fatto che sia qui gli permette di non dover chiedere permessi, prendere il giorno di ferie, o fare telelavoro venerdì e lunedì. Partiamo anche dal fatto che la suocera  si lamenta di essere inutile: sta volta la si usa un pochino come servizio recupero nipoti al venerdì. Se si lamenta di essere stata impiegata come nonna "l'invio" è dietro l'angolo. Ansia stupida direte voi, ma se non la conoscete non avete idea del grado di paranoia che riesce a creare nelle persone.
Comunque parliamo di Venerdì.
Venerdì mattina non la vedo complicata: figlia grande va a scuola da sola e figlia piccola ce la porterà la nonna al kita. Potrebbe farlo anche il papà: il kita apre alle 7, ma vuol dire farli alzare entrambi prima del dovuto. Mi preoccupa di più il venerdì pomeriggio. Ora figlia grande esce alle 15 il venerdì, perchè dalle 16 alle 16.45 ha lezione di danza. Cambiarsi, andare e tornare da lezione lo fa da sola, quindi non mi preoccupo. Figlia piccola va presa entro le 16 perchè il kita chiude prima il venerdì. Quello che mi serve è una nonna che faccia servizio apertura porta a figlia grande quando rientra, e vada a prendere figlia piccola per tempo, e che non le stressi con le sue acidità fino all'arrivo del papà. Spero per le bimbe che sia per loro un fine settimana più facile dal punto di vista emotivo rispetto all'ultima volta che la suocera è stata qui.

Poi ci metto le mie paranoie. Vedo Luca nervoso che mi risponde stizzito, per comportamento che sono sempre i soliti: al posto di un asciutto " sì" o "no" per risposta, rispondo in modo più articolato e questo lo manda in bestia. Così mi parte il film mentale che sia nervoso perchè vado via, perchè sua mamma è qui (non è una passeggiata per nessuno di noi 4) e per questo se la prenda con me. Poi ci rifletto su e non sono io che ho insistito e puntato i piedi per andare a Roma, ma me lo ha praticamente regalato lui. Quindi forse il suo nervosismo non è colpa mia, o forse non dipende solo da me.

Se risolvo queste ansie parto meglio, che poi sono là, spero di non ricevere telefonate allarmate, e dovermi preoccupare delle sciocchezze come ricordarmi le coreografie, non andare fuori tempo e non inciampare nei miei piedi.

giovedì 9 novembre 2017

Marhaba, Roma, contest Miss Bellydance 2017

scusate ma questo lo devo mettere qua, perchè non so quando avrò una seconda volta un flyer personalizzato, e solo per la partecipazione ad un contest, manco ad uno spettacolo!



Ringrazio sentitamente Maryem Bent Anis e tutto lo staff del taus Club che lavora con passione e dedizione alla preparazione del festival.

lunedì 6 novembre 2017

Ansia! ansia!

Eccomi tornata a casa che faccio in conti con l'altra passione: la danza.
La situazione è questa:
- coreografia da 7 minuti ed un toc, conclusa mentre ero in vacanza: non sembra complicato l'ultimo pezzo ma va imparato. E forse questo è il minore dei mali. oh, bella da morire, eh? Ci sono dei vantaggi a studiare col maestro egiziano.
- devo imparare tutto il baladi che è stato preparato l'anno scorso per lo spettacolo, ma al momento accantono questo pensiero, anche se ha il suo carico d'ansia.
- mancano 18 giorni alla partenza per Roma e...
non ho completato nessuna coreografia!
Questo vuol dire lavorare sodo. Soprattutto sullo scandarani che mi ci sono buttata incosciente conoscendo poco lo stile, non sapendo pressocchè gestire la melaia, forte del fatto che devi essere dannatamente civettuola.
devo trovare il modo di convertire l'ansia in energia utile.

sabato 4 novembre 2017

Cose inutili da non portarmi più in viaggio

Come tutte le volte parto organizzata con mille mila idee e finisce che le idee impacchettate per la vacanza così come arrivano ritornano a casa,quindi mi faccio un promemoria per le prossime volte.
- trucchi: a parte truccarmi in treno tra casa ed aeroporto per euforia non lo faccio per il resto della vacanza.
- smalti: stessa fine, solo che mi riprometto di farlo sotto l'ombrellone e non lo faccio.
- ricami: utili per passare il tempo in un volo tipo Ryan Air in un orario umano, completamente inutili se il night flight. Così come escono dalla valigia ci rientrano
- orologio: sto tutto il tempo col computer subacqueo che fa anche da orologio e sentenzia il mio status: cane salato vs. fighetta da spiaggia.
- sandali: a parte andare in spiaggia per cui uso le infradito, indosso sempre scarpe da ginnastica, cioè finte all stars.
- copricostume: una maglietta abbondante basta ed avanza.
- coreografie da studiare: seeeee!!!!!! Anche se 2 fogli non sono poi sto grande ingombro.

Probabilmente il peso che lascio a casa arriverà se tanto ad un chilo ma è l'ingombro mentale di avere dietro cose che non uso e che dovrò re- impacchettare che ne faccio volentieri a meno.

venerdì 3 novembre 2017

101

101 è il numero delle immersioni firmare a fine vacanza sul mio log book. Sembrano tante vero? Ebbene a me talvolta pare di essere ancora una open water che non sa stare in acqua: di tanto in tanto faccio ancora lo yo-yo. Però è anche vero che qualche esperienza l'ho fatta. In queste due settimane poi anche più di prima, soprattutto perché ho avuto buddy diversi, è quello da tanto: metti in gioco tutto quello che sai e sai fare, oltre ad allenare pazienza e tolleranza.
Oggi ho guardato il mio log book fatto da me al 90% (perché la carta delle pagine
Non la auto produco ne tanto meno il quaderno vado anelli di base, ma la copertina l'ho fatta io e le pagine me le stampo) pensando di togliere qualche immersione ( 1 foglio =1 immersione), prima che scoppi ma tra le prime 50 pagine, non ne toglierei nemmeno una. Tutte hanno qualcosa d'importante, come andare alla secca sorriso e non vedere il cinese, che è una serie di solchi in una roccia che sembra l faccia di in cinese.
Credo che dovrò trovare un quaderno semplicemente più grosso.

mercoledì 1 novembre 2017

Lettera a Thomas Canyon

Caro Thomas,

Oggi sono andata al tuo reef. Credevo fosse una fantasia la storia del canyon,ma poi l'ho visto, da 14 metri ed è emozionante. Scusa se ho dubitato.
Beh anche tutto il reef é fantastico.
Oggi in barca c'era un Saudita, che ha parlato del famoso ponte. Un Olandese gli ha chiesto come contano di mettere i pilastri,visto che è piuttosto profondo. Gli ho detto che per fare il ponte possiamo dire addio a Jackson reef, e loro hanno riso. Non mi sono fatta ridere poi tanto in faccia: alla mia domanda è secondo voi dove li dovrebbero mettere, l'Olandese ha realizzato che forse non scherzavo affatto ed ha trovato la questione folle. Che il pilone lo mettano davvero Sui reef o no la costruzione del ponte, anche  un non addetti ai lavori, come me, capirebbe che il solo movimento dei macchinari distruggerebbe i quattro reef. Inchallah, non si farà.
Saluti a mr. Thistlegorm.

Babysitting dives

Ieri in barca é arrivato uno, fresco di brevetto, che ha prenotato 4 giorni dalla barca.
Ed è il mio nuovo buddy.
Voi non cu crederete ma io sono felice di averlo come buddy.  Ci sono innumerevoli vantaggi ad avere il novellino. Primo non può andare oltre i 18 metri di profondità, quindi non si fa le sparate a 30 per vedere una gorgonia, l'unica* a 30 metri in tutto il mar rosso, quando ne hai 50 mila a 16 metri. (* Non è vero che c'è nel sia una sola a quella profondità, forse altre e anche più giù, ma è vero che il meglio del mar rosso sta entro i 20 metri). Stare entro i 18 metri vuol dire, per me, consumare meno aria. Lui ha tutti i problemi dei principianti con cui fare i conti, e non sono affari miei. Secondo non va a caccia di squali: basta una bella nuvola di carangidi e sei felice. Ed anch'io lo sono. A proposito di squali: sono bellissimi, ma non mi immergo apposta per vederli. Terzo: segue le regole del buddy system alla lettera. Spalla spalla, comunicare, etc.
Luca e Nino ai sono preoccupati che io non mi godessi l'immersione: sinceramente mi ha dato meno problemi il bambolottone ( senza offendere,eh? Un metro e novanta di trentenne con occhi azzurrissimi e capelli biondo chiarissimo, come fai a non pensare ad un bambolottone?) che la dive master dell'altro giorno. E sì mi sono goduta l'immersione.

domenica 29 ottobre 2017

Partire male, finire bene.

Sono sul pulmino in strada per tornare in hotel, 3 immersioni sulle spalle, mi coccolo quella felice morbidezza che ti viene dopo aver gioito appieno di qualcosa di bello. La giornata è partita un po' in salita: dimentico la felpa al ristorante, qualche altra piccola belinata, e complice l'incazzatura subacquea di ieri, non son proprio di buon umore. Qualcuno mi disse che ci possono essere differenze tra dive master che hanno 20 anni e dive master che ne hanno 40: forse vale anche per gli aspiranti DM. Il gruppo è molto misto: 3 Advance di cui 2 freschi di brevetto, 2 rescue (una sono io) e la DM di ieri. Primo tuffo, Shark e Jolanda. Prima ancora di entrare storco il naso: nel fare buddy check il compare mi dichiara candidamente che il corrugato del suo favore è un po' difettoso. La guida entra, controlla la corrente e ci fa tuffare. Non si perché ma facciamo un po' di contro corrente, e il gruppo si disgrega: i due Advance freschi di brevetto partono in contro corrente davanti alla guida, la DM e il suo buddy l'altro Advance, sono gli unici che vedono Nino dire di spostarsi dal reef al di fuori della corrente. Il mio buddy continua a scendere per far foto ed ovviamente non si è accorto di nulla. Non passa molto che io e il mio buddy veniamo presi dalla corrente, e trascinati via.
Fortunatamente non essendo la prima volta che faccio questa immersione sapevo bene o male dove mi trovavo e dove era il punto di uscita. Non mi sento tranquilla perché non so dove sia Nino, e della sub che potrebbe prendere il controllo della situazione non mi fido per un cazzo. Controllo di avere la mia boa,un po' come una copertina di Linus, e decido di segnalare al mio buddy di stare più vicini al reef . Arriviamo alla spianata sabbiosa di Shark reef e troviamo Nino che ha fatto il giro con i dispersi dall'altro lato. Non faccio in tempo a rasserenarmi per il gruppo ricompattato che uno dei due dispersi, non  so come abbia fatto ma  si è schianta sui Coralli.  Io e il mio Buddy siamo andati a recuperarlo: una picchiato a così per gradire di 5 metri. Il mio buddy continua a stare bassissimo tutto il tempo sotto i 20 metri e io con lui, come dovrebbe essere. Non ho idea di dove sia Nino, vedo in lontananza delle Pinne bianche come quelle della dispersa.  Controllo la mia aria e mi ritrovo all'inizio della Jolanda con 70 bar. Non si discute: fanculo il mio buddy e le sue foto sotto i 20 metri. Gli segnalo aria e safety stop. Risalgo all'inseguimento delle pinne bianche che fortunatamente sono ciò che penso essere e con lei Nino. Mi faccio la Jolanda a 5 metri. Prendiamo il lato buono: la vedo dall'alto.
Safety stop e superficie. Emergo per prima e non riconosco la Seagull tra tutte le barche, così non so quale chiamare per farci lanciare la cima.
Siamo alla cima: Nino, la dispersa,io sul pallone. Mi giro e vedo dietro di me il disperso. Gli allungo una mano lo afferro e lo tiro sulla cima. Poco prima della scaletta, mi mancava giusto un crampo, tanto per gradire. Sono davvero agitata quando risaliamo in barca.
Poco dopo il rais mette su della musica. Egiziana. Ritmi noti, anzi proprio musiche note, quei 10 minuti di danza che mi riportano il sorriso sulle labbra prima della seconda immersione a Jackfish alley. Cambio buddy e sto con Nino, dietro di noi  i dispersi, e i cazzari. L'immersione va decisamente meglio: non devo fare da balia ad un buddy che pensa alla sua macchina fotografica, ma dò un occhio ai dispersi, che fanno gli yo-yo ma niente di speciale. Alla fine ribattezzo il sito in jack-pot-fish alley: tonni, barracuda,milkfish, Egyptian markler, 2 eagle ray e tartaruga. E stronzo che si attacca ai coralli per fotografare meglio la tartaruga. Però questo sassolino dalla pinna me lo sono tolto e sono andata a dirglielo di persona.
Decido per la terza e sono sola con Nino a ras gozlani. Al briefing mi illustra l' immersione e rimango affascinata dalla spianata di sabbia livello open water e chiedo di andare lì. Ho visto un mondo di colori e pagliaccio di ogni misura. Ho visto il comportamento di pesci stanziali, riso per cose buffe, incantata per il tutto. Così torno a casa davvero appagata.

Dive master e dive master

Il tesserino è uguale, ma come in tutte le cose sono le persone che fanno la differenza. Quando sono arrivata qui settimana scorsa, sono andata da Curly,guida ee istruttore del nostro amatissimo diving dichiarandogli che sto studiando per diventare dive master. Il mio scopo era quello di poter immergermi con i corsisti open e Discovery, ed invece lui mi guarda tutto felice e mi dice:" bene sono contento della tua scelta: come dive master il tuo scopo principale é quello di essere un modello di riferimento per gli altri subacquei. Inoltre tutte le mattine ti presenti al counter e fai il controllo dell'ossigeno e delle borse del pronto soccorso."  "Wow figata!" Penso, e organizzandomi con le figlie riesco a mantenere questo piccolo impegno e tutte le mattine. L'altro giorno mi dice che non c'è possibilità per immergermi, ma che l'indomani riesco a farne due e che ci sarà una dive master con noi. Sono stata entusiasta dell'idea fino a che non l'ho incontrata. Sott'acqua. Manuale dive master PADI, capitolo uno pagina 2: " i subacquei brevettati si aspettano due caratteristiche principali dal dive master PADI: professionalità e comportamento modello". Ora se non stai lavorando come DM sulla professionalità si può anche chiudere un occhio, ma sul comportamento modello no. O almeno io a vedo così. Educare in qualsiasi campo è soprattutto un atto imitativo: se ho un DM che non segue le direttive dell'istruttore/ guida, ma fa quello che pare a lei/lui, che cosa sta insegnando agli altri?
Ora mi faccio un esame di coscienza e cosa ho fatto io ieri sott'acqua per migliorare la situazione con una DM che se ne stava per i fatti suoi lontana dal gruppo è che per poco non danneggiava la gorgonia gigante di ras Gamila? Poco. Se per i primi 10 minuti le sono stata affiancata come buddy, lontana dal gruppo, dopo lo scampato pericolo per la gorgonia, mi sono compattata al gruppo seguendo la guida e lasciando a lui il compito di richiamarla in gruppo. Cosa che avrei potuto fare io? dirle di ricompattarsi con gli altri.
Oggi me la sono ritrovata in barca. Come avevo chiesto, non ero la sua buddy, ma di un altro. Ho cercato di dare del mio meglio con quest'altro buddy e spero di aver fatto un lavoro migliore. Ma di quest' immersione ne parlerò, forse, un'altra volta.

venerdì 27 ottobre 2017

Lettera a mr. Thistlegorm

Egregio mr. Thistlegorm,

Ieri sono finalmente andata a trovarla. Forse non è più come l'hai lasciata tu, ma sappi che é 2 volte bellissima. Ci ho messo solo 10 anni quasi esatti, dalla prima volta che andai a shaab Alì da snorkelista italiana che accompagnava il non ancora marito fresco di brevetto per su una safari boat. Quel giorno Bahira si è presentata con profusione di ochette. A me che allora l'acqua mi faceva paura ( o forse ne ero solo fin troppo convinta) il mare così mi inquietava, e non capivo come si potesse accettare di buttarsi in acqua così serenamente.
Il giorno dopo eravamo da un altra parte, o forse era il pomeriggio stesso, ed una guida mossa a compassione mi porto con il gommone in un area stupenda di acqua bassa fondo a pochi metri, riparata dalle onde. Lì Bahira mi regalò la compagnia di una tartaruga, e si portò via quasi tutta la mia paura lasciandomene quel pizzico che basta per non commettere imprudenze. Da allora sono passati 10 anni, 6 brevetti, 2 figlie, 1 trasloco, 4 viaggi a Sharm e uno a Marsa e solo 85 immersioni di cui buona parte nel Mediterraneo dove a ochette non si scherza: entri senza ed esci con, che risalire sul gommone diventa la parte più impegnativa di tutta l'immersione.
Soprattutto ho aspettato di sentirmi pronta.
Ieri sono andata a trovarla e l'ho trovata 2 volte bellissima, grazie anche a Jilly che é una guida fantastica, che nel briefing ha incluso storia e miti della SS Thistlegorm. Quando siamo arrivate sul posto Bahira ci ha accolto a braccia aperte, serenamente. Dicono che sia raro trovare un mare così piatto là. Ed era mille volte più luminoso dei tanti filmati che circolano su di lei.
Se normalmente sarei in grado di far fuori una bombola nel guardare il dettaglio di un pinnacolo, con lei che è dettaglio di relitto e di reef insieme dovrei davvero farmi spuntare le branchie. Cosa ho visto, lo sai meglio di me, come ne sono uscita lo avrai già capito. Salutami Thomas e digli che non mi convince molto la storia del canyon, a meno che non mi ci porti lui.

Saluti da uno dei tanti saltydogs.

mercoledì 18 ottobre 2017

#metoo #quellavoltache

Sta imperversando su Fb da un paio di settimane una fervida discussione sulle molestie ed abusi sessuali, ovviamente verso le donne, scatenata o fomentata da una dichiarazione fatta da un'attrice variamente stimata.
Quando leggo queste caciare sulle molestie o violenze sulle donne, faccio sempre un passo indietro per due motivi: il primo è che tanto se ne parla e mai si fa nulla di buono, e non è una questione politica è una questione di cambiare mentalità a livello sociale e le leggi non possono farlo. Il secondo è che quando i giornali puntano a reclamizzare fatti di questo genere, stanno cercando di deviare l'attenzione dell'opinione pubblica da qualcosa di più grosso. Mi ricorderò sempre quelle 2 settimane di 10 anni fa in cui si parlava di una banda di stupratori seriali e Roma, mentre Berlusconi era intento a discutere non mi ricordo più con chi un nuovo piano per l'energia nucleare in Italia, fottendosene allegramente di un referendum anti-nucleare che sanciva il veto a questo tipo di energia.
Il tormentone di questa volta è "  se è capitato qualcosa anche a te dillo".
Vorrei fermarmi a considerare questo fatto del "dirlo".
Sono felice che per alcune donne trovarsi in mezzo ad altre che urlano i loro avvenimenti spiacevoli trovino la forza ed il coraggio di parlarne: è un modo diverso di vivere la forza del branco. Però ci sono quelle che vivono il disagio di essersi sentite vittime e colpevoli e che in questo contesto si sentono ancora più a disagio. E poi quelle come me, che di queste cose, se deve parlarne, non vuole lasciarle al vento del momento su FB, dove la foto di un gattino paffuto cancella una testimonianza sentita e forte di qualcuna. Perciò scrivo qui sul mio diario, dove domani magari metto un post sulla danza o sulla subacquea, ma non sarà sommerso ed irreperibile.

Anche a me sono capitate esperienze di molestie. E sì bisogna essere forti per andare avanti.

Mi sono sentita anch'io umiliata come se fosse stata colpa mia, quando non poteva esserlo in alcun modo ( ah, grazie catechismo, eh!)
Mi sono sentita urlare "puttana" da due perfetti sconosciuti di un altra classe per 2 anni di liceo ad ogni occasione buona, fino a che ad uno dei due non ho buttato una lattina di Sprite in faccia. E poi hanno smesso.
Mi sono anche divertita a mettere in imbarazzo i "manomortisti" sugli autobus urlando: "potrebbe spostare la mano dal mio culo che mi dà fastidio?" consapevole che se avessi fatto una denuncia non sarebbe accaduto nulla.
Mi sono sentita fortunata che un urlo abbia messo in fuga il mio "aggressore", e mi sento tutt'ora fortunata che abbia avuto incontri con esibizionisti o manomortisti. E la fortuna maggiore è che non mi sono mai lasciata a turbare più di tanto da questi episodi, di cui la maggior parte trovo ridicoli e buffi perchè davvero stupidi ed infantili. Questo però mi pone anche da un punto di vista diverso da quello di molte donne, che per magari per le stesse "attenzioni" ne sono profondamente turbate.

Ed ho raccolto le esperienze per sommi capi senza entrare nel dettaglio e dicendo quello che trovo importante: avere dignità e reagire. Reagire mettendo in pubblica croce lo stronzo di turno che ti palpa il culo sull'autobus, avere dignità lasciando due stronzi urlare e reagire quando si è faccia a faccia.
Non sono una psicologa ma talvolta queste persone sono solo bisognose di attenzioni. Ebbene dategliele: mortificandoli pubblicamente o addirittura con una bella pizza in faccia, che state tranquille non andranno a denunciarvi per aggressione. Reagite: non siate "conigliette" facilmente spaventabili, siate Gatte facilmente inacazzose e cazzute.

lunedì 16 ottobre 2017

Lezioni Private

A fine novembre sarò a Roma per uno dei più importanti (se non il più importante) festival di danza orientale nel panorama italiano: il Marhaba.
Per tale occasione ho deciso di presentarmi al contest Miss Bellydance con 2 pezzi in 2 categorie distinte, il cui livello, è, almeno sulla carta, non è quello professionale, a cui decisamente non ci arrivo. Quindi mi sono iscritta per l'oriental nella categoria over 40, livello open, e per il folklore livello intermedio-avanzato. Per questo progetto altisonante ho anche deciso di farmi aiutare da Aladin, perchè serve. Se il mio insegnante, dopo avermi ammessa allo showgruppe dice che comunque devo fare molto esercizio, vuol dire che un aiuto anche per presentarmi come solista serve, fosse anche per re-impostare le braccia che continuo io stessa a vedere deboli. Comunque volavo in alto con la fantasia e mi sentivo leggera, fino ad oggi dopo aver passato le ultime due settimane a creare coreografie: o forse è meglio dire a mettere passi su una musica, e lo dico senza falsa modestia.
Oggi ho avuto la prima lezione privata, e speravo mi bastasse. Ne sono tornata a casa con tante lezioni utili, ma anche con la coreografia rivalutata, ricontesualizzata, e l'umore sotto i piedi, perchè di lavoro ce n'è davvero tanto da fare che spaventa e fa venire quel tipo nodo in gola, anche perchè le lezioni private di Aladin non sono proprio economiche.
Di positivo c'è che posso presentare le stesse coreografie a Bonn, e questo un po' mi risolleva.
Però se fino a qualche ora fa volavo in alto con la fantasia, sentendomi leggera, perchè consideravo il lavoro fatto questa volta di un livello superiore a quelli passati e buono di per sè per essere portato ad un contest, ora mi assalgono infiniti dubbi, infinite sicurezze ed una domanda sopra tutte le altre: 4 anni di pratica di questa danza non sono un po' pochi per poter proporre un diploma da insegnante di danza medio orientale di primo livello cioè insegnante per principianti? Qualcuna potrebbe pensare che le due cose non hanno attinenza, ma la questione è personale. Io ho questo diploma, ma di fatto se non sono in grado di comprendere una musica, e trasformarla in danza, come posso pensare di insegnare danza a qualcuno? Quindi un po' per la rabbia che viene dalla frustrazione nel vedermi completamente messa in discussione in ciò che credevo aver fatto bene, mi chiedo non è che si creano diplomi d'insegnante di danza medio orientale in Italia un po' troppo facilmente?

O forse studiando con un maestro egiziano gli obbiettivi e le metodiche sono di tutt'altro livello ed io mi trovo solo un po' confusa.
Sono 3 anni ormai che studio con Aladin e non ho visto veli, fan veil, poi veil, tamburelli o spade tirati in ballo nelle sue coreografie. Ho visto bastoni saidi di quelli in bambù che se te lo tiri in testa di fa male, niente cazzate dorate con il manico ricurvo. Ho visto melaye e vestiti da eskandarani. Ho visto vassoi in testa ed anfore. Ho visto un mondo di passi e di coreografie fatte con niente in mano o in testa. Ho visto tenere ben presente la differenza tra oriental e folklore, anche se fosse solo per il fatto che le mani no superano mai il livello della testa, ed ho visto un mondo di cose da imparare, sapendo che c'è ancora altrettanto da imparare.
Ho visto non portare sul palco gruppi principianti, intermedi o avanzati, ma solo gruppi di livello superiore, o comunque costituiti da danzatrici, che oltre al livello tecnico per potersi permettere di salire sul palco, ne avevano il desiderio.

Forse in fin dei conti mi sto solo scontrando con due modi molto diversi di concepire l'insegnamento e la conduzione di una scuola di danza, e questo mi porta anche a rivalutare le mie competenze.

spero di ottenere al più presto un lavoro decente in modo da potermi permttere e dedicare a questa danza con Aladin più tempo.

venerdì 29 settembre 2017

situazioni tese ed epiloghi.

Ieri la suocera è tornata a casa sua.

Non è mistero che tra me e lei non scorra buon sangue, e fino a qui non ci sarebbe nulla da dire cadendo in un clichè vecchio quanto il mondo. Ma quando la suddetta suocera riesce ad avvelenare l'aria accanto a lei e a far star male figlio e nipoti oltre a me, forse la situazione è di altra natura. Fate pure conto che quando è qui non ci sentiamo liberi di essere noi stessi. Non faccio nemmeno mistero che farei volentieri a meno di vederla proprio, vivo meglio senza aria pensate in casa, ma viviamo col terrore che "se non la invitiamo, si offende".
Ora io non sono una psicologa, semmai un'esperta di psicologia da 4 soldi, da psicologia da mercato, perciò le mie sono considerazioni lasciano il tempo che trovano, e vorrei fossero considerate con la dovuta cautela, perchè non tutto ciò che ci sarebbe da dire su persone che qui verranno citate può essere detto.
Comunque dicevo se ne è tornata a casa, ma l'aria qui l'ha lasciata piuttosto pesante, e ne sto vedendo i risultati.

Parto da me: ieri nonostante abbia fatto per ore ciò che mi sentivo di fare per lasciare andare la tensione nervosa, sono riuscita ad essere perfettamente stronza con una persona che ha avuto il difetto di essere inutilmente pignola. Dopo quell'episodio in meno di mezz'ora mi sono innervosita ed indispettita per altre cose: a quel punto, visto che esperienza di "perdita di contatto con la realtà e vivere in un mondo egocentristico" l'ho già avuta (grazie depressione post partum!), ho fatto due più due realizzando che stavo reagendo male a situazioni fondamentalmente innocue per via dei nervi che mi sono venuti in una settimana di permanenza della suocera qui.
La chicca delle mie cazzate da nervoso è stato dichiarare ingenuamente un gesto estremamente infantile che ho fatto mentre la suocera era qui: ho nascosto le mie tazze preferite. Dai diciamocelo, è una bambinata di portata colossale, ma se mi permettete innocua, perchè non ferisce nessuno. Come principio non ho fatto nulla di diverso dal mettere gioielli ed orologi preziosi in banca per proteggerli. La differenza è che le mie tazze forse arrivano ad un valore d'acquisto di 50 euro, ma hanno un valore affettivo ben più alto: una me l'ha regalata Luca per Natale, una me l'ha recuperata Luca dallo stand della Mares dove io avevo già scroccato un sacco di gadget e non avevo il coraggio di farmi vedere nuovamente, e la terza l'ho acquistata io, ma non spendo un euro che non sia necessario senza il consenso di Luca, poichè, sarò all'antica, è lui che si fa il mazzo a guadagnarli. Quindi ho nascosto i miei valori, perchè infantilmente mi viene ribrezzo solo all'idea che una persona che mi non mi ritiene ne normale ne decente e che pensa che le stringa apposta la mano forte per farle male, ci possa bere.

Luca.
Dicevo che questo gesto infantile non ferisce nessuno. O per lo meno così dovrebbe essere, perchè in un modo che non riesco a capire, ha fatto esplodere Luca in un accesso di rabbia da non volermi parlare, ne vedere ne toccare. In realtà che fosse nervoso lo sapevo, ma di motivi ce ne possono essere parecchi, da qualcosa andato storto con le bimbe quando ero a danza, a questioni di lavoro che non mi racconta, perchè la storia rimane fuori dalla porta di casa, ma il nervoso se lo porta in casa eccome. Me ne rendo conto perchè è scuro in volto ed evita di guardarmi. In genere è sempre così quando è nervoso e non si sbottona mai a dire: "sono nervoso perchè...". Bisogna solo capire che lo è e lasciarlo in pace. Peccato che poi non si sa mai cosa possa farlo esplodere, se una sciocchezza o la richiesta di un bacio. Però ieri non credo fosse nervoso ne per le bimbe, che hanno fatto le solite cose da bimbe per le quali i genitori si incazzano come da copione, e nemmeno per il lavoro. Ho buoni motivi, reazioni viste nei giorni precedenti e dichiarazioni esplicite, che mi fanno pensare di aver semplicemente tolto il tappo ad un vaso pieno di incazzatura e svuotato di pazienza. Sono dispiaciuta che si sia addormentato incazzato con me, ma se davvero come penso ho fatto scoppiare il bubbone, forse non è poi tanto male.

Figlia piccola.
Ora in tutta sincerità io non mi sento di dire: "sono la mamma, conosco perfettamente le mie figlie", perchè le mie figlie sono persone in continua mutazione come tutti i bambini, e quello che vale oggi può non valer domani. Di Valeria si possono dire molte cose, una su tutte: se non è stanca, capisce le situazioni piuttosto velocemente e si adegua cercando di trarne il meglio. Questo però non vuol dire che non ha sentimenti e che sa solo fare finta di rimanerci male. Stamattina si è svolto il solito clichè: " Valeria per favore "fai così"* ( sostituite il "fai così" con non metterti la gonna, mettiti il cerchietto la posto delle mollette...) che è meglio* ( sostituite il " che è meglio" con una spiegazione logica). La reazione standard di Valeria 5 anni e mezzo è frignare. Al dì là del fatto che il frignare mi faccia saltare i nervi sul momento, a freddo realizzo che è un riflesso della bebè che è ancora in lei, e che spero per i miei nervi, svanisca presto. Di fatto, frignando, non ha mai ottenuto niente se non un urlata" smettila di frignare che mi fai saltare i nervi!" Ma oggi, dal frignare è passata ad un pianto con singhiozzo, evento raro per lei. Quando fa finta mette il broncio, fa scendere qualche lacrima e mugugna. Valeria inoltre non è una che ti dice: "sono triste perchè..." o perlomeno non è ancora in grado di farlo, ma vista la nevrosi a cui siamo stati sottoposti per una settimana, non mi stupirei se quei 5 minuti di pianto con singhiozzo fossero il suo modo di sfogarsi. Magari a qualcuno potrebbe venire in mente che io sono una mamma iperprotettiva e per questo non obbiettiva su mia figlia. Va bene fate pure. Però pongo a chi lo pensi, un dubbio su cui riflettere: se pensate che Valeria sia un attrice e che per questo l'unica preoccupazione che avete è reprimere ogni sua manifestazione di disagio, quando reprimete per errore una reale manifestazione di disagio che male le state infliggendo? Se vi è mai capitato di essere giudicati male perchè chi vi giudica non ha capito nulla di voi e si basa sul suo metro miope, allora sapete quanto possa far male.

Figlia grande.
Di lei al momento non posso dire nulla. Ieri in pratica non ci siamo viste: dall'uscita di scuola alle 16 è andata direttamente da un amica ed è tornata a casa con Luca poco prima che uscissi io, e sono tornata che già dormiva (qui rigidi orari tedeschi). Lei comunque è quella che ci rimane male per una risposta acida che cade come fulmine a ciel sereno da parte di chiunque. Ci rimane male perchè si sente facilmente in colpa e responsabile. Ci sta che poi, di fronte a situazioni così imprevedibili non voglia separarsi da noi. Marina inoltre di fronte a situazioni così aggressive, non reagisce: si immobilizza sia fisicamente che di testa, finendo per non riuscire a dare nemmeno una risposta. So che Marina fa le sue cazzate da bambina, esattamente quelle da "copione", ma di certo non si merita un trattamento a pesci in faccia per ogni cosa che fa, ne da noi che siamo i suoi genitori, ne tanto meno da sua nonna che ha avuto " la sensibilità" di dirle per ben 2 volte: "Se non mi vuoi al tuo compleanno, me lo dici e domani mattina parto". Marina si è sentita messa all'angolo non potendo dire quello che pensava, e che ha detto a me mentre l'accompagnavo a danza: "la voglio perchè mi fa il regalo". Ragionamento che non fa una grinza per la logica di un bambino di 8 anni. Perciò le ho spiegato che al compleanno non conta avere tante persone perchè ti facciano tanti regali, ma conta avere accanto le persone a cui vuoi bene e che ti fa piacere avere accanto in un giorno così speciale. Marina è una bambina solare, che non ha quasi mai il muso lungo e se ce l'ha è perchè qualcosa la turba, come quel cretino del suo compagno di classe che le ha detto che se fai il 666 sul cellulare ti risponde il diavolo. Vi lascio immaginare quanto fosse turbata e mortificata dall'atteggiamento della nonna. Ho visto Marina grigia dal momento in cui è entrata in casa la nonna, fino al momento di aprire i regali che mette per forza allegria, momento accaduto poche ore prima della partenza della nonna. Poi sarò maliziosa e penserò male, ma ho visto le bimbe sorridere alla nonna solo la mattina della partenza: sarà un caso? Si dice che a pensar male si fa peccato....

Tutto questo non sarebbe poi tanto diverso da tutte le altre volte che è venuta a trovarci. Aria pensante, stare attenti a come si respira prima che la si offenda, nervosismo che per noi si protrae anche giorni dopo e che talvolta ci prende pure prima dell'arrivo, però quest'estate è successo qualcosa di totalmente diverso che ci pone in una situazione di totale incapacità di comprendere perchè sia  andata ancora così.

In primavera la suocera ha proposto di portare le bimbe a Berlino per qualche giorno senza di noi. Io non volevo, ma sono dell'idea che se spiegata chiaramente la situazione alle bimbe, sarebbero state in grado di decidere loro. Le bimbe decisero con enorme entusiasmo di andare a Berlino. Io ero e rimasi preoccupata per tutto il tempo perchè conosco le mie gallinelle e pure l'arpia (giusto per rimanere nello stesso philum) temendo 5 giorni insopportabili in cui un respiro fuori posto venisse preso per un affronto. Di fatto non mi è dato sapere cosa sia successo: so che si sono divertite, ma mi hanno anche detto che non vogliono più andare via perchè gli sono mancati la mamma e il papà. Ora per quanto mi ricordo io, se vai via e ti diverti e stai bene, la nostalgia dei genitori non ti sfiora nemmeno l'anticamera del cervello. Detto questo, io e Luca eravamo piuttosto tranquilli che far venire qui la nonna per prenderci 24 ore di libertà per noi non sarebbe stato male, visto il risultato della vacanza a Berlino essere buono. Invece abbiamo visto musi lunghi, tensioni, sentito frasi che un adulto non dovrebbe dire ad un bambino, e racconti che non hanno nulla di anormale per chi ha idea di cosa siano 2 bambine di 8 e 5 anni e mezzo. Ho/abbiamo visto una situazione che mi/ci fa chiedere perchè sta volta è andata così, dopo le precedenti in cui pareva esserci un buon rapporto tra le tre, e dopo una vacanza che pare essere andata bene. E no mi spiace ma non colpevolizzo due bambine che hanno l'unico torto di avere la maturità intellettiva di due bambine di 8 e 5 anni e mezzo, ed il difetto di rincoglionirsi se guardano un cartone animato, o di rispondere: "no grazie" se non hanno desiderio di fare qualcosa a parte finire la merenda, o se il bacio della buonanotte lo prendono dalle persone che le amano, anzichè darli, come è sempre stato da che sono nate. Non sono loro che devono capire le situazioni: non ne hanno ancora l'esperienza e magari nemmeno la capacità di capire. Sono di nuovo iperprotettiva?  Sono una mamma che non ha dato la giusta educazione? Allora ditemi voi come devono essere 2 bambine di quell'età e farò ammenda.

Credo sia davvero da valutare quanto siano di beneficio queste visite, perchè al momento a me sembra solo un investimento in perdita.

lunedì 18 settembre 2017

E' durato poco, ma è stato bello.

Ieri mattina, mi squilla il telefono: è Aladin il mio insegnante di danza e mi propone di fare un esibizione privata pagata tra due settimane.
Mi esplode il cuore dalla gioia, il mio maestro mi ritiene all'altezza di una cosa del genere! Sono talmente emozionata che ripeto le cose più volte perchè non ci credo, così Aladin si spazientisce e mi dice di passargli Luca per parlare con qualcuno che capisce.
Così entro in modalità panico, quanti brani porto, quali, e in che sequenza. Per i costumi presto fatto: ho i 2 acquistati a Sharm e sicuramente li userò, anche perchè il nuovo " a secret Garden" non faccio in tempo a finirlo e poi la galabeya Saidi, che non sarà appropriata per uno Eskandarani, ma fa abbastanza scena.
Domenica sera arrivano i preziosissimi messaggi di Claudia: 3 brani di circa 5-6 minuti ciascuno, un abito diverso per ogni brano, il baladi in mezzo.
Così vado a letto col quaderno e la matita per scrivere quello che mi viene in ente nel dormiveglia: non chiedetemi perchè ma lì mi vengono sempre delle belle idee per coreografie che poi ovviamente dimentico.
Oggi passo la giornata ad ascoltare ossessivamente le musiche, scegliendo le tre finaliste: Fi Lyla Yom Lyla, Lessa Faker e uno escandarani , Eddala ala kefak. Sistemo la playlist sul cellulare quando lo stesso squilla: è  Aladin che mi dice che la tizia vuole una danzatrice magra e di carnagione scura, perciò io non sono più gradita.
Lì per lì lo sento scocciato e non capisco: ho fatto qualcosa di sbagliato? Ho capito male qualcosa? Ci metto un po' a capire: io non ho mandato foto mie alla tizia, ma le ho detto che ero rintracciabile anche via whazzapp dove la foto del profilo è stata fatta mentre danzo 13 kg fa. Che sia stata "quella foto" a far saltare l'ingaggio?
Ho sentimenti contrastanti riguardo l'accaduto.
 Da una parte sono contenta perchè mi sono tolta lo stress di crearmi 3 nuove coreografie, combattere con il mio senso di inadeguatezza,  il sentirmi chieder " balli per mezz'ora di fila", e soprattutto quel "balli alle 11 DI SERA" che mi faceva più di " spettacolino da teatrino a luci rosse" che da festa per un battesimo, sempre ammesso che non si tratti del battesimo di un maggiorenne, insomma un certo disagio per l'orario e per le persone che forse non sapevano bene di cosa si trattasse e cosa volessero.
Dall'altro sono scocciata per il guadagno mancato e per quel senso di delusione che mi è rimasto dalla voce di Aladin, che comunque è una persona sempre solare, senza parole fuori posto, o almeno per come lo conosco io, anche se non posso essere del tutto sicura che fosse deluso per colpa mia. ed anche per aver perso l'occasione di sentirmi regina per 15 minuti.
Di tutto questo sicuramente rimane l'emozione di essere chiamata dal tuo insegnante e sentirti offrire l'opportunità di danzare al di fuori dalle lezioni, con un compenso; sentirti dire il rituale: "ich bringe dich um" seguito dal "passami tuo marito" perchè ero troppo emozionata per capire; rimanere in agitazione per trovare le musiche per dare del tuo meglio, realizzare che se il tuo insegnante ti chiama per questo motivo, anche se tu fossi la sua unica speranza come Obi Wan Kenobi, crede che tu abbia la capacità di farlo e che puoi permetterti di danzare si alla festa di natale della scuola che al contest del Marhaba ( ah sì ho deciso di andarci).
E' stato bello anche se è durato poco. Ora spero di chiarire con Aladin che cavolo è successo, sempre che ci sia da chiarire, perchè la questione si può anche archiviare come " una stronza ha visto una foto vecchia e non ha capito un cazzo" 

domenica 17 settembre 2017

133 dall'inizio, 47 alla meta

Oggi mi sono pesata. Beh lo faccio (in modo un po' ossessivo forse) tutte le mattine da che ho preso la decisione di dimagrire. 64.7 kg. Sono partita da 78. L'obbiettivo è distante solo 47 etti da me. ed anche a fermarmi qui lo trovo un ottimo risultato in quanto a disciplina, che poi è la chiave per dimagrire: tagliare gli eccessi, e darsi dei limiti. Certo l'aiuto professionale di una nutrizionista che in base alla tua età alla tua costituzione al tuo stato di salute e di attività fisica ti dà dei parametri di corretta nutrizione è fondamentale, ma è indispensabile la disciplina personale nel seguirli, perchè senza l'astenersi dallo spuntino fuori orario, senza l'astenersi dalla birretta, dal pane e nutella dopo cena e similari, non credo si possa ottenere qualche risultato.
Nell'ultimo mese ho imparato a convivere con qualche strappo: ci sono state feste extra, anniversari e compleanni, quindi qualche dolce extra, qualche cena al ristorante di troppo, qualche birra in più. Si ma finita la festa, si ritorna alla "nuova" normalità. Magari ci si mette una settimana a perdere quel poco che si è tirato su, ma va via.
Il mio problema è che iniziando con un programma "faccio da me", mi sono abituata male. Se da un lato il "devo abbandonare l'abitudine degli spuntini fuori pasto e delle bibite gasate" era un punto di partenza ottimo, dall'altro ho ecceduto nel limitare la mia alimentazione "viziandomi" a vedere la bilancia scendere ogni giorno di mezzo kilo. Ecco questo è stato un male perchè quando quella per via di 4 mini bignè per 3 giorni non si sposta di un etto dal peso ti crea frustrazione. Lo fa anche quando ti alimenti bene ed hai fatto un attività fisica bilanciata. E sì lei è inflessibile, e ti percula solo quando ha le batterie un po' scariche. Forse.
Alcune persone che non mi vedono da un po' quando mi incontrano mi dicono che "sto bene": sinceramente io non sono ancora convinta di questa cosa magro = star bene nel senso di essere più bella: trovo che sia un po' forzato dagli stereotipi. Io mi sento bene, anzi mi sento proprio meglio. Talvolta non mi accorgo nemmeno di non prendere gli ormoni tiroidei al mattino.
La vera prova del sentirsi meglio l'ho avuta ieri: io e Luca siamo andati a fare un tuffo in piscina, il primo per me dopo le vacanze di Pasqua. Non una "nuotatina" un immersione in piscina: 27 minuti nella boccia dei pesci di Siegburg. In realtà siamo anche andati in un laghetto del cazz... ,  emh... in uno dei tanti laghetti qui attorno, a fare un immersione, ma per me se non ho almeno 5 metri d'acqua sulla testa ed altrettanti sotto, non è un tuffo. La "boccia dei pesci di Siegburg" fa 20 metri d'acqua. Quando ti immergi, qualsiasi sia la tua massa corporea ti senti senza peso. Non so quanto c'entri il cambio della muta da una semistagna da 7 mm di neoprene ad una umida da 2 mm (a parte 5 mm di spessore che ti fanno senza ombra di dubbio e senza sforzi mentali, meno impacciata nei movimenti) e le nuove pinne, ma in acqua mi sentivo "più leggera", ma non più galleggiabile. Ammetto anche che ho sentito il gav più largo, e spero che gli ultimi kg da perdere non sanciscano l'obbligo d'acquisto di un nuovo gav. So anche che questa nuova sensazione di leggerezza in acqua mi fa apprezzare la voglia di andare più spesso a Siegburg solo per il piacere di stare in acqua, cosa che prima non mi andava affatto.

sabato 12 agosto 2017

Ieri

Lo riconosco oggi, mai ieri è stata proprio una grande giornata. Piena di piccole soddisfazioni, così piccole che se non stai attenta ti scivolano via tra le dita come la sabbia e non te ne accorgi.
Ieri parte in realtà dall'altro ieri, quando mi è arrivata la mail che mi annunciava l'arrivo del certificato Telc. Poichè stiamo in Germania e sono una dai facili entusiasmi, non ho iniziato a fare salti di gioia pensando di aver passato l'esame, ma semplicemente che almeno questa attesa era finita, e di fatto lo era. Quindi ieri mattina sono andata a ritirarlo. Passato: senza infamia e senza gloria, e non mi importa proprio un bel di niente di averlo passato con allena un 10% in più del minimo. A me certifica che il mio tedesco, anche senza fare un corso di lingua livello B2, (ma quello di preparazione all'esame mi è stato utile) era già sufficientemente buono così com'era.
Ritirato questo pezzo di carta, le bimbe mi hanno chiesto di andare al museo delle culture del mondo Rautenstrauch-Joest. La cosa mi ha colto alla sprovvista in tutti i sensi, perchè avevo progettato un immersione in stoffe e paillettes per la giornata, e conseguentemente non avevo ne viveri ne bevande con me. Nonostante ciò è stata un esperienza bellissima ed appagante. Il museo è molto ben presentato, ed ha attività fatte apposta per i bambini, anche se c'è molto da leggere e senza essersi preparati prima diventa difficile.
Nonostante il museo, ho fatto comunque la mia immersione in stoffe e paillettes che ha sentenziato:
- Il costume viola viene messo in vendita senza se e senza ma: 20 cm di gonna da accorciare senza margini per poterlo fare non mi lasciano alternative.
- Quello verde e viola conosciuto anche come "a secret garden" di centimetri in abbondanza sulla gonna ne ha solo 10, e si risolvono tirando un po' l'elastico, ma il reggiseno va rifatto completamente: era un po' largo 13 Kg fa (e ce ne sono da perdere altri 5 ancora) ed ora oltre al "vuoto" si vedono tutte le magagne.
- quello arancione e verde, di centimetri sulla gonna ne ha solo 5, e anche di quello il bra è da rifare, ma lo avevo già deciso mesi fa.
Quindi uno in vendita e due da smontare.
Ma questo sarà un lavoro "a venire" perchè al momento ho ben 3 costumi egiziani che mi stanno benissimo addosso!
E poi via per la 4 serata dell'intensiv sommer Woche con Aladin: tema della serata Shimmies. Ne sono uscita stra-vincitrice! Due ore di shimmies, fatti con sorrisi e movimenta di braccia in aggiunta a quello che veniva richiesto. Intanto addio shimmies di ginocchia che non mi sono mia venuti bene e benvenuti tutti gli shimmies combinati che non ho mai capito come farli di ginocchia. Poi ci metto un dentro un " ma come fai?" di una collega delle Show Gruppe, un "Good" di Aladin, la sperimentazione dell'arabesque shimmato, e i 4 minuti di Trommel solo in piedi sulla darbouka (per chi non capisse vada al minuto 4.47 di questo filmato di Jillina ma vale la pena vederlo tutto. Ah ed io non sono così brava). Da una serata così non puoi uscirne senza sentirti strafiga o quanto meno, divina.
Insomma se non ti fermi a riflettere su queste cose, se ne perde il senso, la bellezza e l'importanza annegandoli nella routine quotidiana alla ricerca perenne di soddisfazioni, che magari si hanno già a portata di mano ma semplicemente stiamo guardando dall'altra parte.

giovedì 3 agosto 2017

Capitolo chiuso

Un altro capitolo della mia vita veterinaria si è concluso piuttosto bruscamente oggi.
Perdita o sollievo? Entrambi
Ho perso un ambulatorio veterinario dove mi è stata data sufficiente fiducia da poter curare i miei gatti sulle mie diagnosi, cosa non da poco. Mi è stata data anche una fiducia superiore che contro buonsenso di chiunque non sarebbe stata da dare ne da accettare; quindi la colpa è mia che le ho accettate quanto di chi ha avuto la faccia tosta di propormele.
Sollievo: in una situazione di presenza gratuita in ambulatorio, puoi chiedere molte cose ma, a mio giudizio, non puoi far perdere tempo alle persone, soprattutto intavolando monologhi xenofobi infarciti di mera propaganda, sostenuti da dati irrisori.
Di fronte alla mia rimostranza che certi discorsi non mi appartengono e che non ho tempo da perdere per queste cose, mi è stato detto che potevo lasciare la chiave nella cassetta della posta insieme ad un altra serie di cose che è meglio lasciar perdere.
Questo è il motivo principale.
Poi ci sono molte altre considerazioni riguardo la collega sia come persona che come veterinaria, che personalmente tengo per me perchè ognuno è libero di gestire la propria vita come meglio gli aggrada, ed anche il proprio lavoro con le conseguenze positive o negative che ne derivano.

mercoledì 26 luglio 2017

Curriculum subacqueo: perchè si sceglie di diventare Dive Master

Stavo scrivendo una mail ad un altro subacqueo ( sì "lui") quando mi sono resa conto che forse sarebbe stato noioso al limite dello spam un altra mail e che il contenuto della stessa vale la pena condividerlo in modo più ampio qualora passasse di qua qualcuno che sia interessato alla pratica subacquea: d'altronde il condividere esperienze e un accrescere il bagaglio culturale ( se non sono cose inventate).

tutto nasce dal consiglio: " Completa il tuo DM, completalo bene non ho consigli migliori di questo
l'IDC è pesante, ma è tutto standard e procedure la vera formazione è il DM, credimi fallo bene e tutto il resto arriva cascata"

Questo consiglio arriva perchè sto cercando di andarmene prima della prima lezione dal dive center a cui mi sono rivolta per il DM: non mi spaventano i 6-9 mesi di corso che mi hanno pronosticato, ma ci sono altre cose che non mi stanno bene.
Prima di tutto quando ho incontrato giovedì scorso l'insegnante, mi sembrava decisamente scocciato di essere lì e che avesse una gran voglia di andare via al più presto possibile.
Secondo quando chiesi come si sarebbe svolto il corso cosa che non era affatto descritta nel depliant e per me molto importante perchè abitando a 3/4 d'ora di distanza, avevo bisogno di organizzarmi con 2 figlie non ancora abbastanza grandi per essere lasciate da sole senza farmi stare sulle spine, mi dissero che il corso si sarebbe adattato sui tempi dei partecipanti, e così accettai e diedi la mia partecipazione.
Terzo se non chiamavo io per sapere se il corso partiva o meno e a che ora nessuno sisarebbe fatto vivo. Eppure il mio telefono e la mia mail li avevo lasciati.
Ora non so voi, ma se posso capire che un giorno qualcuno non sia felice di essere da qualche parte, non capisco perchè un centro PADI che sfoggia di essere blasonato 5 stelle non rispetti le prime due caratteristiche enunciate nelle prime tre pagine del manuale Dive Master: Professionalità e comportamento modello. E' professionale non avere informazioni rispetto la gestione del corso? E' professionale non informare i tuoi potenziali allievi e clienti? E' professionale sembrare scocciatissimo di essere lì ad insegnare? Personalmente me ne stra frego se tutti voi che lavorate lì dentro avete la magliettina tutta uguale in ottime condizioni e fresca di ferro da stiro: quella è apparenza, ma le altre cose mi parlano più di sostanza, e quello che mi dicono non mi piace.
Detto questo sì ci tengo molto a fare bene il DM perchè ne va addirittura della mia credibilità in quanto tale, ma le premesse non mi paiono da " alta credibilità".

E di corsi fatti col culo ( a cazzo di cane no, poi vi spiego il perchè) ne ho l'esperienza del mio open water. Il brevetto OW mi è stato rilasciato ( il diving/istruttore lo dico solo se mi viene richiesto da un ufficio PADI) senza aver completato le immersioni in acque confinate, e senza aver fatto nessuna immersione in acque libere, questo perchè lo stesso diving organizzava un viaggio a Marsa Alam in barca a cui io e mio marito avevamo intenzione di partecipare. Mi ricordo di aver fatto 2 immersioni in piscina: non mi ricordo quando mi fece fare lo svuotamento della maschera che fu fallimentare mi spaventai. tornammo in superficie e venni presa a male parole ed umiliata. Ci rimasi male per un paio di giorni cercando di convincermi che quella reazione dell'istruttore fosse solo colpa mia. Ebbi il brevetto in mano, il manuale e il DVD senza la pratica minima necessaria. Non ricordo nemmeno di aver firmato i ripassi delle conoscenze, ma ricordo di aver fatto l'esame teorico con l'aiuto, perchè "quelle cose lì che non servono" non mi erano state spiegate. Stesso discorso per alcuni esercizi in acqua che " ma tanto quelli non is insegnano più". Comunque non sentendomi sicura mi rivolsi ad un associazione sub vicino a casa che faceva pratica in piscina per migliorare la mia pratica subacquea.
Andai a Marsa, e il primo tuffo in mare fu puro panico. Credo di non essere andata giù più di 20 cm, con il mio istruttore a oltre un metro dalle mie pinne. L'immersione finì letteralmente senza aver consumato nemmeno un bar della mia bombola. La seconda andò meglio: l'insegnante mi assistette durante tutta l'immersione dalla discesa lungo la cima, tenendomi per mano durante tutta l'immersione a Malahi. Oltre allo spettacolo magnifico che tutt'ora rivedo, mi ricordo che facevo un rumore terribile sott'acqua per poi accorgermi che stavo buttando fuori l'aria solo dal naso.
Lì nel Mar Rosso, ebbi il mio battesimo dell'acqua, ma per come erano stete impostate le cose non potevano durare a lungo. Mi venne venduto un gav sbagliato, mi vennero mal consigliate le pinne, venni lasciata senza formazione dal diving center di cui ci fidavamo e presa in altre occasioni a male parole ( "tu devi imparare a stare in acqua", "tu devi dimagrire") venni messa in mano ad un assistant instructor che alla cima se ne andò  giù per i cazzi suoi lasciandomi da sola in balia di un'attrezzatura troppo larga per me ( nella mia dopo la gravidanza non ci entravo più) che mi si rigirò addosso. Dopo quell'esperienza ( e aver visto dare in prestito ad un altro subacqueo le pinne di mio marito come se fossero proprietà del diving) voltammo le spalle a quel diving. L'unica cosa che ci diede di veramente buono quel diving fu il titolo di un libro: Figli di una Shamandura. Ci furono altri 2 tentativi: uno a Santa Margherita Ligure in cui mio marito non so dove raccolse la pazienza ma riusci a portarmi sott'acqua, ed un altro a Noli, dove detto chiaramente all'istruttore che avevo bisogno di assistenza nell'entrata da riva, mi disse " ci vediamo alla boa" e sparì lasciandomi da sola sulal battigia, io che nelle meno di dieci immersioni precedenti ero per lo più entrata col passo del gigante e non avevo idea di come entrare da riva. Dopo Noli, e altri "addetti idioti" ero pronta a vendere la mia attrezzatura grazie all'ansia e al panico che mi assalivano prima di entrare in acqua e a quei 10 kg extra che non mi permettevano di entrare nel gav e nella muta (e le dita affettate sulle cuciture del neoprene le ho avute).
Passarono 3 anni, tra Noli e Levanto.
A Levanto Luca incontrò un dive Center che ci ispirava quella fiducia che di fatto dovrebbero avere i Dive Center. Così mio marito mi convinse a fare un check dive con loro. Mi venne data assistenza dal primo al'ultimo momento, venni strapazzata un attimo, ma senza essere presa a male parole, per riscuotermi dal panico che mi aveva assalito in un metro e mezzo di acqua. Venni tenuta 2 ore al porticciolo.  Ne uscii con il seguente verdetto: il gav che ha è troppo piccolo per sostenerla, le pinne sono larghe e domani si va al Canyon.
Non si trattò di un giudizio alla buona per ingraziarsi il cliente: ma un giudizio reale, adatto alle mie capacità e che mi diede l'opportunità di credere in me stessa, e dopo aver visto le vacchette di mare fu una strada agevole che mi ha portato alla maggior consapevolezza delle mie capacità subacquee, della consapevolezza dei miei limiti, al viaggio di nozze a Sharm, alle imprecazioni perchè ho l'aria nella semistagna e non scendo, e alla decisione di diventare Dive Master.

Forse proprio per le pessime esperienze avute entro le prime dieci immersioni (la nona immersione fu con Jill di Ocean College a Ras Um Sid Temple e ci innamorammo di lei che andò a sgridare un altro subacqueo che importunava un pesce) e l'ottimo lavoro fatto dal Punta Mesco a Levanto che per me è importantissimo prendere il brevetto Dive Master in modo serio. Sono più che consapevole che l'apprendimento della teoria e l'attenzione nella pratica sono solo a mio carico,  ma per tutto il resto devo dipendere da un centro ed un istruttore PADI che in meno di una settimana non mi ispirano più credibilità.

domenica 23 luglio 2017

"io sono il mare"

No non sono una megalomane, è solo il titolo di un libro che ho finito di leggere meno di un minuto fa, acquistabile direttamente dall'autore sia in formato cartaceo che elettronico e che trovate qui. Manco a dirlo è un libro di Claudio, si esattamente "quel Claudio"  di cui ho parlato nel post precedente.



Sappiate come prima cosa che è un libro PER TUTTI. Ecco magari non per bambini, di cui se ne potrebbe estrarre una versione ridotta per un pubblico 0 - 10, o magari i genitori più volenterosi possono farsela da se la versione ridotta raccontandola a memoria, che è il miglio filtro che potreste utilizzare, soprattutto per quelle parti discorsive e descrittive che, senza l'esperienza della vita sarebbero incomprensibili e noiose. Ma se dico che è PER TUTTI è PER TUTTI, non solo per subacquei.
E' per chi ha paura dell'acqua.
E' per chi ama starsene sulla spiaggia a prendere il sole.
E' per chi adora scalare montagne.
E' per chi si annoia a leggere.
E' per TUTTI.
E' per chi è curioso verso la subacquea ma crede che bisogna essere campioni di nuoto per poterla praticare.
E' per chi, pur di vedere il fondale marino, è salito su una di quelle barche dal fondo di vetro, o è andato all'acquario di Genova. E non sa di non aver visto nulla di vero.

Poi c'è chi sa che una "T" fatta con le mani non significa "time out" e quando lo legge gli parte un misto tra scimmia da acqua ( che levati...) e rabbia per la consapevolezza che ciò che c'è scritto è vero, e si sente far parte di una specie di tribù di eletti che ha visto una sorta di illuminazione. Non che questi siano migliori di altre persone sulla faccia della terra: hanno solo avuto il regalo di capire qualcosa di magnifico, importante e sottovalutato peggio di una cacca di cane sotto la suola delle scarpe, il mare. Tutti i subacquei hanno un brevetto che gli permette di immergersi ma non tutti i subacquei si immergono con lo stesso spirito. Esattamente come tante persone vanno in montagna ma non tutte ne hanno lo stesso rispetto.

Per presentarvelo copio una frase che troverete solo in appendice, ma che dovrebbe essere messa come introduzione:

"Io Sono il mare è un’opera di fiction, ma estremamente verosimile negli intenti. Durante la sua stesura tutta la Far North Section del Great Barrier Reef, la più grande opera dei coralli sul pianeta, è stata dichiarata irrecuperabile, senza speranza."

Lo so che non è facile capire per chi non ha mai visto i coralli nemmeno facendo snorkel, ma dovrebbe immaginare uno di quei boschi che è stato incendiato d'estate e che la desolazione del brullo e del bruciaticcio non si riprenderà in un paio di anni, ma rimarrà per sempre così, senza più i colori tenui della primavera, senza più i verdi intensi dell'estate senza più i rossi e i gialli dell'autunno. Solo nero-grigio bruciaticcio per sempre.

Non voglio nascondere che mi è stato chiesto di dire cosa ne penso di questo libro. Io penso che questo libro sia alla pari di tanta altra narrativa attuale. Penso che sia stupido in un mondo dove la "propaganda naturalista" è più una moda che un vero movimento etico, non sia spinto un libro del genere sull'onda del "oh povere tartarughe!", e si pensi a relegarlo come " letteratura di nicchia: solo per subacquei". No mi spiace, ma "Figli di una Shamandura" e " Cani salati nel profondo blu" sono letture solo per subacquei, ma non "Io sono il mare". L'ho già detto: è un libro per tutti. E' un libro che con una semplicità quasi infantile ti introduce alla teoria che devi conoscere per indossare una attrezzatura subacquea per una prima esperienza, ma questo è solo un effetto collaterale della storia. La storia parla di me, di te, di noi del mare e di quello che è. Fregatevene che sia ambientato nel Mar Rosso. Ambientatela nel parco marino di Tengue se volete. O a Punta Gatta. Il risultato non cambia. Vale la pena di conoscerlo.


giovedì 20 luglio 2017

Vita con Claudio

Mio marito si chiama Luca, ricordatevelo, Luca.
E siamo subacquei.
Lui novello OWDI io aspirante DM. Se non capite cosa significa è semplice: lui può insegnare io aspiro a poter fare l'assistente.
Una cosa che accade, anche se te la consigliano solo quando arrivi ad affrontare il livello DM (Dive Master) è il creare una tua biblioteca subacquea di riferimento a cui poterti rivolgere in caso di dubbi. Come citato dal manuale PADI, la incominci con i manuali PADI che hai acquistato e letto per ottenerne i vari brevetti precedenti al DM. Anche noi abbiamo iniziato con manuale OW. Poi un libor sulla traumatologia subacquea, e poi il libro che ci ha consacrato subacquei.

Figli di una Shamandura.

Ecco questo insieme a "cani salati nel profondo blu" sono i nostri libri di riferimento subacquei, quelli che sono talmente tanto importanti per noi che ce li citiamo spesso in qualsiasi momento della nostra vita.
Ad esempio se desidero minacciare mio marito gli dico: " faccio come Gianni e inizio ad ascoltare Battisti ad alto volume tutto il giorno"
Oppure quando si parla di fare immersioni coi tedeschi sul Mar Rosso è di rito dire: " sì la prima immersione di capodanno alle 6 del mattino applicando la teoria di Augustin."

E tanti altri, perchè poi c'è Ivan il Russo con 3 bombole, Teresa la guida con più culo che anima, Franz che rimane il mio mito personale, e tanti altri aneddoti, che senza essere stati a Sharm o essere subacquei non dicono nulla.

Ah ecco perchè vita con Claudio? perchè questi libri li ha scritti Claudio. Claudio di Manao ( e no mi mi paga per fargli pubblicità, semplicemente mi piacciono i sui libri)

mercoledì 19 luglio 2017

Festival sì festival no

tre festival per la mente, ad uno ho già detto di no, e temo di aver offeso un amica. Accidenti alla mia boccaccia di aver detto: " vengo al Marhaba", prima di aver capito di cosa si trattasse e quanto mi interessasse.

Tra ieri ed oggi mi sto prendendo il tempo di capire cosa mi offrono sia Oriental Rose Festival che Aria.

Del primo sarei " in famiglia": c'è il mio insegnante, un altro insegnante che viene fisso al festival di Bonn, un altra insegnante che è nell'Auftrittrgruppe della mia scuola e tre insegnanti italiane. Spalmati su 3 giorni, con un solo WS che mi interessa, una competizione spalmata su 2 giorni a cui non posso partecipare essendoci solo le categorie professionale e semi-professionale (ammiro il punto di vista di mio marito che forte di quella pergamena in cui il mio nome è accompagnato a  "insegnante di primo livello di danza orientale" dice: "tu devi per forza partecipare nella categoria professionale"). Parliamoci chiaro: 3 giorni di cui non ho ancora ben chiaro quali ws mi interessano a parte quello di mary pink per "simpatia personale".

Aria. Voglio un gran bene a Helena, e ammetto che un po' di ws che suscitano un minimo interesse ci sono. ma sono sempre titubante.

devo rifletterci bene.

anche perchè pare il discorso Marhaba non sia del tutto chiuso.

martedì 18 luglio 2017

Lo stop della danza

No no, non mi fermo a tempo indeterminato! Scherziamo? Ne andrebbe della mia salute psicologica!
Come mi trovai a constatare circa un mese fa, l'acqua, il nuoto, la subacquea, mi danno pace e serenità, la danza invece gioia ed energia. Auguro a tutti coloro che passano di qua di trovare nella loro vita la loro fonte personale di queste magnifiche cose.
Quindi cos'è lo stop della danza? Ecco: vacanze scolastiche estive = no lezioni di danza.
Certo potrei danzare anche da sola, ma ammetto che non è la stessa cosa ballare in casa tra i mestieri da fare e gli imprevisti (che quelli puntualmente arrivano ogni volta che penso di dedicarmi alla danza o al nuoto).
A parte questo stop, come avevo scritto qualche post fa, ci sarebbero dei progetti danzerecci di ws e festival qui e là che però non mi "prendono dentro" così tanto da farmi passare in secondo piano la questione economica.
Allora, in ballo ci sarebbero:
Ws con Jillina a Bruxelles ad agosto
Ws bollywood con Liza a Düsseldorf
Settimana intensiva con Aladin ad agosto
Festival a Reutlinger con almeno 3 italiane che conosco a fine settembre
Marhaba a Roma a fine novembre
Aria a Palermo la settimana dopo il Marhaba.

Ci ho pensato e sicuramente rinuncio al WS a Bruxelles. Jillina è un mito nel campo, ma di fatto non mi interessa studiare con lei per uno o due ws: ci andrei forse più per dire " ho fatto il ws con Jillina!" che per quello che effettivamente potrei imparare. Certo non ne tornerei a casa a mani vuote, fosse anche il nuovo cd originale di Dinletir o uno dei famosi video di Jillina, ma non mi sento tecnicamente pronta ne desiderosa di cuore di partecipare ad un suo ws. Mi interessano di più il bollywood di Liza, che è una danzatrice eccezionale e una persona stupenda, e la settimana intensiva con Aladin che sicuramente mi porterà enormi benefici sopratutto per quello che riguarda la mia partecipazione nel suo Showgruppe che è la cosa a cui tengo di più al momento. Sono stata ammessa con la riserva che devo fare esercizio a casa (e non lo faccio) ed impegnarmi per questo è fondamentale per me.
Reutlinger. Roberta, Santina e Mary Pink. Non siamo amiche per la pelle, ma sono tre persone molto carine che non mi dispiacerebbe rivedere e sono a poca distanza da casa. Devo leggere bene cosa mi offre questo festival, ma al momento è quello che mi attira di più per vicinanza, nello spazio-tempo.
Marhaba. come ho già scritto il vero motivo non è Jillina, non è il suo spettacolo, ma è Claudia. E per lei preferisco andare in un altro momento a Roma, in cui potermi godere la compagnia di un amica, dei suoi pelosi e della sua cucina veg, senza metterci di mezzo l'eccitazione e l'impegno di un festival, che anche se non lo organizza lei, la vedrà molto attiva o così mi è parso di capire. Quindi per Roma mi riservo un merc-giov, in un altro periodo, magari dopo le vacanze d'autunno.
Aria. Stavo convincendomi ad andare a trovare Helena per il suo festival, partecipare al contest, e a vari ws: mi sento un po' demotivata. La causa principale è che avrei voluto partecipare al contest, ma quando ho visto danzatrici di una certa bravura chiamare a raccolta per il contest allieve od amiche (non conosco i rapporti tra di loro) che sicuramente ritengono degne di partecipare e magari già professioniste o semi-professioniste, ecco mi sono cadute le braccia. Che ci vado a fare io lì? La figura della cioccolataia? No grazie: nella giuria non co saranno persone con cui ho abbastanza confidenza da andare a chiedere cosa devo migliorare se messa a  confronto con chi ne fa già di più.

quindi al momento i discorsi che partono dopo ferragosto li lascio ancora in sospeso. Ma devo parlare sia con Claudia che con Helena, perchè non posso tenerle all'oscuro dei miei pensieri.

domenica 16 luglio 2017

Mi ero dimenticata...

... dell'enorme potere terapeutico che può avere un blog.
Ora mi chiedo: il blog può avere un enorme potere terapeutico sul marito che russa?
Ma andiamo con ordine.
Il mio senso di disagio si è attenuato dopo aver sbloggato ieri, il che è un bene: mi permette di focalizzarmi su come affrontare le "problematiche" personali che ho, dagli un ordine una forma ed una priorità e riconquistare un po' di serenità.
Avrei bisogno di un attimo di serenità, che per me significa: niente urla in primis. Che siano le sorelle che litigano, che sia luca che alza la voce perchè perde la pazienza o io che sbrocco dopo aver ripetuto millanta volte le stesse cose alle figlie, che siamo Manolo o Shami che miagolano ( e i miei sono gatti dalla voce possente), non ha importanza: serenità = niente urla.
L'attimo di serenità non importa come lo utilizzo: potrei perdermi nella lettura per tutto il giorno, potrei studiare tutto il giorno, cucire, ricamare o pulire la casa e fare lavatrici, e il risultato sarebbe lo stesso arrivare a fine giornata stanca ma felice e non stanca e stremata da non vedere l'ora di mettere tutti a letto e andarci pure io.
Parlo di "attimo" di serenità quando mi servirebbero giornate intere senza urla. stiamo a vedere come riuscirò a gestire questa piovosa domenica tipicamente del Nord-Rhein-Westfalen.

Per quanto riguarda il marito russante... beh ho passato la notte sul divano. E no non venitemi a dire che ci sono i tappi per le orecchie, che ci sono spray, che ci sono sciroppi, che una visita dall'otorinolaringoiatra.... Luca si è fatto operare a febbraio al naso, e si supponeva potesse dipendere dal naso fratturato tempo immemore fa. Col cazzo. E' cambiato, è diventato un russare ritmico ed armonioso senza apnee, ma sempre di russare si tratta. Russare che talvolta mi sveglia e mi rende difficile addormentarmi di nuovo. Così sta notte, dopo 2 felici settimane di dormite intere da sera a mattina nel mio letto senza interruzioni, mi sono trasferita sul divano dove ho potuto dormire alla bene meglio fino alle 8.
Per stanotte preparo il letto nella stanza degli ospiti: sicuramente è più comodo del divano. Valuterò poi se provare a dormire nel mio letto o andarci direttamente.

sabato 15 luglio 2017

periodaccio?

Ogni volta che penso sia un periodaccio, mi guardo in faccia a mi ci sputerei volentieri sopra da sola,s e mi soffermo a pensare che c'è che ne passa di peggiori. Mi sento irrequieta, nervosa, delusa, e non mi fa affatto bene perchè mi sento come se tutta questa negatività mi frenasse. Mi chiedo da dove venga. Sicuramente tutta l'ansia per l'esame che ormai ho dato settimana scorsa ha giocato un ruolo importante per avviare questo processo. Parimenti il dover aspettare da 4 a 6 settimane per saperne l'esito non aiuta. Ne tanto meno sapere che comunque il riconoscimento della Laurea ci metterà il suo tempo ad avvenire e mi chiedo a questo punto quando cazzo potrà essere. Aggiungiamoci un po' come base un po' come granella sopra, tutta la fottuta insicurezza veterinaria che ho di mio, e la collega che frequento che non è incoraggiante sul panorama lavorativo dipingendolo una merda al pari di quello italiano, e forse il gioco è fatto. Sentirmi dire ieri che le cliniche veterinarie non mi hanno degnata perchè ho presentato male il mio CV  e perchè sono straniera mi ha fatto pure stare peggio. " Io guardo le persone, non la forma in cui si presentano", mi ha fatto sentire in una trappola da cui è impossibile uscirne. Ed io che credevo che avessi scelto me non per il mio CV ma per il fatto che la tua clinica messa in quel buco di culo di strada residenziale dietro l'aeroporto, così dismessa da sembrare il negozio di un rigattiere, non attirasse nessuno e che fossi la tua botta di culo. E lasciati dire una cosa casa collega nazi-fascista: il mio CV mi vende meglio di quella che sono, perchè se mi chiedi la terapia di uno squilibrio acido-basico, non la so tutt'ora, così come non ricordo affatto la terapia cortisonica in caso di trauma, e non ultimo, non so come cazzo tenere in mano un bisturi. 
Accidenti a me e all'affezionarmi ai posti di lavoro: avrei dovuto mandare in culo quello stronzo del P.S. andarmene su due piedi e cercare una struttura dove ci fosse rispetto e non denigrazione per principio. Sicuramente sarei diventata un medico più competente e forse meno angosciata.

Bene questa è la mia grande preoccupazione al momento. Il ritorno alla veterinaria. Poi c'è la piccola preoccupazione: il corso dive master, che forse è un tantino diverso da quello che mi aspettavo, ma la cosa più preoccupante è la lingua: mi rendo conto che il mio B2 non mi permette una lettura fluida è pienamente comprensibile del tedesco. Per fortuna ho lo stesso manuale in italiano: questo mi permette leggendoli in contemporanea (cioè una frase sull'uno ed una sull'altro) di focalizzare i lemmi chiave tedeschi, e scriverne la traduzione accanto.

Non ultimo questa settimana che doveva essere la prima un po' rilassata di queste ultime per esame, non lo è stata affatto. 
Per un giro di coincidenze, faccio le pulizie io delle scale di casa con retribuzione. Per questo motivo l'hausmeister, che è una figura simile all'amministratore condominiale, mi ha chiesto di dare una pulita all'appartamento sopra il mio 200 mq circa su 2 livelli sfitto da sei mesi, con a disposizione scopa, paletta e scopino, mocio, secchio dell'acqua e un solo detersivo, tra l'altro per piatti, fornitomi dal sopracitato hausmeister. Tempo a disposizione? meno di mezza giornata. Faccio il meglio che posso nel poco tempo e con le scarse risorse che ho, cambiando di mia spontanea volontà il detersivo per i piatti con un detersivo per pavimenti che sicuramente mi torna più utile. i vetri, come da accordi, non sono da fare. Questo accade 2 settimane fa.
Sabato scorso, al ritorno dalla piscina, dove ho portato le bimbe per rilassarci un po' tutte e tre dopo il mio esame, viene da me una vicina di casa, con cui l'hausmeister ha un rapporto di fiducia speciale, e mi dice qualcosa sulle pulizie nell'appartamento del piano di sopra che sono da rifare. Incontro anche i nuovi vicini di casa e alle mio orecchie più che una richiesta di migliori pulizie mi sembra una lamentela per un lavoro mal fatto, lavoro che era stato visto ed approvato dall'hausmeister e svolto nei parametri concordati. Quindi mi viene lasciata la chiave dell'appartamento per migliorare il lavoro fatto comprensivi di vetri e di bagno del piano di sopra: i sanitari erano neri di sporco! Per forza quegli stronzi dei precedenti inquilini ci avevano pulito le griglie del barbeque ed io con un semplice detersivo per i pavimenti, miracoli non ne potevo mica fare! Il rimettere mano alle pulizie di quell'appartamento mi inquieta parecchio. Cosa si aspettano che faccia? da una parte c'è la nuova inquilina che pretende la casa uno specchio, dall'altra c'è l'hausmiester che è colui che paga, con cui non riesco a parlare per concordare meglio il lavoro da svolgere. L'ansia di fare un lavoro che non è il mio, di farlo diversamente da come richiesto, l'ansia di una nuova vicina di casa che mi dà la sgradevole sensazione di essere una che pretende al di là di quello che le spetta e che possa non riuscire a separare la questione lavoro dalla questione vicinato. Staremo a vedere, anche se l'attesa in questo momento mi fa più male che bene. I soldi per il lavoro fatto, arriveranno a fine mese.

Per non cambiare tema c'è anche l'altra casa da pulire. Non avendo trovato di meglio come lavoro, da ottobre sono entrata nel ramo collaborazioni domestiche. Solo che odio pulirla. E' una casa viva con 4 persone ed un gatto, e il gatto è quello che mi crea meno problemi. 4 livelli dal sottotetto adibito a studio pieno di libri e scartoffie, alla cantina infognata di ogni cosa. Io per pulirla non ci metterei 4 ore come mi chiedono, ma almeno 2 giorni. C'è da fare lo Slalom tra libri e scartoffie dello studio, tra i giocattoli minuscoli in camera del figlio, che non ho capito se è un bambino timido, uno stronzetto, o un cucciolo serial killer, da tanto che ti guarda in sottecchi e faccia fatica dopo oltre 2 mesi che metto a posto i sui cazzo di lego a dirmi " hallo", e tra i ninnoli sparsi qua  e là compresa una giraffa con giraffino di oltre un metro d'altezza, un armadietto per uova con gusci vuoti dentro, e una scala a pioli di legno fatta dal suddetto bambino stronzo per la sua mamma, verniciata a cazzo di cane o country shabby chic come direbbero le menose, e piena di tarli che seminano segatura dovunque. fosse per me il 90 % di tutte ste cazzate volerebbero in pattumiera. Mi dite che senso ha un orsacchiotto alto 60 cm di terracotta seduto accanto al camino? E no non venitemi a dire che sarà un regalo, perchè se ti hanno regalato una cosa del genere e l'hai tenuta, i casi sono 2: ti piace o sei una di quelle persone che si sentono obbligate a tenere i regali per non ferire la persona che te l'ha regalata. In questa casa ci vado per 4 ore capestro ogni 2 settimane. Ore capestro perchè sono sempre incastrate tra quando possono loro, che devono essere presenti, e quando posso io, che non abbandono le mie figlie per pulire la tua casa.

Riassumendo la mia ansia si chiama, avere un lavoro decente commisurato alle mie capacità. E devo solo capire se sono così mal messa da poter aspirare a fare solo la donna delle pulizie, o se sono in grado di poter fare qualcosa come veterinario. Ah aggiungiamoci che sono anche stanca di sentirmi dire da persone che non ne hanno la competenza "si ce la puoi fare", capisco l'incoraggiamento, ma mi serve un parere autorevole non la compassione.

venerdì 14 luglio 2017

Situazioni spregevoli

Capita che l'anno scorso ho consegnato CV in tutte le cliniche veterinarie di zona. Capita che alcuni nn si siano mai presi la briga di rispondere. Capita che altri abbiamo risposto negativamente di persona o via posta. Capita che solo un ambulatorio piccolo malandato e gestito da una sola collega abbia dimostrato interesse. Dì per se le condizioni disastrose di questo ambulatorio non mi preoccupano perché ho visto ben di peggio. Non mi preoccupa nemmeno la posizione un po' nascosta che ha, che significa meno clientela. Ma il problema è la collega titolare. Vorrei poter dire che non condivido il suo approccio col cliente, o col paziente, o non condivido lo stesso amore per terapie alternative, perché abbiamo la stessa cura per l'animale, per il cliente, e riteniamo l'omoepatia una cagata pazzesca. La realtà è che non condivido i suoi ideali socio politici che oso definire nazi-fascisti. Non condivido nemmeno il suo credere che siamo irrorati dal cielo, ne che "ok" fatto in un modo sia giusto ed in un altro sia un simbolo massonico, ma queste sono cazzabubbole che mi fanno ridere. Non mi fa ridere sentirla sostenere che "Trump(-eltiere)  ci libererà dal Islam", che "gli arabi ci rubano le risorse", che "gli arabi picchiano le donne", che l'Islam é una ideologia  e ne un una religione perché non ha un Dio", che "gli africani (ma ha usato tutt'altra parola) vengono qui solo per divertirsi sessualmente con le europee" , e ultimo ma forse primo su tutti che "dovresti leggere di più su FB". Già l'anno scorso mi ero allontanata per queste idee. Ho pensato di affrontarle di nuovo perché una Clinica é comunque un punto di partenza per tornare in sella. Ma la sua ignoranza strumentalizzata mi turba, e mi chiedo se il compromesso di aiutare in clinica e mostrarmi disponibile sperando in un assunzione appena ho in mano il riconoscimento della laurea ne valga la pena.

mercoledì 12 luglio 2017

Progetti a lungo termine

Ordunque, l'esame B2 di tedesco l'ho dato e la prossima scadenza è l'inizio e lo svolgimento del corso Dive Master, di cui, se prima di ieri la cosa che mi angosciava di più erano le prove acquatiche, ora la cosa lo è la lingua che mi tira fuori perle come " verantwortungsbewusste" che tradotto grazie al manuale DM Padi in Italiano significa "pratiche responsabili", o così pare andando per esclusione tra parole note e verbi.
Peeeròòòòòòò sto anche pensando ad viaggio di danza, il cui unico vero scopo è quello di incontrare finalmente Claudia dopo anni in cui mi sopporta e supporta, e mi chiedo: devo attendere fino a novembre, in concomitanza del Marhaba, per incontrarla? Novembre non è dietro l'angolo, tra oggi e Dicembre, perchè si tratta dell'ultimo finesettimana di Novembre, c'è un sacco di tempo in cui può accadere di tutto tipo essere assunta in una clinica veterinaria e non poter decidere più del mio tempo solo con la famiglia, e che è un impiccio solo per la prenotazione dei voli: prima prenoti meno paghi, ed è fondamentalmente questa la mia angoscia in quanto sono tendenzialmente "braccina". quindi mi chiedo: vale davvero la pena attendere così a lungo per incontrare una persona? No, sicuramente no. Sinceramente il fascino che esercitava su di me il Marhaba era troppo gonfiato da me stessa. Ora che seguo un maestro competente e che ho occasione di avere ws validi a pochi km da casa, affrontare un viaggio per un festival a Roma non ha più la stessa intensità: l'unico e vero motivo per cui ci volessi andare è incotrare Claudia. E allora perchè attendere fino a novembre? perchè rompermi la testa per organizzare il viaggio, capire le mie disponibilità quando il vero motivo è un altro? Perchè angosciarmi per un festival in cui la mia amica avrà il suo da fare e sicuramente non voglio esserle d'impiccio? Addio Marhaba dunque. E addio Spettacolo di Jillina, che sarà fantastico, ma non sei ciò che voglio. Voglio stare con la mia amica. E rischiare di prendermi una scarpata da lei durante una sua lezione. E non stare via una settimana, che magari mi farà pure bene, ma mi farebbe venire i sensi di colpa verso marito e figlie.
Stesso discorso vale per Aria, il festival di Helena. E' vero che questo lo organizza Helena e mi ha chiesto se vado, ma mi chiedo se davvero mi interessano i ws proposti, se mi interessa partecipare ad un contest in cui pare ci siano solo professioniste e il mio livello non ci si avvicina manco un po'. Avrei piacere di rivederla, certo, ma il discorso non cambia: vale la pena partecipare ad un festival per rivederla?
Il fatto stesso che salti fuori improvvisamente e prepotentemente il  "ma chi me lo fa fare", andare ai festival intendo, e l'accettare il discorso di " accantonare momentaneamente il progetto" a me la dice lunga. Tanto lunga da sapere che non sono quello che desidero.
Perciò ora riformulerò il mio desiderio per benino e mi organizzerò per realizzarlo in tempi e modi a me più congeniali.

lunedì 5 giugno 2017

scadenze

Certo che c'ho ansia!
siamo tanti dalle vacanze con tanta, forse troppa voglia di fare e ci siamo ritrovati ad avere scadenze ravvicinate, forse un po' troppo. Mi sembra di essere tornata ai tempi dell'università quando facevo pian d'esame improponibili.
le date sono tutte a ridosso della fine di giugno, metà luglio ma non è poi così tutto così lontano, soprattutto perchè c'è da studiare.
Luca studia sia per il corso di patenten nautica col THW e sia per il corso istruttori PADI e relativo esame A SHARM ( porello lui, eh?) con tutta l'ansia e il nervosismo che deriva dal fatto che non riusciamo ad andare in piscina per provare un paio di esercizi. Questo esame lo porta via di casa per due settimane in cui io ho l'esame B2, fortunatamente alla fine della prima settimana. Purtroppo, dopo la prima lezione di preparazione all'esame, nonostante nel primo esercizio abbia totalizzato 72,5 su 75 punti, mi sento tesa come se dovessi dare di nuovo l'esame di maturità: impossibile tornare indietro, troppo terrore di..... beh ci siamo capite, ma non lo dico. Contestualmente a tutto ciò ho in ballo 2 discorsi importanti per me: la prima è che mi sto preparando per il corso Dive master, che fosse solo piscina ( ieri da 20 sono passata a 16 minuti per i 400 metri stile misto) sarebbe un discorso relativamente semplice ma  internazionale, ma il divemaster lo faccio qui IN TEDESCO perciò oltre a leggere una serie di documentazione in tedesco italiano ed inglese, devo anche capirci qualcosa. La seconda è che Aladin, mi ha detto che se vado avanti così mi promuove allo Show Gruppe, cosa che comporta un po' di allenamento extra a casa soprattutto per la memorizzazione della coreografia, e perchè no, un po' di pulizia del movimento.
In tutto questo il problema maggiore, non è organizzare il tempo per gli studi, ma trovare una babysitter, perchè sia il corso di preparazione all'esame che le esercitazioni di Luca al THW sono di sabato, e le ragazze sono ancora troppo piccole per stare 4 o 5 ore in casa da sole. Vi assicuro che trovarne una sembra un impresa titanica. Le mie condizioni sono solo 2: maggiorenne e non fumatore/fumatrice, ma si vede che nessuno ha voglia di guadagnare un paio di soldini.
In tutto questo mi consolo con:
1 - la bilancia ha segnato 69.9 kg
2 - c'è un ambulatorio che pare essere interessato alla sottoscritta
3 - lo show gruppe è più vicino di quanto pensassi
4 - ho abbassato di 4 minuti il tempo dei 400 metri, i 15 minuti di galleggiamento vengono benino, e so che a piscina libera posso provare gli 800 metri con pinne maschera e boccaglio. almeno per i 400 1 punto di valutazione lo riesco a prendere, 5 per i 15 minuti e per gli 800 vedremo.

Ah e sì so che al mondo co sono problemi più importanti come la fame nel mondo, la guerra, gli stronzi nazifascisti e i präpositionalenadverbien, ma questo è il mio blog e qui racconto quello che mi gira a seconda del momento.