lunedì 30 aprile 2018

Mi chiamo Gelsomina Blabla e sono...

....la sorella zoppa di Adelina e Guendalina Blabla, perchè io "l'immersione" non ci riesco proprio a farla.

Se non avete capito la citazione guardate gli Aristogatti e fatevi una cultura. Per chi invece una cultura de l'ha e vuole saperne di più ecco fatto: sabato ho fatto il corso di apnea, primo livello, stella grado o come cazzo si dice. Il perchè è semplice: curiosità e la convinzione come tanti che possa migliorare la permanenza in acqua. A me dell'apnea non interessa la profondità senza bombole, ma il potermi immergere senza attrezzatura, nuotare, giocare, danzare nell'acqua senza peso ed ingombri. Il difficile è tutto nella testa: rendersi conto che si può fare, che ce la puoi fare, e dare il senso corretto alle sensazioni che si hanno che sono davvero altre rispetto all'immersione con le bombole.
Di diverso dalle immersioni con le bombole c'è che non ti fai tirare giù dai pesi sgonfiando il gav ed espirando, ma ti tiri giù ad una cima o ti spingi giù nuotando con un colpo di pinne ed una bracciata ( la faccio semplice non me ne vogliano gli apneisti che la sanno bene). Di diverso con le bombole c'è che per scendere l'aria la butti fuori, mentre nell'apnea la tieni dentro. Di diverso c'è che con le bombole non senti mai mancarti l'aria, mentre in apnea ti senti mancare l'aria a pochi metri dalla superficie, e quello a me m'ha fregato.
" Ti senti mancare l'aria", ma il nome corretto è "senti che i tuoi polmoni vengono compressi dalla pressione dell'acqua" e la sensazione fisica è la stessa che si ha con una profonda espirazione, la stessa che faccio quando mi immergo con le bombole per scendere, e che immancabilmente mi porta a inspirare velocemente dall'erogatore, che però in apnea non ho, e le due cosa non funziona. Assomiglia molto anche alla stessa sensazione che si ha quando devi rispondere a domande ed esigenze di continuo senza avere il tempo di farle, di fermarti un attimo per te stessa, e la pausa pipì o bere un sorso d'acqua diventano un sorta di regalo concesso e nemmeno rispettato. Poi ti giri per tornare in superficie, e in pochi centimetri la sensazione cambia completamente, anche se la testa ce l'hai ancora sott'acqua, ma la reazione di tornare in superficie per respirare è più forte della presa di coscienza che stai bene. Nonostante tutto ciò non mi sono arresa al primo tentativo. Anzi mi sono pure divertita a sentirmi la sorella zoppa di Adelina e Guendalina Blabla. come ci si fa a sentire così? E' semplicissimo: basta incartarsi nel fare la manovra di discesa senza la cima. Con la cima è facile: ti trascini giù con le mani. Senza devi fare un certo movimento da combinare con la spinta delle gambe, una bracciata a rana e di nuovo la spinta delle gambe. Sbaglia la sequenza e ti trovi col culo per aria a sgambettare a vuoto con delle pinne lunge quanto te, e il gioco è fatto. Posso assicurare che i miei tentativi sono stati coronati da grassa risata ( che tra l'altro facilita la ventilazione a parer mio) perchè mi sentivo davvero pirla.
Di certo non desisto: ci va esercizio e presa di consapevolezza di tutto ciò che mi succede. E magari leggere anche qualche blog di apneisti italiani così capisco un po' più velocemente e forse descrivono un po' di più cosa accade di un succintissimo libretto di una decina di pagine in tedesco.

giovedì 26 aprile 2018

In ogni bambino si cela un bambino prodigio

Dai da non facciamola più lunga del dovuto, sono qui per fare la ruota da pavone a causa di figlia piccola.
Figlia piccola 6 anni, a breve in prima elementare, oggi è rimasta a casa accusando mal di pancia. Mal di pancia per nulla grave, forse voglia di rimanere un po' a casa e basta, e per chieder a mezzogiorno la pasta fina-fina,  ai più conosciuta come capelli d'angelo. Entrambe adoriamo i capelli d'angelo al burro.
Metto su l'acqua e le dico che vado in lavanderia.
qualche piccola precisazione: La prima è che abbiamo i fornelli ad induzione, quindi mi fido sia dei fornelli che scaldano ma non sono caldi quanto gas, piastra elettrica o vetroceramica, e del fatto che sa che l'acqua scotta, e che se dovesse bollire fuori il fornello si spegne automaticamente, e soprattutto che ci mette almeno 10 minuti per bollire. Altra precisazione quando dico " vado in lavanderia" intendo che scendo in cantina perchè la mia lavatrice purtroppo (o per fortuna) sta lì non avendo la possibilità di tenerla in casa. andare e tornare dalla lavanderia ci metto 5 minuti.
Se non fosse che ce ne ho messi più di dieci per un piccolo inconveniente tra lavatrice ed asciugatrice.
Mentre risalgo mi immagino figlia piccola in lacrime, perchè l'acqua bolle , lei non sa che fare e io non sono in casa.
Ed infatti è così, la trovo in lacrime ma.....

" mamma io mi sono spaventata perchè ho messo la pasta dentro, ma poi l'acqua è venuta fuori ed io ho tirato fuori la pasta, ma non so cosa fare!"

Scusate ma senza pensare a tutto quello che sarebbe potuto andare storto, vorrei fare la ruota di pavone per figlia piccola che prima pensa di portare avanti la preparazione del pranzo da sola, poi di fronte ad un problema inatteso trova comunque una soluzione, ed infine si preoccupa di non sapere come portare a termine la missione che aveva deciso da sola di compiere.
Non so voi ma io una così la premio, per l'intraprendenza e il coraggio di risolvere un problema da sola con le sue competenze. E così è stato.
Dopo pranzo capita che figlia piccola nota che il papà ha una medaglia (riconoscimento del carnevale) io ho una medaglia ( terzo posto al Marhaba 2017) e figlia grande ne ha una per aver partecipato ad una corsa di beneficenza, ma lei non ne ha. Mi viene in mente che ho la medaglia perfetta per lei con una fragola che nelle cose di cucina ci sta bene, così facciamo la proclamazione e la consegna:

" per l'intraprendenza di cuocere la pasta da sola e il coraggio di risolvere un problema inaspettato ricevi questa medaglia"


e detto tra noi per fortuna che ha tolto la pasta dall'acqua altrimenti benvenuta colla!

mercoledì 18 aprile 2018

Jackson, Gordon, Shark, Jolanda

Questo post l'ho iniziato a scrivere in vacanza, ma dal cellulare mettere i link non è facilissimo.
Non ho molta voglia di spiegare che sono 4 siti d'immersione 2 a Tiran e 2 a Ras Mohammed. ma l'ho appena fatto. Si tratta sempre di Sharm. L'ho già scritto " non avrai altro mare all'infuori di me", che poi per estensione, fatta eccezione per il mar morto che non ha contatti con altri mari, sono tutti i mari e gli oceani un unica grande pozza. Comunque Il post originale diceva: 

"E niente, ti senti in dovere di rileggere "certi" libri.

 Oggi aggiungo: " in questa precisa sequenza se siete subacquei, altrimenti non ci capirete nulla". Se non siete subacquei leggete solo l'ultimo, augurandomi che vi si apra un mondo.

martedì 17 aprile 2018

Senza plastica? Magari!

Appartengo a quella vasta fascia intermedia tra gli eco-ambientalisti duri e puri, e quelli che "chissenefrega". Ho conosciuto virtualmente un tizio che viveva senza automobile e senza frigorifero. Ho visto con i miei occhi e ci ho litigato, persone che gettavano l'immondizia dove gli pare o che non si curava di differenziarla, "perché anziché abbassarmi la tassa sui rifiuti me l'hanno alzata". Ed ora vi faccio una confessione: sebbene in Germania si faccia la differenziata nello stesso modo su tutta la nazione, compresa la frazione umido, io l'umido lo butto nell'indifferenziato, perché nel mio condominio ho dei menefreghisti ignoranti che nel bidone dell'umido ci buttano anche plastica, carta e qualsiasi cosa gli pare. Vorrei prenderli a sberle.
Il 2018 é l'anno della coscienza eco-ambientalista per me. Quello del "posso fare qualcosa di più per l'ambiente" e sinceramente non trovo che sia così facile come decantano vari blog eco-bio-amb-sasticazzi-isti per tre motivi:

  1. ridurre l'impatto ambientale dell'immondizia a partire dal come fare la spesa non sempre si concilia con soluzioni economiche valide tipo pagare 3 euro al litro il latte per prenderlo in bottiglia di vetro anzichè a 70 Cent/litro, e no non divento vegana per risparmiare del tutto.
  2. le abitudini sono dure a morire: se una abitudine personale é difficile da cambiare immaginatevi farlo per tutta una famiglia. Sì può ma ci va del bello e del buono.
  3. capire effettivamente cosa è meglio per l'ambiente. Quando scelgo di prendere lo jogurt in plastica che in vetro, entrambi riciclabili, mi chiedo sempre quale dei due materiali, nel essere riciclato abbia il minor impatto ambientale, anche nel lungo termine. Io sono già scettico-diffidente di mio, figuratevi quindi la mia posizione di fronte al cosa sia meglio/peggio senza un adeguato studio. Dei "sentito dire" nati da "non ho capito un cazzo ma lo dico lo stesso a parole mie che non si sa mai", il mondo ne è pieno e ne potrebbe fare volentieri a meno.
Detto questo come scaturisce questo anno della coscienza eco-ambientalista? Casualmente. Per caso ti capita di leggere un articolo o un racconto senza fronzoli. Poi casualmente fai un po' più caso a quanta roba inutile si porta a casa con la spesa. Andare a fare la spesa non al supermercato è sempre più difficile. Intanto qui in Germania non ho visto il mercato come in Italia una o 2 volte la settimana, quindi la frutta e la verdura la prendi per forza in vaschette o in sacchetti rigorosamente di plastica, anche quella con la tanto elogiata scritta "Bio". Settimana scorsa per la prima volta in un supermercato, purtroppo no vicini a casa ma della stessa catena di quello vicino a me, ho visto coni di carta per la frutta e la verdura. Spero arrivino presto, ma è anche vero che sono per gli articoli sfusi: se vuoi le fragole, le prendi comunque in vaschetta rigorosamente di plastica, con tappetino in plastica a bolle e rivestite di cellophane.
Basta passare ad altri reparti salumi carni e formaggi e siamo alla stessa stregua: se non vuoi spendere 5 volte tanto prendi la trita per le polpette in vaschetta porzionata da mezzo chilo, oppure la paghi molto di più e la prendi al banco macelleria che te la mette in un sacchettino di plastica a volte doppio. Idem per i salumi, i formaggi e per il pesce, salvo qualche rara eccezione in cui usano l'alluminio. Insomma senza plastica è difficile poter acquistare qualcosa. E se non è plastica è tetrapak, di cui tanto ho sentito parlare di raccolta differenziata e riciclo ma non ne so più nulla ( vero anche che me ne sono un po' disinteressata).
E' davvero frustrante, e non ti mettono nella condizione di poter scegliere di acquistare senza o con meno plastica: se vuoi spendere poco o il giusto devi assolutamente portarti a casa la plastica. Pensavo infatti di passare all'acquisto di mastellini da kilogrammo di jogurt magro, pensando che almeno avrei avuto meno plastica da buttare, ma santo cielo, da 50 centesimi al kilo nella confezione da mezzo, si passa a 2 euro nella confezione da kilo!
Per vincere la battaglia con la plastica e segnare un punto per l'ambiente, non si deve mettere i 2 centesimi di costo sul sacchetto, ma far ragionare chi crea gli imballi, aiutare le persone a smettere di ossessionarsi con l'igiene, che tanto poi la frutta e la verdura la lava lo stesso prima di mangiarla, potersi portare i contenitori da casa e non parlo delle borse della spesa: parlo del sacchetto per le mele e del contenitore per la carne trita.
Poi potremo pensare di togliere l'elastan dal tessuto per mutande che le rende più comode e abolire il tessuto di pile che è tanto caldo ma che contribuiscono a creare il fenomeno della microplastica.

lunedì 16 aprile 2018

combattere il senso di inutilità

Il senso del post precedente e questo è "vomitare" il disagio personale e il senso di inutilità che mi sta attanagliando.
Spero sempre che tutto questo sia dovuto ad uno squilibrio ormonale: insomma ho 44 anni e un ciclo che fa le bizze, per quanto ne so la menopausa potrebbe essere dietro l'angolo, e non mi spiacerebbe se si sbrigasse.
Intanto però il senso di inutilità permane.
Ho messo in vendita 4 dei miei costumi di danza, perchè so che non li userò: non ho occasioni per danzare in privato, e sul palco avrò per lo più i costumi che acquisterò di gruppo, e quelli che taglio e cucio per me. Li ho messi in vendita su vari mercatini su Fb perchè e-bay è un pullulare di negozianti cinesi ed egiziani che vendono roba nuova a prezzi bassissimi. Per quei costumi non ho ricevuto nemmeno un "mi piace".  Saranno sciocchezze, ma non viene facile tirarsi su il morale così.
Come veterinario ho qui le mie carrette: Limone e Smemo ( i nuovo nomi di Manolo e Shami) che mi fanno davvero dubitare delle mie capacità veterinarie. Tra l'altro sta notte ho sognato di dover fare il tanax ad un coniglio che nonostante il mezzo litro di eutanasico non moriva, quando ai fatti in genere basta metà della dose consigliata, però schiatta perchè mi cade dalle mani.
Ho la sensazione che qualsiasi cosa io voglia fare per uscire da questa situazione sia una sorta di vicolo cieco.
Domani torno in clinica. Non mi aspetto niente di più di quello che mi stanno offrendo: la possibilità di ascoltare. Proverò a chiedere se conoscono strutture che possano avere interesse in un medico come me.
Oggi per combatter il senso di inutilità, cercherò la tessera col codice delle chiavi di casa, così faccio fare il duplicato per la Mimi e mi tolgo un pensiero. Non è molto, ma sempre meglio di niente.

giovedì 12 aprile 2018

sentirsi senza aria e con l'acqua alla gola

Questa era una sensazione reale in piscina quando ero piccola, perchè nessuno mi aveva mai spiegato come si galleggiasse e come tanti ero abituata a stare fuori dall'acqua esattamente quanto braccioli o salvagente permettessero.
Ma non sono qui a parlare di acqua o subacquea, sebbene in questi giorni non abbia fatto altro.
Ieri ho ricevuto 2 belle notizie, una riguarda il Nemo, ma non ve lo posso dire nemmeno sotto tortura, l'altra è la disponibilità di un posto in un corso di apnea che mi interessa fare. Inutile l'acqua mi fa stare bene. Anche la danza mi fa stare bene, sono 2 sensazioni diverse: come ho scritot da un altra parte, una mi dà serenità l'altra gioia. E Martedì sera ho avuto la mia razione di gioia: nonostante mi sentissi dannatamente in colpa per gli errori commessi sul palco, nessuno a lezione ne ha parlato, come se fosse una cosa normale commetterne o come se non fosse il caso di dargli più importanza di quella che hanno avuto. Poi ieri sera ho visto le foto dello spettacolo dal pc e non dal cellulare, per rendermi conto che beh, forse poi tanto male non me la sono cavata. Tuttavia non riesco ancora a focalizzare cosa cazzo o sbagliato nel baladi.
Ma torniamo a quella grande sensazione di disagio con cui ho aperto il post.
Ecco quella mi attanaglia ma non per la danza, non per la subacquea, per il lavoro.
Ho ottenuto un certificato di competenza linguistica del grado richiesto, ho fatto riconoscere la mia laurea, ho mandato credo una cinquantina di curriculum per ricevere 2 telefonate di interesse ed una di queste non aveva nemmeno letto il mio cv. L'altra è quella della clinica dove vado come ospite non pagante e non pagato e che nonostante sia grasso che cola per migliorare la mia competenza linguistica mi hanno detto chiaramente di non crearmi alcuna aspettativa. Tra l'altro lì posso confrontare le mie competenze, ed ho scoperto che in Italia ho sempre e solo lavorato come un infermiera veterinaria tedesca. Certo ci sono cose che avrei potuto fare meglio di alcune colleghe retribuite, ma quel poco che so fare scompare di fronte a quelli che per me sono errori gravi, come aver dimenticato la dispnea di un gatto. L'ho visto dispnoico e miagolante con un catetere di drenaggio ed ho pensato fosse toracico. Invece dalla scheda era un ostruzione uretrale, e da lì poi mi sono scordata del gatto dispnoico, quando potevo avvisare una collega farlo mettere sotto furosemide e ossigeno. Magari ad alcuni colleghi sembrerà una sciocchezza da " eh dai può capitare", per me no.
Al di là di questo inconveniente, sono comunque alla ricerca di un lavoro, e spesso mi prende davvero la voglia di mandare di nuovo curriculum per fare la cassiera o altro lavoro senza una particolare qualifica: mi piace il lavoro in clinica, ma mi sento più spesso di quanto non vorrei, un pesce fuor d'acqua. Capisco il problema, ma poi non so come trattarlo, oppure tutto ciò che proporrei io è già stato fatto, o addirittura è fuori dalla prassi. E' una clinica dagli standard elevati questo mi è stato chiaro fin dall'inizio, e se può essere un bene per riprendere contatto con il mio ambiente lavorativo, dall'altro è avvilente sentirsi quella che non si ricorda un cazzo delle malattie infettive del cane e del gatto perchè in università ha visto solo quelle del bovino, del maiale ( se volevi preparare e passare l'esame velocemente, non c'era bisogno di studiare cane e gatto, perchè non venivano richiesti) e del pollo.
Il tempo passa e sono combattuta tra il volermi riscattare trovando un lavoro e avere l'angoscia di mandare curriculum che nella migliore delle ipotesi riceveranno un "no, grazie". Depressa no, ma con una gran voglia di piangere sì. Perchè nel malumore parliamoci chiaro: per sentirmi dire " puoi venire in clinica ma non ti paghiamo e non è detto che ti assumiamo" potevo rimanermene in Italia, senza dover affrontare corsi di lingua per sentirmi dire che purtroppo la lingua non la conosco a sufficienza per condurre una visita ( sai com'è ti insegnano a prenotare una vacanza nei corsi di lingua per stranieri, non a chiedere da quanto tempo il suo cane non piscia) e riconoscimenti di sorta.
Affronterò di nuovo la questione curriculum, che tanto peggio di così non può andare. Ci ho creduto in quella clinica, ed ho sperato di poter imparare qualcosa oltre alla lingua. Ma la formazione vera e propria è riservata ai neolaureati, non a chi si suppone che nonne abbia bisogno.
Intanto ho un gatto con l'Alzheimer che mette a dura prova i nervi, e l'altro che è diventato itterico, ma si comporta come se niente fosse: ed io come veterinaria mi sento brancolare nel buio nell'impossibilità di dare una terapia al primo, e nella consapevolezza che qualsiasi terapia al secondo sarebbe più lo stress per lui del fargliele ( fluidi, antibiotico ed epato-prottetori in un gatto di 18 anni che pesa si e no 2 kg?) che il beneficio del riceverle. E tutto questo mi fa solo sentire ancora più incompetente ed ignorante.
Che posto di lavoro ci può essere per una come me? Mi sento semplicemente totalmente ignorante o dannatamente mediocre in quel poco che credo di sapere un po'.
Mi rianima un po' sapere che so stare in acqua ferma quasi come un pesce, che se viene detto di muovere il bacino coi piedi ben appoggiati a terra e senza muovere le spalle lo so fare, che so riconoscere la dimensione del catetere da usare e che non va picchiato selvaggiamente nell'uretra a meno che non vuoi creare un'altra infiammazione oltre al problema che già quel cane ha. Ma non basta per essere assunta in un negozio di subacquea come commessa, per lavorare come insegnante di danza o danzatrice, ne come veterinario. Insomma mi sento semplicemente una sorta di tuttologa che non ha nemmeno un gruppo di ignoranti a cui spillare qualche soldo per sopravvivere, o meglio ho troppa coscienza per poter essere disonesta a questo modo.
Sentirsi inutile, è un attimo.
Sentirsi come la cicala che ha cantato tutta l'estate, pure.
Vorrei potermi sentire felice di essere quella che fa le lavatrici, che pulisce a casa ( che poi non lo faccio così spesso e tanto meno bene) ma no non è così. Vorrei fare qualcosa di più per la mia famiglia, ed invece mi sento per lo più un peso.
E forse questo sentirmi un peso che mi fa sentire senza aria e con l'acqua alla gola, e non ho idea di come galleggiare e stare meglio.

martedì 10 aprile 2018

immersioni in Germania e avventure del Nemo

Domenica siamo rientrati con un clima italianamente primaverile, sebbene fossimo in Germania: 24°C. Ieri il clima è stato parimenti benevolo. Oggi ha deciso di ritornare nei canoni teutonici: 20°C, forse, se c'ha voglia, coperto. Ad essere sinceri il " coperto" non è poi tanto tipico, ma giusto giusto ci sta per dire " non fatevi illusioni".
Come anime erranti, Qui in 3 anni non abbiamo trovato ancora un punto di riferimento valido per quello che è la subacquea.
Il primo centro a cui ci siamo appoggiati si è rivelato essere un po' stronzo, e ce ne siamo liberati.
Prima di questo, c'era un posto dove andare a fare immersioni: abbandonato. Dapprima la compagnia si è un po' disgregata: far pagare quota adulto per un open water junior è un po' esagerato, poi una serie di divieti di balneazione nel laghetto per una serie di agenti inquinanti che potevano provocare reazioni di vario genere e addio stagione 2017.
Rimane la fish bowl, come la chiamo io: una sorta di garanzia un po' cara che offre 20 metri verticali d'acqua con visibilità ottima, doccia non troppo calda per i miei gusti, macchinetta che fa la cioccolata ed uso dell'asciugacapelli gratis. problema della fishbowl, il costo e ci vai su prenotazione.
Ora stiamo cercando di "aggregarci" ad un altra "situazione" che ha due vantaggi: un laghetto non troppo distante da casa, la piscina dietro casa è convenzionata con loro.
Parlavo di " situazione" perchè altrimenti non saprei come definirla.
Si parte da un negozio.
Questo negozio ha una convenziona con la suddetta piscina e il sopracitato laghetto.
Però non sono ne un club ne un associazione.
Vuoi immergerti?
Bene se vuoi andare al laghetto c'è una sorta di abbonamento: tot bombole per tot euro.
Se vuoi andare in piscina non c'è nessun abbonamento. Non c'è nemmeno la certezza di poter andarci quando sarebbe la serata, perchè non sempre la piscina è aperta.

Questo è quello che mi è parso capire dalla chiacchierata che ci ho fatto oggi.
Il negozio è gestito da un Lui ed una Lei: probabilmente moglie e marito. Lui è uno che ci azzecca. Lei se le porti una bombola della cucina da ricaricare e le dici che ti immergi con quella potrebbe pure bersela. Questo per dirvi che Lei a me non piace nemmeno un po': è un palese pesce fuor d'acqua in un negozio di articoli subacquei: non so se mi spiego.

Non l'ho incontrata oggi per la prima volta, l'avevo già incontrata l'anno scorso e avevo già avuto questa impressione. Mentre ci andavo in macchina mi auguravo di non trovarla, ed invece, me la sono andata chiamare. Entrata nel negozio ero restia a tirare fuori il Nemo, motivo principe per cui si sono andata. Però l'ho fatto e la prima cosa che sta qui ha cercato di fare è stato dissuadermi dal mandarlo in assistenza dicendo che costa parecchio la spedizione, e che non ne vale la pena, e bla e bla. Esattamente quello che mi aspettavo facesse un qualsiasi negoziante. Purtroppo per lei questo atteggiamento da " ti consiglio io cosa è meglio fare perchè tu non capisci un cazzo" non mi è piaciuto affatto e la mia risposta secca e tedesca, perchè ormai certi modi perentori li ho presi, è stata " meine Computer meine Bescheid" ( è il mio computer è la mia decisione) e per renderle la vita più facile e non farmi venire il mal di stomaco di fronte ad una che non aveva alcuna intenzione di aiutarmi, le ho detto che le scrivevo una lettera di accompagnamento in italiano per il computer.
Speranze di salvezza per il Nemo ce ne sono poche: ammesso che riparta, potrei non trovare il vetro. Una veloce ricerca su google tra i maggiori on line shop subacquei lo danno per " non più disponibile".
Sinceramente speravo di trovare il marito. Almeno avrei potuto parlarne senza sentirmi trattata da idiota.


sabato 7 aprile 2018

Ultimo giorno di vacanza

Ore 8.44 dell'ultimo giorno di vacanza: son già in spiaggia. Se vi state chiedendo cosa ci faccio già sveglia, la risposta è molto semplice: é difficile che dorma oltre un certo orario, a quest'ora il resto della famiglia dorme ed io mi godo silenzio rotto dalle onde e dai passeri e relax. E scusatemi se é poco. Concludo la vacanza con 3 squali, un eagle Ray, uno scorpion fish che ho visto io, una manciata di nudibranchi, uno sting ray (o come diavolo si chiama) un certo qual numero di intimidazioni da parte dei pesci pagliaccio, una tartaruga con cui la mia guida, Jilly ci ha fatto un frontale, altri 2 spirografi rosa, un Napoleone, murene che potevano tenere testa a Notte da che erano grosse, stelle marine piumate e ricciolute, ed un sacco di altra roba piccola che é per me motivo principale di immersione. Tutti vogliono le cose grosse; a me piacciono quelle piccole perché c'è ne sono di più e mi permettono di "entrare" nella loro vita. Capisco che non sia gentile puntare la torcia sulla stella Marina riccioluta, che deve essere foto sensibile, visto che si arriccia, ma é affascinante. Così com'è affascinante osservare in modo in cui il pesce palla mascherato muove le pinne.
Il lato negativo di apprezzare un osservazione così dettagliata é che inizi a capire che quel grigio che vedi tra un corallo e l'altro, non è roccia: é corallo morto. Fiabescamente si pensa a dare la colpa alla corona di spine: se ne vedono ancora ed é un peccato che non ci sia un autorizzazione permanente per le guide subacquee di raccoglierle. Ma é inutile raccontarsela: l'inquinamento c'è e si vede negli effetti che produce. Però davvero se si andasse di più in acqua, snorkel, apnea, subacquea forse si potrebbe davvero fare la differenza.
Scetticamente mi chiedo quanto nel mio piccolo possa migliorare la situazione, e la risposta è una sola: il numero. Se il maggior numero di persone facesse del suo meglio per migliorare la situazione allora cambierebbe qualcosa. Per la verità credo anche che ci sia poca informazione scientifica e troppa diceria: penso a quanto i siti "Green" esaltino i poteri pulenti del bicarbonato di sodio, e penso alla spiaggia bianca di Rosignano, che non é un fenomeno naturale. Certo é che se devi farti uno scrub, meglio col bicarbonato che con un preparato a base di microsfere di plastica, che a differenza del bicarbonato, galleggiano e sono così piccole che non le riesci a tirar fuori dall'acqua (insieme al restante fenomeno della microplastica di cui tutti siamo coautori indossando qualsiasi capo contenente fibre elastiche).
Ma basta parlare di ambiente ed ecologia: é importante, ma il troppo stroppia e sono convinta che meglio parlarne poco e ben informati che troppo da farne venire nausea e rifiuto.
Dicevo "venite sott'acqua é bellissimo!" Cosa c'è di più bello di osservare un mondo di meraviglia (come lo chiama figlia grande) sospesi senza peso e senza rumori fastidiosi nelle orecchie?
Dicevo ultimo giorno di vacanza: sono arrivate figlie e marito. Una acida, una frignosa, e l'ultimo isterico, che per un "scusa non posso" s'incazza.
É stato bello.

giovedì 5 aprile 2018

Nemo, Bruto e Randa

Dopo oltre 10 anni di glorioso servizio, il Mares Nemo appartenuto a mio suocero e che mi ha seguito in quasi tutto il mio percorso subacqueo, a causa di un urto che ha scheggiato il vetro, oggi alla prima immersione a partire da tre metri ha iniziato ad imbarcare acqua. Nonostante la respirazione bocca vetro che lo ha tenuto in vita per il primo quarto d'ora, le condizioni si sono aggravate. Ora è in terapia intensiva con acqua dolce. La prognosi è riservata. Però a Yolanda Reef ho visto 2 squali. (E se non sono uscita dalla mia comfort zone, tra aria finita alla svelta e computer in avaria, mi ci sono avvicinata)

Ma poi..

... mi basta un abbraccio mezzo minuto di pianto a lacrimoni e due paroline di conforto sensate, che tutto prende una luce un po'diversa.

autostima

Talvolta cola a picco. Talvolta di poco altre di tanto.
Ieri sera mi sono addormentata con queste tre cose in mente:
- in clinica mi hanno detto che non posso lavorare perché il mio tedesco é scarso. Io ci aggiungo che il mio lavoro in Italia é stato pari quello di un infermiera veterinaria. Quando si tratta di orientarsi in un anamnesi mi perdo ignorando dove andrebbero a parare certe domande.
- danza che in genere è ciò che mi tira su: vero sta volta mi sono piazzata terza su 4 concorrenti, ma più c'è stato lo spettacolo. Primo pezzo buono, secondo non so dove ho perso un passo e mi sono incasinata,terza coreografia, un disastro, con caduta del bastone dove non sarebbe mai dovuto cadere. Non sentirsi all'altezza dello show Gruppe è un attimo.
- subacquea: a quello già scritto ieri, aggiungiamo che il mio inglese è scarso per essere un DM in un centro di lingua inglese.

Questa vacanza ha preso una brutta piega, da cui non riesco ad uscirne. Mi sento uno schifo, che la famosa maledizione egiziana del cagotto, in confronto non è nulla.
Ieri sera a letto sono crollata d'umore (ed ora non è meglio): il marito dapprima si è avvicinato per consolarmi, poi quando gli ho elencato i motivi per cui non sono buona in nulla, mi ha girato le spalle. Non posso biasimarlo, d'altronde gliel'ho detto io di lasciarmi perdere.
Tutto questo mi fa solo pensare che a 44 anni, mi sono sempre sopravvalutata, e che forse se avessi scelto di fare la cassiera al supermercato, e come hobby la collezione dei bollini Delle banane, non solo avrei avuto un lavoro, ma forse sarei stata più serena.

mercoledì 4 aprile 2018

Il dive master non s'ha da fare (per ora)

Mi ci sono voluti un discorsetto di tutto rispetto, Jackson Reef, lo spuntino tra la prima e la seconda immersione a base di torta appena sfornata, Woodhouse e il pranzo, per accettare la situazione e trovare un piano B che mi soddisfacesse: diventare il miglior Advance open water sul globo terracqueo. Per la verità sono brevettata rescue, ma come tutte le cose, se non ti tieni in esercizio,le perdi, esattamente come la trigonometria, la ruota e il prelievo venoso.
In primis devo ringraziare Jilly di Ocean College: ha anteposto standard, serietà e professionalità al "fare cassa", e di questi tempi a Sharm i diving se la vivono male dopo lo spiacevole episodio aereo del 2015 e potrebbe essere importante se non fondamentale "fare cassa". Ho avuto spesso l'idea in altri centri PADI anche premiati dall'associazione, che ammettessero a corsi di livello sempre più alto gente che non ne aveva i requisiti, pur di:
1- accontentare il cliente
2- fare cassa.

Risultato? Una Laura che si illude di poter diventare DM dopo aver visto un sacco di DM che, insomma, meglio di lei in acqua non sapevano poi tanto starci.

Tutto incominciò ieri, dove per motivi molto discutibili, non mi é stato possibile fare nemmeno un immersione. Ero così nera che ho accettato l'idea di Luca: "iscriviti ora qui per fare il dive master" motivandolo con "così non ti possono tenere fuori dall'acqua". Ecco, detto sì a questa idea impulsivamente, hanno iniziato a risuonare quel miliardo e tre quarti di campanellini che annunciano il "si sta avverando la più grande cazzata della tua vita".
È così é stato.
Oltre ad una valutazione sulla mia capacità subacquea, buona ma non sufficiente per diventare DM, mi è stato ripetuto quello che già mi é stato detto: ci vuole tempo a disposizione e 2 settimane di vacanza con famiglia appresso non bastano.
Inoltre mi é stato spiegato che un DM in corso non ha affatto quelle possibilità e disponibilità che non so come ci siamo immaginati io e Luca: per averle non solo devi essere DM belliche finito, impacchettato ed infiocchettato ma pure essere loro dipende.
Così mi é stato consigliato di stare di più in acqua, eventualmente fare qualche specialità come la ppb di cui parrebbe pure che non ne abbia strettamente bisogno, ma che mi servirebbe per spingermi oltre la mia "comfort zone" subacquea ed avvicinarmi di più agli standard non ufficiali richiesti per quello che non é un brevetto ricreativo, ma il primo professionale, quello con cui potrei trovare un lavoro.

Poi c'è sempre il piano pre-B: master scuba diver, che di fatto comporterebbe prendere altre 2 specialità PADI, che 3 Delle 5 richieste le ho già, insieme al numero minimo di immersioni.

domenica 1 aprile 2018

5 minuti di gloria

Essere sul Mar Rosso per me vuol dire avvicinare le mie 2 passioni: la subacquea e la danza orientale, giusto per chi non l'avesse ancora capito. Solo per questo motivo non avrei desiderio di immergermi in nessun altro mare ad eccezione del Rosso che bagna le coste egiziane. Insomma, non avrai altro mare all'infuori di me. Ieri è stata una giornata pressoché perfetta: dico "pressoché" perché sono una stracciapalle, ma una giornata così capita molto di rado. 4 immersioni, Gordon Reef, Jackson Reef, Fiddle Garden, e Ras Gamila in notturna con la luna piena e una corrente tipo Thistlegorm, ma che spettacolo la luna piena da sotto. Vorrei scrivere "che spettacolo la luna mentre fai la safety stop alla cima", ma vorrei incuriosire chi sott'acqua non ci é mai stato, o con quei subacquei che hanno riserve sul fare una night dive, non parlare solo con chi é cane salato, dentro fuori e tutt'intorno come me. E dopo 4 immersioni che si fa? Sì mangia mezzo buffet del ristorante, si spediscono le figlie alla Minidisco e si accompagna il marito a farsi una Shisha, solo Che.... Meraviglia! Ci sono un suonatore di darbouka (percussioni arabe) e di Ud (liuto tipo mandola ma più grosso). Il ritmo è famigliare, ti prende dentro, di pancia, ballare è un attimo. Lì nell'angolo per non disturbare,come siamo abituati noi europei. Ma si accorgono di me, e il negoziante lì vicino che mi conosce e parla italiano mi dice che mi stanno aspettando. Mi presta una cinturino di quelle che ha in vendita, e mi avvicino ai suonatori. E sono 5 minuti, da diva di gioia pura, di condivisione e complicità con percussionista. Loro felici di avere qualcuno che danzasse, io felice di averlo fatto senza essere inopportuna.
C'è un video che però non  è venuto benissimo: tuttavia un prezioso ricordo.